Sky Arte, martedì 15 gennaio in prima visione ‘I am Martin Luther King Jr’

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In occasione dei 90 anni dalla sua nascita, in un documentario la vita e le lotte del Premio Nobel per la Pace, alla guida delle marce per i diritti civili degli afroamericani.

In occasione del novantesimo anniversario dalla sua nascita Sky Arte dedica la serata di martedì 15 gennaio alla storica figura di Martin Luther King Jr con il documentario in prima visione tv e in esclusiva “I am Martin Luther King Jr”, in onda alle 21.15 su Sky Arte (canale 120, 400 di Sky).

Icona indiscussa delle marce per i diritti civili nell’America degli anni ‘50 e ‘60. Premio Nobel per la Pace nel 1964 per il suo impegno a favore della non-violenza. Martin Luther King Jr. viene ritratto nella sua personalità ferma e risoluta, attraverso i racconti di chi ha vissuto quegli anni di lotta e di chi ne vive oggi l’eredità.

Nato nel Sud razzista della Georgia del 1929, Martin Luther King Jr divenne predicatore nel 1953 e si spostò a Montgomery, dove portò avanti la sua prima grande lotta, aprendo la strada alle battaglie non-violente per i diritti civili con un boicottaggio a oltranza dei mezzi di trasporto pubblici contro la segregazione razziale. Nel 1963 pronunciò il memorabile discorso “I have a dream” di fronte a una folla di 200.000 persone a Washington DC, al termine di una marcia che non si sarebbe arrestata e a cui, nel 1965 a Selma, si unirono anche i bianchi sfidando le cariche della polizia.

Attraverso immagini di archivio e interviste esclusive, “I am Martin Luther King Jr” pone uno sguardo tra passato e presente che ripercorre le sue battaglie pubbliche e personali contro il razzismo e la violenza, ricostruendone l’eredità attuale. Lo ritroviamo inoltre nelle parole del deputato John Lewis, del campione di basket Carmelo Anthony, dell’ambasciatore Andrew Young, dello scrittore e attivista Van Jones, del reverendo Al Sharpton, del giocatore di football Malcolm Jenkins e della storica attivista Diane Nash. Conosciamo così, oltre alle marce, il suo rapporto con la fede, la prigione, la depressione e la persecuzione dell’FBI, la condanna della guerra in Vietnam fino al suo ultimo sacrificio a Memphis, quando un proiettile lo uccise senza intaccare il suo messaggio, ancora oggi grande fonte d’ispirazione e punto di riferimento.