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Shopping online per 1 italiano su 4 nel 2015, la metà della media Ue

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In Italia soltanto il 26% della popolazione ha effettuato acquisti online nel 2015, rispetto alla media Ue del 53%

In Europa una persona su due ha effettuato acquisti online nel 2015, una percentuale che in Italia si riduce esattamente alla metà con un utente su quattro che l’anno scorso è concluso acquisti via web.

L’Italia è al quart’ultimo posto nella Ue per acquisti online. E’ quanto emerge dallo studio appena realizzato dall’Eurostat sullo shopping online nell’Unione Europea nel 2015, secondo cui nel nostro paese soltanto il 26% della popolazione ha effettuato acquisti via web, quasi la metà rispetto alla media europea del 53%.

Alle spalle dell’Italia soltanto Romania (11%), Bulgaria (18%) e Cipro (23%).

Al primo posto del ranking c’è il Regno Unito, dove l’81% della popolazione in età compresa fra 16 e 74 anni effettua acquisti in Rete; al secondo posto c’è la Danimarca (79%), seguita da Lussemburgo (78%), Germania (73%) e un terzetto formato da Olanda, Finlandia e Svezia tutte al 71%.

A livello europeo, la percentuale di persone che scelgono di effettuare acquisti in Rete è passata dal 30% del 2007 al 53% del 2015, una percentuale superiore di tre punti percentuali rispetto agli obiettivi dell’Agenda Digitale.

Cosa frena lo shopping online? Il 75% degli europei che non fanno acquisti in Rete preferisce andare in negozio e toccare con mano la merce, mentre il 27% esprime riserve sulla sicurezza e la privacy legata ai pagamenti elettronici.

Le giovani generazioni sono quelle che fanno più shopping online (il 66% nella fascia 16-24 anni e il 70% in quella 25-34 anni) a fronte del 25% delle persone fra 65 e 74 anni.

Gli acquisti più popolari in Europa quest’anno sono stati abbigliamento e articoli sportivi (60%), seguiti da viaggi e alberghi (52%), articoli per la casa e giocattoli (41%) e biglietti per eventi (37%) e libri e giornali (33%).

In Italia invece sono stati i viaggi (42%) seguiti da abbigliamento e articoli sportivi (37%), articoli per la casa, giocattoli e libri (entrambi 26%), e infine i biglietti per gli eventi (19%).