Criptovalute

Secondo il Ceo di Ripple Libra sarà lanciata non prima del 2023. E la Ue vuole nuove regole

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Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, ritiene che il lancio di Libra non avverrà prima di 3 anni, contrariamente a quanto dichiarato da Facebook che ne prevedeva il debutto a metà 2020.

Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, ritiene che il lancio di Libra non avverrà prima di 3 anni, contrariamente a quanto dichiarato da Facebook che ne prevedeva il debutto a metà 2020.

“Il principale blocco per far decollare Libra è la regolamentazione e i timori intorno alla gestione della privacy”, ha dichiarato il Capo di Ripple a Fortune Magazine.I continui ostacoli normativi che Facebook sta cercando di affrontare porterà il lancio del progetto almeno fra tre anni, se non mai”.

Negli ultimi giorni il progetto di Facebook sembra perdere pezzi. Paypal, uno dei sostenitori di Libra fin dalla prima ora, ha abbandonato il progetto. Anche Visa e Mastercard, aziende firmatarie da subito del progetto stanno riconsiderando il loro coinvolgimento.

Tutti contro Libra

Garlinghouse ha espresso i suoi dubbi sulla criptovaluta a causa delle problematiche sollevate da diversi Stati.

In Francia, come in Germania, il ministro delle finanze, Bruno Le Maire, ha in programma di bloccare Libra nell’UE, in quanto “minaccia la sovranità monetaria degli Stati“.

Sigal Mandelker, sottosegretario al terrorismo e di intelligence finanziaria degli Stati Uniti, ha dichiarato “che si tratti di bitcoin, Ethereum, Libra, devono essere conformi a rigidi standard normativi.”

Secondo quanto riporta oggi la Reuters, anche il commissario designato per il principale portafoglio finanziario dell’Unione europea si impegna a proporre nuove norme per disciplinare le criptovalute come Libra di Facebook.

Dombrovskis: “Serve una nuova legislazione al riguardo”

L’Europa ha bisogno di un approccio comune su cripto-asset come Libra. Intendo proporre una nuova legislazione al riguardo” dichiara Valdis Dombrovskis durante l’audizione al parlamento europeo per la conferma della sua nomina.

Dombrovskis, che negli ultimi cinque anni ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della Commissione responsabile per l’euro e il dialogo sociale e cerca una riconferma, spiega che, nel regolare le valute virtuali, Bruxelles dovrebbe affrontare questioni come “la concorrenza sleale, la sicurezza informatica e le minacce alla stabilità finanziaria”.