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SosTech. Quando è la celebrity a lanciare un’app

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Maisie Williams, star di Game of Thrones, è solo l’ultima di una lunga serie di celebrity a cimentarsi con il digitale, tra sonori fallimenti e successi imprevisti. Ecco una carrellata.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Se non è impegnata a infilare la piccola spada Ago nella gola dei malcapitati finiti sulla sua lista, Arya Stark è una ventunenne dallo sguardo furbo che ha molto a cuore la visibilità dei creativi. Maisie Williams, che interpreta in Game of Thrones la più giovane e letale delle figlie di Ned Stark, ha infatti appena lanciato la sua app personale, Daisie, sull’App Store di iOS: lo scopo è quello di creare una comunità per i professionisti che lavorano nella moda, nella musica, nel cinema, nella fotografia e nella letteratura, per condividere le loro creazioni – e ovviamente connettersi, come ormai sembra indispensabile fare nel 2018. Ma la Williams è solo l’ultima di una lunga serie di celebrity a cimentarsi con il digitale, tra sonori fallimenti e successi imprevisti.

A che cosa serve Daisie?

Secondo Maisie Williams, “Prima di Daisie il successo nell’industria creativa derivava esclusivamente dalla fortuna e dall’essere ben inseriti nell’ambiente. Daisie”, continua l’attrice nel suo statement, che scivola (volutamente?) nello stile visionario da startupper, “introduce un nuovo modo per accedere al mondo creativo, attraverso connessioni create organicamente e con lo sviluppo naturale delle abilità, proiettando le persone a un livello superiore”. Al momento Daisie (che, secondo quanto dichiarato dalla Williams su Twitter, arriverà presto anche su Android) è praticamente inaccessibile: chi prova a registrarsi al social network infatti si trova di fronte a una coda di circa 20.000 persone, molte delle quali senza dubbio fan della saga di George R.R. Martin e dell’attrice, che a dispetto della giovanissima età ha già dimostrato di avere le idee molto chiare.

L’esperimento di hitRECord

Auguri a Maisie Williams per la sua avventura da creatrice di app, in qualche modo memore dell’analogo esperimento effettuato da un’altra star di Hollywood, Joseph Gordon-Levitt (500 giorni insieme, Inception, Snowden, tra gli altri): hitRECord, comunità online con tanto di app il cui obiettivo è quello di ricreare una sorta di compagnia di produzione collaborativa in vari media, dai cortometraggi ai libri e alla musica. Non si tratta certo di un semplice hobby per Gordon-Levitt, che dedica alla piattaforma buona parte del suo tempo libero, si presenta in quasi tutte le interviste con il logo della società e ha attinto alle esperienze come utente di hitRECord per realizzare il suo primo film da regista, Don Jon. Hit Record on TV!, lo show televisivo nato dalla comunità, ha addirittura vinto un Emmy e oggi ci sono più di 80.000 membri, la stragrande maggioranza dei quali non si è mai vista di persona, che creano arte condividendo contenuti da un continente all’altro: ogni giorno vengono realizzati un migliaio di “pezzi” tra video, canzoni, poesie, illustrazioni.

Da Tidal alle Kardashian

Sono tante, insomma, le app che sfruttano il crollo generalizzato dei canoni per Internet mobile nel mondo (su SosTariffe.it potete trovare ogni giorno le tariffe aggiornate per scegliere quella che fa al caso vostro). Ma forse l’esempio più clamoroso di quello che lo star power di una celebrità può fare, condito da una buona idea di partenza e ovviamente dalla possibilità di attingere alle proprie casse per finanziamenti cospicui, è Tidal, ovvero il servizio musicale ideato da Jay-Z che come co-proprietari vede nomi del calibro di Beyoncé (ovviamente), Rihanna, Kanye West, Nicki Minaj, i Daft Punk, Jack White, Madonna, gli Arcade Fire, Alicia Keys, Usher, Chris Martin, Calvin Harris, deadmau5, Jason Aldean e J. Cole. Costa di più rispetto a Spotify, Apple Music e Pandora, ma punta soprattutto sulla qualità dell’audio e sulla presenza di esclusive rilasciate esclusivamente per la piattaforma, il cui scopo è anche quello di contrastare il modello di royalties applicate proprio da Spotify e simili, che finiscono col premiare ben poco l’artista anche per milioni di ascolti in streaming.

Le mattatrici assolute, però, sono le sorelle Jenner/Kardashian: da Kendall & Kylie, dove si vestono i panni della influencer più famosa del mondo per aumentare i propri follower e il seguito sui social media, fino a Kimoji, che aggiunge al proprio telefono emoji e GIF di Kim, l’impero Kardashian non poteva certo fermarsi di fronte al digitale. Così, sugli store di tutto il mondo sono spuntate come funghi app che, con qualche variante, di fatto propongono la stessa cosa: la possibilità di vivere per qualche ora un’esistenza fatta di lustrini e shopping forsennato, ville da sogno e viaggi nei luoghi più esotici del pianeta. Un modello che evidentemente funziona, se anche altre star come Britney Spears, Demi Lovato e Katy Perry hanno seguito le orme delle Kardashian con le loro app personali.

Macchine da scrivere e giochi di società

Ma le celebrity apps non sono solo glamour: l’attore più amato d’America, Tom Hanks, ha realizzato Hanx Writer (gratuita), un semplice word processor che imita una macchina da scrivere (Hanks le colleziona dal 1978 e ne ha più di un centinaio, con rarità come una Olympia SM8, una Royal Apollo 10, un LC Smith Corona, senza dimenticare tutte quelle vendute per fare un po’ di spazio). Shakira, con Love Rocks, ha tentato una via di mezzo tra Tetris e Bejeweled, forse con la speranza di ottenere almeno una parte del successo di titoli come Candy Cush Saga. Chelsea Handler, una delle comiche più famose d’oltreoceano, ha portato il suo senso dell’umorismo anche su iPhone con Gotta Go!, una sorta di generatore di scuse per levarsi d’impiccio da situazioni scomode, come un appuntamento su Tinder che non sta andando per il verso giusto: basta un tap sullo schermo per ricevere una chiamata o un messaggio di testo dopo un lasso di tempo prestabilito, perfetto per correre a casa con una motivazione apparentemente valida. Anche un’altro volto amatissimo degli Stati Uniti, Ellen DeGeneres, si è cimentata con un’applicazione chiama Heads Up!, un party game dove un giocatore, a turno, si mette il telefono sulla fronte, con il display rivolto verso gli altri partecipanti, e lo scopo è aiutarlo a indovinare il titolo di film, l’attore, l’animale che è scomparso sullo schermo, inclinando verso l’alto o verso il basso il telefono per segnare i punti. Un meccanismo molto tradizionale, in fondo, a dimostrazione che a volte la tecnologia serve solo a dare quel tocco in più – e che divertirsi con lo smartphone non significa per forza isolarsi.

Fonti: https://www.refinery29.com/2016/03/105935/best-celebrity-apps

https://www.harpersbazaar.com/celebrity/latest/g13024931/celebrity-apps-explained/

http://hanxwriter.com/

https://www.daisie.com/