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Quanto sta cambiando l’export con il digitale?

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La cancellazione di buona parte delle fiere, la difficoltà a viaggiare e l'incertezza dell'economia sta radicalmente cambiando il lavoro di buyer ed export manager, accelerando una tendenza ad un uso progressivo del digitale in tutte le fasi del processo di internazionalizzazione.

Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

In queste settimane si sta tenendo la tradizionale fiera del tartufo ad Alba, negli anni passati un fragrante incontro di sapori per le vie della città ed un’occasione per visitare le colline delle Langhe immerse nel foliage autunnale.

Il grande lavoro di organizzazione di quest’anno per rendere possibile la manifestazione secondo i protocolli di sicurezza Covid ha incluso l’invio, a chi ha scelto una opzione “digitale”, della degustazione per posta e la successiva connessione online per viverne l’esperienza anche sul piano narrativo.

La cancellazione di buona parte delle fiere, la difficoltà a viaggiare e l’incertezza dell’economia sta radicalmente cambiando il lavoro di buyer ed export manager, accelerando una tendenza ad un uso progressivo del digitale in tutte le fasi del processo di internazionalizzazione.

Sempre di più sarà dunque necessario:

  • considerando, nel proprio modello di business, una forma di e-commerce sia per le aziende business-to-consumer che per le imprese business-to-business nel rispetto delle caratteristiche del mercato e del prodotto;
  • affiancare alle competenze tradizionali dell’export manager la capacità di individuare, ingaggiare siti e-commerce locali ed ottimizzare la presenza dell’offerta dell’azienda su tali siti;
  • dedicare risorse alla gestione della presenza su piattaforme come Alibaba ed Amazon e, più in generale, guardare ai marketplace come un canale parallelo al sito e dal quale il sito non deve essere cannibalizzato;
  • usare i social media in chiave strategica, non solo come un canale di comunicazione, ma anche – e soprattutto – un canale di relazione e acquisizione di contatti;
  • declinare tale iniziative attraverso la collaborazione con partner locali rendendo ancora più rilevante il ruolo di regia del digital manager interno;
  • usare Linkedin e le tecniche di social selling in modo ancillare rispetto alle attività di content marketing e lead nurturing che l’azienda possa predisporre attraverso aree riservate e strategie di e-mail marketing.

Il Coronavirus – come qualcuno si arrischia ad affermare – un’opportunità per il digitale: è il digitale ad essere una leva perchè tutti noi possiamo difenderci dal contesto in cui siamo costretti ad operare dando il meglio di noi stessi.