La proposta

Piano “Italia going digital”, le Regioni chiedono di investire 80 milioni di euro nell’ecommerce

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La proposta delle Regioni per un programma multilivello 2020-23 dedicato allo sviluppo dell’ecommerce nell’ambito del Patto per l’export, sul quale si chiede di investire complessivamente 80 milioni di euro. Fondamentali il superamento del digital divide e la promozione dei pagamenti digitali.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sta avanzando una proposta di programma “multilivello” 2020-2023 per lo sviluppo dell’export digitale in Italia e quindi dell’ecommerce all’interno del nuovo Patto per l’export e delle misure per l’internazionalizzazione (dotazione di 1,3 miliardi di euro).

Un piano per l’ecommerce

Si tratta di “Italy Going Digital”, un vero e proprio piano nazionale dedicato alla promozione dell’economia ecommerce a livello regionale, sul quale gli enti locali chiedono al Governo di investire almeno 80 milioni di euro su quattro anni.

Di questo progetto di digital transformation dell’economia reale se ne è parlato a Bologna, in occasione dell’incontro tra il Presidente della Regione Emilia Romgna, Stefano Bonaccini, e il sottosegretario agli Affari esteri con delega all’Internazionalizzazione delle imprese, Manlio Di Stefano.

I promotori sono infatti sia la Conferenza, sia il Governo, mentre per l’attuazione del piano dovrebbero entrare in campo il Maeci (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale), le stesse Regioni, Invitalia, Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) e Sistema camerale.

Gli obiettivi

Il tutto dovrebbe partire a settembre prossimo e tra gli obiettivi troviamo:

  • superamento del digital divide sul territorio e promozione dei pagamenti digitali;
  • ricorso alle imprese B2C e B2B;
  • l’accelerazione del sistema produttivo italiano verso l’export digitale di beni e servizi con priorità per il Made in Italy attraverso nuove competenze;
  •  stimolo all’aggregazione delle micro e piccole e medie imprese (Pmi);
  • sostegno economico nelle prime fase di accesso alle piattaforme di export digitale e per le aziende del made in Italy;
  • la virtualizzazione delle fiere/expo.

Ulteriori target sono una maggiore informazione e un processo di stimolo per almeno il 25% delle medie imprese e il 10% delle Pmi, e il coinvolgimento diretto complessivo di 1.000 imprese.

Fasi operative

Cinque le fasi operative immaginate dalle Regioni:

  • Fase Uno “settembre – ottobre 2020”, con l’estensione a tutte le regioni italiane del programma “e-nternational”; “campagna informativa con i campioni nazionali dell’export digitale” e individuazione delle migliori esperienze di export digitali nel settore delle PMI; “ maeci per l’internazionalizzazione virtuale delle fiere italiane con qualifica internazionale”, con riconoscimento spese per potenziamento digitalizzazione dei quartieri e delle manifestazioni, organizzazione di fiere virtuali internazionali con B2B;
  • Fase Due “novembre-dicembre 2020”, con la costruzione di una piattaforma nazionale per la diffusione del processo del digital export;
  • Fase Tre “gennaio 2021 – dicembre 2023”, con la costituzione della funzione «Digital export labs regionali»;
  • Fase Quattro “gennaio-dicembre 2021”, con il bando nazionale/regionale per destinare i voucher ai digital export manager delle singole imprese;
  • Fase Cinque “settembre 2020-dicembre 2022”, con i bandi nazionali/regionali standard in tutte le regioni con contributi al 70% per le Pmi per progetti di accesso a piattaforme cross border (B2B e/o B2C) e/o sistemi e-commerce proprietari (siti e/o app mobile).

Prossimi passi

Di tutti questi punti si dovrebbe parlare il prossimo 27 luglio in un incontro tra il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e la Conferenza delle Regioni.

La road map del programma prevede l’avvio di missioni estere virtuali con le B2B ad agosto, mentre entro ottobre 2020 dovrebbe essere firmato un accordo di programma tra Regioni e Maeci per l’avvio di Italy Going Digital.