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Riconoscimento facciale, la Ue potrebbe vietarlo per 5 anni in spazi pubblici

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E’ quanto emerge da una bozza di documento sull’Intelligenza Artificiale che sarà consegnata alla presidente Von Der Leyen nelle prossime settimane.

I leader dell’Unione Europea stanno valutando di vietare l’utilizzo del riconoscimento facciale in spazi pubblici fino a 5 anni in attesa che siano disponibili le salvaguardie necessarie per mitigare i rischi legati all’uso di questa tecnologia. Lo scrive Politico.eu che ha consultato una bozza di documento sulla prossima regolazione dell’Intelligenza Artificiale nella Ue, un tema che fa parte degli impegni dei primi cento giorni di governo della nuova Commissione Von Der Leyen.

Intelligenza Artificiale

La sospensione dell’uso del riconoscimento facciale potrebbe rientrare appunto in questo documento che la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager dovrebbe presentare alla presidente Ursula von der Leyen entro metà febbraio. Il documento, secondo una fonte vicina al dossier, è stato elaborato prima della nomina del nuovo commissario agli Affari Interni Thierry Breton.

Sospensione cautelare

In altre parole, la bozza di documento prevede che l’utilizzo del riconoscimento facciale da parte di soggetti privati e pubblici in luoghi pubblici potrebbe essere sospeso per un periodo definito, compreso fra 3 e 5 anni, in attesa che nuovi studi mettano in luce i rischi connessi all’utilizzo di questa tecnologia che rischia di essere altamente invasiva. Un primo libro bianco in materia di Intelligenza Artificiale da parte della Commissione Ue è atteso appunto a metà febbraio, poi ci vorranno alcuni mesi di consultazione pubblica prima che si proceda verso l’elaborazione di nuove norme.

L’approccio europeo è certamente assai più conservativo e prudente rispetto a quello americano e cinese per quanto riguarda l’utilizzo dell’AI.