Sblocca Italia

Smart city: le città elemento centrale dello ‘Sblocca Italia’

di |

Mobilità sostenibile, infrastrutture di comunicazione elettronica e ICT, traffico su rotaie, semplificazione edilizia, tutte le opere dello Sblocca Italia partono e arrivano in città. Obiettivo: facilitare il lavoro e sostenere l’occupazione.

Ferrovie, autostrade, alta velocità, tramvie, metropolitane, interventi sul territorio per il dissesto idrogeologico, aeroporti, gestione intelligente delle risorse idriche, automazione, semplificazione edilizia, fibra ottica e banda ultra larga, sono molte delle opere inserite nel decreto Sblocca Italia e che sono considerate come ‘urbanizzazione primaria’.

Le città sono così il cuore del programma di interventi che il Governo Renzi ha pianificato da qui alla fine del 2015. Da Nord a Sud, passando per le isole, l’intero territorio nazionale vedrà sorgere cantieri per infrastrutture di comunicazione, stradali, ferroviarie, aeroportuali, per la banda larga e soprattutto per la mobilità urbana.

Centinaia di cantieri, nuovi e già previsti ma ancora bloccati da pastoie burocratiche, che provvederanno alla messa in sicurezza del territorio, di strade e autostrade, e delle linee ferroviarie, al potenziamento delle fonti rinnovabili, così Renzi mostra la strada italiana alla ripresa economica e alla lotta alla disoccupazione.

Torino, Milano, Venezia, Firenze, Genova, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Catania, sono solo alcuni grandi centri metropolitani che vedranno già nei prossimi mesi i primi interventi per un totale di oltre 16,7 miliardi di euro.

È previsto il potenziamento dell’alta velocità Napoli-Bari, del collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina, degli aeroporti di Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno (solo questi oltre 4 miliardi di euro). Ci sono poi le nuove linee per la metropolitana di Torino, Napoli e Roma, e l’efficientamento della rete idrica di Lombardia e Abruzzo.

Rientrano tra le opere di urbanizzazione primaria anche gli interventi sulle infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione (art. 7 del decreto), ‘per la realizzazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica per fornire servizi di accesso alla banda ultra larga anche all’interno degli edifici’.

Previste, inoltre, facilitazioni e semplificazioni “per la posa in opera di reti e misure di agevolazione fiscale per interventi infrastrutturali da parte dei privati” nelle aree cosiddette ‘bianche’ (fuori mercato).

Piani di intervento, questi ultimi, che potrebbero rientrare anche nelle opere di semplificazione edilizia previste dallo Sblocca Italia. Il decreto propone anche la costituzione di uno sportello unico per glioperatori ICT per la semplificazione burocratica relativa ad interventi destinati alla banda ultra larga.

Ovviamente non tutto è rosa e fiori e già molti Comuni, movimenti e associazioni sul territorio, hanno iniziato a mobilitarsi per far fronte alle conseguenze ambientali pesanti e alle minacce alla salute rappresentate da perforazioni massicce del territorio per fare gallerie e tunnel, per sviluppare le risorse geotermiche, petrolifere e per la ricerca del gas naturale.