Partita aperta

RaiWay-Ei Towers: e se il Governo cambiasse idea?

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La Rai replica alla Consob ricordando il decreto che fissa al 51% la soglia sotto la quale non si può scendere. EI Towers non molla: ‘La nostra offerta valida e legittima’. La palla torna alla politica. E se il Governo cambiasse idea con un nuovo DPCM?

Ei Towers riuscirà a mettere le mani sulle torri di RaiWay? La possibilità resta ancora aperta sebbene la Rai abbia replicato alla Consob di non poter scendere al di sotto di quel 51% fissato dal Governo.

Insomma se l’esecutivo ci ripensasse, e potrebbe farlo così come ha fatto con altre aziende strategiche del Paese vedi Enel, tutto sarebbe ancora possibile.

La controllata di Mediaset potrebbe sempre rivedere la propria offerta e invece di puntare alla maggioranza del capitale di RaiWay, per la quale ha messo sul tavolo 1,22 miliardi di euro, potrebbe accontentarsi di una di minoranza, in ogni caso non superiore al 49%.

Lo farà?

Al momento ha solo fatto sapere che non esistono leggi che impediscano la sua Opas che definisce “valida e legittima”.

Una bella gatta da pelare per il Governo di Matteo Renzi che ha già sbarrato la porta alla possibilità di cedere il controllo di RaiWay. Ma, come ben sappiamo, in politica tutto può cambiare.

Una cosa è certa, Agcom e Antitrust dovranno pronunciarsi.

Intanto da Telecom Italia il presidente Giuseppe Recchi esclude l’ipotesi di entrare accanto a RaiWay ed Ei Towers in un conglomerato delle torri. “Non è un’operazione sul tavolo”, ha detto Recchi.

 

La palla passa alla politica

Con riferimento alla richiesta di informazioni di Consob, si legge nella nota della Rai, il Cda di Viale Mazzini “ha rappresentato che, anche alla luce delle posizioni espresse pubblicamente dai competenti organi istituzionali, l’attuale quadro normativo e provvedimentale di riferimento, a cui Rai deve necessariamente attenersi e rispetto al quale non ha margini di autonomia per discostarsene, prevede il mantenimento in capo alla stessa del 51% del capitale sociale di Rai Way”.

Le norme alle quali la Rai fa riferimento sono quelle della legge n.89 del 23 giugno 2014 che dispone la privatizzazione di RaiWay e del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) del 2 settembre 2014 che individua le modalità della dismissione.

E’ proprio in quest’atto che si stabilisce “l’opportunità di mantenere, allo stato” una quota “non inferiore al 51%” in capo alla Rai. Per cui servirebbe un nuovo DPCM che modificasse questa previsione per permettere alla Rai di valutare la dismissione della quota. Ma il governo, con “posizioni espresse pubblicamente dai competenti organi“, ha chiarito che l’opzione non è sul tavolo.

Ma secondo Ei Towers, “non esiste alcuna norma di legge che imponga il mantenimento del 51% del capitale di RaiWay in mano pubblica“, precisando che “la disposizione provvedimentale” a cui si riferisce la Rai è contenuta nel DPCM che stabiliva “a quella data e nel contesto della quotazione”, il vincolo al mantenimento della quota del 51% “in capo alla Rai”.

 

Per saperne di più, forse bisognerà attendere il Cda di Ei Towers fissato per il 27 marzo. Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha ricordato che l’operazione è “price sensitive, non si può parlare“.

 

Antonello Giacomelli: ‘Operatore puro o soggetto di controllo pubblico’

Per Antonello Giacomelli, Sottosegretario alle Comunicazioni, “la situazione italiana ha specificità che non è che si possano considerare variabili improvvisamente da mettere da parte“.

“Bisogna lavorare per assicurare la trasparenza, l’equità e la concorrenza del mercato tenendo conto della realtà che c’è”.

Il Sottosegretario ha osservato: “A noi sembrava di dinamizzare Rai Way e di sfruttare il potenziale enorme che ha, e siamo convinti di questa linea“. La situazione italiana vede infatti sia Rai Way che Ei Towers “legati a operatori verticalmente integrati, non c’è una situazione di un operatore puro distinto”. Per Giacomelli solo due, però, sono i “modelli possibili di evoluzione del sistema” in generale, ovvero quello di “un unico operatore puro” che non fornisca però contenuti e quindi non verticalmente integrato e che “funzioni a pari condizioni di mercato per tutti”, oppure quello di un “soggetto di controllo pubblico che assicuri questa stessa funzione “Mi pare che l’operazione (di quotazione di RaiWay) sia andata molto bene e abbia ottenuto un grande riconoscimento dai mercati. Mi pare che RaiWay acquisti un nuovo protagonismo“, ha commentato Giacomelli al termine del Consiglio Ue su competitività a Bruxelles. Secondo il Sottosegretario, le condizioni del prosieguo della operazione “sono fissate con una certa chiarezza.”

 

La situazione sembrerebbe chiusa, ma così non è. I mercati continuano a scommettere sugli sviluppi successivi dell’Opas. Si riflette su quel 14% di RaiWay ancora disponibile dopo lo sbarco in Borsa.

Su questo la Rai non è abbastanza chiara: Ei Towers potrebbe prenderlo o no?

Guardando le carte in tavola, è chiaro che la partita non è ancora chiusa. La prossima mano spetta alla politica?