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Savona (Consob): “Con Bitcoin Trump impedisce nascita del Dollaro digitale. Ue punti su Euro digitale e AI”

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Savona (Consob): “Con il Bitcoin Trump impedisce nascita del dollaro digitale e pone USA al centro operativo mondiale degli strumenti virtuali”. Dalle criptovalute all’AI, Savona (Consob) spiega il terremoto nel sistema monetario globale.

Il discorso di Paolo Savona

Trump e il Bitcoin, il terremoto americano nel sistema monetario globale

Nel 2025, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha emesso due ordini esecutivi (23 gennaio e 6 marzo) che segnano una svolta epocale per la politica monetaria degli Stati Uniti. Ha proibito la creazione del dollaro digitale e ha candidato Bitcoin e altre quattro criptovalute a svolgere il ruolo di riserva internazionale della moneta statunitense.

È quanto affermato dal Presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo settimo e ultimo Discorso in occasione dell’Incontro annuale con il mercato finanziario a Milano, nella sede di Borsa Italiana a Palazzo Mezzanotte.

Questa decisione colloca gli Stati Uniti come “centro operativo mondiale per le monete virtuali”, provocando uno scossone nel sistema monetario globale. Tale mossa rappresenta un riconoscimento implicito delle criptovalute, già legittimate negli anni da normative fiscali, servizi di trading regolamentati e decisioni frammentarie, senza mai affrontare la questione in maniera sistemica.

L’effetto è un’ulteriore “erosione del dollaro come unico pilastro del sistema monetario internazionale, e un incentivo alla proliferazione di asset digitali non coordinati che minano l’efficacia delle politiche monetarie classiche.

Criptovalute: la minaccia sistemica e l’illusione della ricchezza

L’impatto delle criptovalute non è solo teorico: la loro espansione – favorita dalla promessa di guadagni facili – ha portato a una ricchezza “virtuale” che svaluta quella “tradizionale”. Il presidente Savona paragona il fenomeno al “Campo dei miracoli” di Pinocchio, dove la promessa è un’illusione che spesso conduce alla truffa.

Le crypto sfuggono alla regolamentazione classica perché si muovono nell’infosfera, oltre i confini territoriali. La decentralizzazione delle blockchain, specie in versioni opache e non consultabili dall’esterno, rende difficile prevenire fenomeni come evasione fiscale, riciclaggio o finanziamento del terrorismo.

AI, quantum annealing e Italia: il futuro della finanza digitale

L’intelligenza artificiale emerge come la vera rivoluzione tecnologica nel mondo finanziario. Secondo Savona, l’IA si sta evolvendo da semplice modello cognitivo a “neuroscienza computazionale”, e promette una maggiore razionalità nell’allocazione delle risorse.

Un esempio d’avanguardia viene proprio dall’Italia. Un gruppo di ricerca del CNR, di cui fa parte anche il premio Nobel Giorgio Parisi, ha raggiunto risultati rilevanti nel campo del quantum annealing, una tecnica che anticipa le capacità dei futuri computer quantistici.

Anche un team di giovani ricercatori della LUISS, in collaborazione con un centro privato, ha applicato con successo il quantum annealing per previsioni economiche, superando i modelli econometrici tradizionali.

Verso un euro digitale “sicuro” e decentrato

Savona propone un modello alternativo incentrato sull’Europa, suggerendo di trasformare l’euro in una moneta digitale decentrata ma tracciabile, basata su DLT (Distributed Ledger Technology) e non su blockchain anonime.

Questa riforma, secondo quanto affermato da Savona nel suo discorso: libererebbe la BCE dall’obbligo di garantire la solvibilità delle banche; eliminerebbe la necessità del fondo di garanzia dei depositi fino a 100.000 euro; favorirebbe una supervisione più efficiente e trasparente, con una sola autorità di vigilanza finanziaria e accesso regolato ai dati per la ricerca e la governance.

L’Europa come laboratorio monetario globale

Poiché Stati Uniti e Cina sembrano restii a una cooperazione monetaria, Savona invita l’Unione europea a riprendere l’eredità della proposta di Keynes a Bretton Woods. L’euro potrebbe trasformarsi in una moneta internazionale “as good as gold”, contrastando il parallelo mediatico e simbolico tra crypto e oro.

Questo euro digitale, se usato in modo sistematico dagli operatori europei, rafforzerebbe il ruolo internazionale dell’Europa, riducendo la dipendenza dal dollaro e stimolando la cooperazione globale.

Una sfida di civiltà tra utopia e necessità

Il discorso del Presidente Savona lancia un messaggio chiaro: l’attuale assetto istituzionale è inadeguato. Serve una “utopia necessaria” – come fu l’euro – per costruire un nuovo equilibrio tra tecnologia, stabilità monetaria e sviluppo reale.

In un mondo dominato da AI, criptovalute e disinformazione, il ruolo degli Stati e delle istituzioni finanziarie è più cruciale che mai. L’Italia, grazie alla sua eccellenza scientifica e alla qualità della sua cultura tecnologica, può e deve essere parte attiva di questo processo.

Savona profeta o guardiano del vecchio mondo?

La Commissione nazionale per le società e la borsa, o Consob, è un’autorità amministrativa indipendente dotata di autonoma personalità giuridica e piena autonomia operativa con il compito di sorvegliare il mercato finanziario italiano.

Un organo per sua natura conservatore, che tende per forza di cose a vedere ogni innovazione come potenzialmente destabilizzante, specie se sfugge alla supervisione centrale. Le criptovalute e molte tecnologie decentralizzate sono incompatibili con i meccanismi classici di controllo e vigilanza, il che può indurre una reazione difensiva più che costruttiva.

Savona associa le criptovalute a rischi concreti come evasione fiscale, riciclaggio, finanziamento del terrorismo, opacità contabile, proliferazione anarchica non governabile. Nel denunciare questi pericoli, tutti reali badiamo bene, la Consob protegge allo stesso tempo anche il suo ruolo regolatorio e sostiene la necessità di una moneta unica sotto controllo pubblico.

Savona propone un euro digitale decentrato ma “conoscibile”, come alternativa ordinata e sicura alle criptovalute, immaginando l’Europa come laboratorio di una nuova architettura monetaria internazionale.

Questa visione, per quanto ambiziosa, trascura rilevanti limiti politici e istituzionali dell’Unione e assume, forse viziandone il contesto, che si possa competere con Stati Uniti e Cina solo riformando da dentro, escludendo ogni forma di esperienze bottom-up e start-up native digitali.

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