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Sky, da settembre su Facebook video in realtà virtuale

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Grandi piani per la pay tv impegnata a rivoluzionare la distribuzione dei propri contenuti. Netflix una minaccia? ‘Non ci ha levato clienti, anzi’.

Accordo strategico tra Sky e Facebook. Dal prossimo settembre i video a 360 gradi realizzati dalla pay tv saranno pubblicati sul social network.

Il Direttore dei Contenuti di Sky, Gary Davey, ha spiegato che la media company estenderà subito dopo questi video alle cuffie per la realtà virtuale.

Davey ha anche confermato i piani dell’azienda per i servizi in Ultra HD (4K), informando che entro l’anno tanti cambiamenti riguarderanno pure Sky News per la quale si sta pensando a una redazione completamente digitale, come vogliono i tempi moderni.

Più precisamente Sky ha iniziato a produrre video a 360 gradi e userà Facebook per distribuirli.

Il top manager di Sky ha annunciato i nuovi progetti intervenendo qualche giorno fa all’evento Royal Television Society a Londra.

Davey ha detto che Sky ha cominciato a produrre contenuti per la realtà virtuale (VR) ‘veramente interessanti’ e girato ‘proprio l’altro giorno’ un video in un campo profughi in Libano.

L’operazione di Sky segue l’acquisto, lo scorso anno, dell’azienda Jaunt che si occupa principalmente di VR.

Davey ha anche parlato dei piani per il 4K che saranno supportati dalla nuova offerta Sky Q che prevedrà anche contenuti e documentari di fascia alta, eventi sportivi live, e film di prima visione.
Il decoder è disponibile già da oggi su ordinazione online o via telefono mentre da venerdì potrà essere prenonato in uno dei 250 punti vendita Sky in UK.
Il prezzo parte da 99 sterline più un supplemento di 12 sterline che si andranno ad aggiungere all’abbonamento dei clienti Sky+. Per i nuovi nuovi abbonati il costo mensile sarà di 42 sterline.

Da Sky quindi tante grandi iniziative sulle quali però pesano anche gli alti costi sostenuti per il rinnovo dei diritti tv calcio della premier League.

“Quest’anno spenderemo 5 miliardi di sterline in contenuti che comprende sport ed entertainment“, ha indicato Davey.

Nonostante le difficoltà, “il budget per l’entertainment sta crescendo a un ritmo molto veloce”.

Per quanto riguarda il consumo di contenuti, Davey ha detto che Sky ora pensa in termini di brand, non di canali, avendo abbracciato una vasta gamma di modelli di distribuzione, incluso il servizio OTT stand-alone, Now Tv.

“Non ci interessa quando, dove o su quale device i clienti consumano i contenuti“, ha osservato il top manager.

L’obiettivo è invece arrivare all’utente proponendo contenuti pregiati e di forte appeal.

Per Davey non c’è nessuna concorrenza con i nuovi competitor come Netflix o Amazon, perché è stata Sky “a dare il via a questo viaggio” prima che lo facessero altri.

“La verità – ha aggiunto – è che Netflix ha avuto molto successo nel Regno Unito nel momento in cui noi stiamo crescendo più velocemente di quanto abbiamo fatto finora“. La prova è che il tasso di abbandono del servizio è il più basso degli ultimi dieci anni.

Questo per Davey vuol dire che “l’esistenza di Netflix non sembra aver danneggiato la nostra base di clienti. E’ solo un servizio supplementare”.