IA e cinema

Secret Invasion, l’IA crea l’intro della serie Marvel

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Il risultato potrebbe aprire nuovi spaccature per i lavoratori del cinema. Negli Stati Uniti è in corso dal primo maggio lo sciopero degli sceneggiatori che protestano per una paga minima settimanale e chiedono maggiori tutele per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, visto che il timore più grande è che nei prossimi anni alcuni tipi di scrittura vengano demandati all'AI.

Se avete visto il primo episodio di Secret Invasion, probabilmente avete notato la peculiarità grafica della sigla d’apertura, che reinterpreta le atmosfere della serie in termini vagamente “cubisti”. Ebbene, il regista Ali Selim ha confermato a Polygon ciò che molti sospettavano: la sequenza è stata realizzata con l’intelligenza artificiale.

A curare l’iniziativa è stato il team di Method Studios, società specializzata in effetti speciali con sede a Los Angeles, già impegnata in passato su produzioni cinematografiche come Angeli e demoni, Watchmen e Invictus. Ha già collaborato in più occasione anche con la casa di produzione del MCU per Loki, Moon Knight e altri progetti.

Il risultato non è dei migliori (stiamo parlando di un film della Marvel) e potrebbe aprire nuovi spaccature per i lavoratori del cinema. Negli Stati Uniti è in corso dal primo maggio lo sciopero degli sceneggiatori che protestano per una paga minima settimanale (gli autori negli Usa sono pagati infatti a settimana)e tutele per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, visto che il timore più grande è che nei prossimi anni alcuni tipi di scrittura vengano demandati all’AI.

Il primo cortometraggio girato dall’IA

Recentemente è stato pubblicato il primo cortometraggio girato interamente dall’IA. Si chiama The Frost ed è un film di 12 minuti in cui ogni inquadratura è stata generata dal modello Dall-e 2 di OpenAi, lo stesso su cui si basa il generatore di immagini Image Bing Creator.

La società che ha supportato il progetto è Waymark, con sede negli Usa, per una produzione Latent Cinema.

Il lavoro non è stato semplice ma come ha dichiarato Rubin al sito Mit Technology Review: “Con 15 minuti di tentativi ed errori si ottiene l’inquadratura desiderata che si inserisce perfettamente in una sequenza”. Visto che Dall-e 2 realizza solo immagini statiche, Waymark ha poi usato lo strumento software D-Id, per creare sequenze video basate esclusivamente sulle immagini fornite. Anche quest’ultimo è un programma di intelligenza artificiale, che mette assieme diversi modelli di linguaggio, tra cui Gpt-3 e Stable Diffusion, per fornire un servizio generativo di alta qualità.