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Sostenibilità: l’importanza di processi e prodotti sostenibili per le PMI

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Le PMI hanno molte opportunità per orientare la loro produzione verso prodotti e servizi più sostenibili. Proprio come l’accessibilità e l’inclusione, la sostenibilità porta con sé vantaggi economici e di reputazione.

Enterprise 4.0 è una rubrica settimanale dedicata ai processi di innovazione aziendale a cura di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

L’esigenza di considerare la sostenibilità nei processi produttivi e nei prodotti è sempre più al centro del dibattito nel mondo aziendale.

Lo scenario attuale è in continua evoluzione: a una crescente richiesta da parte del mercato si affianca ora un aggiornamento alla normativa europea che estende la platea delle aziende che dovranno dimostrare trasparenza nell’ambito della sostenibilità.

Esploriamo insieme a Neosperience lo stato dell’arte della sostenibilità nelle aziende italiane, le sfide che le PMI dovranno affrontare per ridurre il loro impatto ambientale, soprattutto nel settore manifatturiero, e alcuni esempi pratici di processi e prodotti sostenibili.

Corporate Sustainability Reporting Directive: le nuove direttive europee per le PMI

Entrata in vigore a fine 2022, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è una direttiva dell’Unione Europea che mira a migliorare la trasparenza e la coerenza delle informazioni sulla sostenibilità fornite dalle aziende.

La CSRD estende la precedente normativa sulla sostenibilità richiedendo a un numero maggiore di aziende, comprese molte piccole e medie imprese (PMI), di raccogliere, gestire e riferire su una serie di dati legati alla sostenibilità, sulla base di un set di standard condivisi a livello europeo.

Nello specifico, le piccole e medie imprese quotate dovranno redigere il reporting di sostenibilità, un documento digitale attraverso cui comunicheranno alla comunità e agli stakeholder di riferimento il loro impegno di sostenibilità, inteso come insieme di azioni a favore dell’ambiente, delle questioni sociali e di governance.

La CSRD inizierà ad applicarsi alle PMI quotate a partire dal 1 gennaio 2026: si tratta di una finestra di adeguamento relativamente ampia, che tuttavia svolge da catalizzatore per i processi già in atto di trasformazione dei processi in ottica di maggiore sostenibilità.

Sostenibilità: ambiente sì, ma non solo!

Si parla spesso di sostenibilità in relazione alla sola questione ambientale; si tratta invece di un concetto complesso, che si suddivide in tre componenti principali e interconnesse: ambientale, economica e sociale.

  • Sostenibilità ambientale: si riferisce alla gestione consapevole delle risorse naturali del pianeta. Comprende azioni finalizzate alla riduzione delle emissioni di gas serra, alla conservazione della biodiversità, fino alla minimizzazione dei rifiuti e alla promozione di un utilizzo efficiente dell’energia e dell’acqua.
  • Sostenibilità economica: riguarda la creazione di economie resilienti che possano prosperare a lungo termine senza danneggiare le persone o l’ambiente. Comprende pratiche commerciali etiche, l’investimento in innovazione e infrastrutture sostenibili, e la creazione di lavori equi e ben remunerati.
  • Sostenibilità sociale: affronta il benessere delle persone e delle comunità. Comprende questioni come la promozione dell’equità e della giustizia sociale, l’assicurazione che tutti abbiano accesso a servizi essenziali come l’istruzione e la sanità, e la costruzione di comunità inclusive e coese.

Sostenibilità: quali sono i vantaggi?

L’adozione di pratiche sostenibili in azienda non è solo un obbligo normativo e di civiltà, ma anche un miglioramento per la propria immagine e reputazione.

I consumatori dimostrano una consapevolezza sempre maggiore nei confronti dell’ambiente, e molti di loro preferiscono sostenere le aziende che dimostrano un impegno reale verso la sostenibilità.

Un impegno autentico verso le pratiche sostenibili può anche avere un impatto positivo sul morale dei dipendenti e sulla cultura aziendale, attraendo e trattenendo talenti, in particolare tra le generazioni più giovani.

La semplice promozione della sostenibilità, insomma, non basta: attuando politiche ecologiche e sociali concrete un’azienda potrà attrarre nuovi clienti, fidelizzare la clientela esistente e distinguersi dalla concorrenza, arrivando inoltre in buona parte dei casi a ridurre i costi operativi connessi alla propria attività.

Approfondiamo dunque alcune pratiche concrete di sostenibilità nei processi e nei prodotti aziendali, evidenziando alcune aree chiave su cui concentrarsi.

Processi produttivi sostenibili

Ci sono molte opportunità per rendere i processi produttivi più sostenibili, in particolare in un settore chiave come quello dell’informatica.

Un aspetto fondamentale è quello dell’efficienza energetica dei software. Ottimizzando il codice e gli algoritmi utilizzati, si contribuisce infatti a ridurre la quantità di energia richiesta per eseguire le applicazioni, in particolare nell’ambito del cloud computing.

Passando alla gestione dei dati, sempre più aziende informatiche si stanno mobilitando per adottare strategie di riduzione della quantità di dati archiviati e trasmessi tramite tecniche di compressione dei dati e ottimizzazione del caching, con un risparmio tangibile in termini di energia e costi.

Anche i data center possono essere progettati e gestiti in modo da minimizzare il loro consumo di energia, particolarmente elevato, e la loro dipendenza da combustibili fossili. Ne è una prova l’espansione dei Green Data Center, strutture progettate in modo ecocompatibile grazie a tecnologie IoT avanzate.

Infine, è bene adottare già da ora un approccio sostenibile nella progettazione e nella produzione di hardware, attuando buone pratiche come l’utilizzo di materiali riciclati o riciclabili, la riduzione dell’uso di sostanze pericolose e la progettazione di prodotti modulari e facilmente riparabili.

Prodotti sostenibili

Il settore manifatturiero sta assistendo a un crescente interesse per i prodotti sostenibili, in risposta alla crescente domanda dei consumatori e all’esigenza di ridurre l’impatto ambientale delle aziende.

Un’area fondamentale di intervento per le imprese manifatturiere è la produzione di beni duraturi, possibilmente con parti facilmente sostituibili o aggiornabili. In questo modo è possibile ridurre la necessità di produrre articoli sempre nuovi, spesso poco accessibili economicamente, insieme alla quantità di rifiuti generati.

Un’altra pratica di produzione sostenibile, sia dal punto di vista ambientale sia nella creazione di un’economia circolare, è l’utilizzo di materiali riciclati o rinnovabili. Ne sono un esempio le plastiche riciclate, le bioplastiche e i materiali a base vegetale.

Inoltre, vi è una crescente attenzione per i prodotti a basso consumo. Progettarli e immetterli sul mercato può aiutare a ridurre l’impatto energetico, offrendo inoltre risparmi significativi ai consumatori nel corso del tempo.

In conclusione, le PMI hanno molte opportunità per orientare la loro produzione verso prodotti e servizi più sostenibili. Proprio come l’accessibilità e l’inclusione, la sostenibilità porta con sé vantaggi economici e di reputazione, aggiungendo una forte motivazione economica a una strada che è in ogni caso necessario intraprendere.