L'intervento

PNRR. Butti: “Stiamo connettendo in rete 12 mila scuole e 10 mila ospedali. 800 milioni di euro per il Fascicolo sanitario elettronico”

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Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio punta il dito contro ritardi e mancanze: "Nulla si può fare se non c'è connettività". Nel frattempo continuano i progetti di cablaggio di scuole, ospedali e amministrazioni pubbliche, con nuovi servizi e il miglioramento di quelli preesistenti. Situazione però critica per il Paese.

Connettività, Butti: “Abbiamo un’eredità pesantissima”

Connettività della Pubblica Amministrazione, l’Italia, passo dopo passo, continua a procedere nel percorso di transizione digitale del Paese, in particolar modo della Pubblica Amministrazione. Un passo però troppo lento e pieno di mancanze, che rischia di far perdere al nostro Paese un treno davvero importante per il futuro, quello della crescita.

Come riportato da una ricerca di Toluna per Virgin Fiber, soltanto 3,2 milioni di utenti in Italia sono completamente ‘liberi dal rame’, avendo scelto la fibra pura per la loro connessione Internet, contro i circa 14 milioni totali tra quelli che utilizzano ancora la banda larga con connessione mista rame (10,3 milioni) e una connessione Adsl (3,3 milioni), ancora interamente in rame.

In occasione del Digital Health Forum organizzato a Roma con il patrocinio di Farmindustria e in collaborazione con Vodafone, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessio Butti, ha dichiarato: Abbiamo una eredità pesantissima in materia di connettività. Non abbiamo fibra e 15 giorni fa in occasione del comitato interministeriale per la Transizione digitale, ho annunciato – ed è stato accolto unanimemente – che presto procederemo a una revisione di tutto ciò che è la politica di connettività del paese”.

Il rischio più grande, ha detto Butti, è che “non riusciremo a traguardare gli obiettivi“, perchè “l’innovazione gioca un ruolo straordinario per la sanità e non solo, ma va detto che nulla si può fare se non c’è connettività e noi abbiamo un’eredità pesantissima in materia di connettività“.

Pnrr, scuole e ospedali in rete

Butti ha poi spiegato, in relazione alla connettività del sistema scolastico e sanitario: “Stiamo facendo un lavoro importante sulle due misure di “sanità connessa” e “scuola connessa” riconducibili al PNRR: stiamo cablando 12mila strutture scolastiche e 10mila strutture sanitarie, quindi numeri imponenti”.

Sul PNRR proprio in questi giorni le polemiche si stanno facendo sempre più dure nei riguardi dell’operato del Governo, colpevole di immobilismo e di cercare di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica proprio sulle mancanze dell’esecutivo, ma Butti difende quanto fatto: “Stiamo agendo anche nelle “piccole cose” come è il caso emblematico della ambulanza “connessa”, che si può fare esclusivamente con il 5G”.

Dati sanitari e blockchain

Ovviamente molti dei progetti di digitalizzazione e connettività che negli ultimi due anni sono stati annunciati avevano come presupposto proprio il nuovo standard di rete mobile, ma come sappiamo bene la copertura in 5G in Italia è in alto mare.

Certamente, non c’è solo il 5G e molto si può fare anche con il 4G e la stessa fibra ottica (quando c’è).

È fondamentale rendere connesse anche le strutture sanitarie al loro interno per agevolare la circolazione e il flusso dei dati sanitari: questa è civiltà sanitaria e sono in corso più di 40 esperimenti in ospedali italiani. Quindi innovazione, tecnologia e arriveremo a parlare anche di blockchain in sanità”, ha proseguito Butti, secondo quanto riportato da Radiocor.

Fascicolo sanitario elettronico: Butti assicura che ci sono 800 milioni di euro

Stiamo cercando di rendere il più interoperabile possibile, attraverso un agevolatore software, il fascicolo sanitario elettronico – ha aggiunto Butti – per fare in modo non solo che sia “portabile” da una Regione all’altra ma anche fruibile a livello internazionale”.

Per l’interoperabilità del Fascicolo sono previsti stanziamenti pari a 800 milioni di euro.

Quanto al repository nazionale, il sottosegretario ha precisato che “avere dei dati uniformi a livello nazionale consentirà al ministro della Salute anche interventi mirati per quanto riguarda le indagini epidemiologiche”.