Lo strumento

Pec a scuola, una garanzia per la messa a disposizione dei docenti

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Perché utilizzare la Pec per inoltrare domande di supplenza o per partecipare ai concorsi scolastici. Uno strumento dal costo minimo, ampiamente recuperabile in pochissimo tempo e alla portata di tutti. Uno strumento che ha valore legale e soprattutto è sicuro, sia per la tutela dei contenuti, sia per la privacy.

La messa a disposizione o Mad è la domanda che si presenta presso una scuola in cui si dichiara la propria disponibilità di docente o non docente (personale Ata) ad effettuare supplenze nell’istituto. Trattasi, in sostanza, di un’auto candidatura per eventuali assunzioni temporanee, che è conveniente presentare tramite posta elettronica certificata o Pec.

All’atto della registrazione sulla piattaforma “istanze On Line”, se si indica la preferenza per la Pec, si riceverà l’esito della domanda in questa modalità, sicura, rapida e certificata.

Perché la Pec

Ovviamente, è possibile utilizzare anche strumenti più tradizionali, come la posta elettronica ordinaria (Peo), la vecchia raccomandata A/R o addirittura la consegna a mano, ma i tempi sono cambiati e soprattutto la transizione digitale della scuola e del mondo dell’istruzione impone nuovi standard, in cui la Pec rientra a pieno.

Serve rispettare livelli di sicurezza più alti (a patto che si rispettino i livelli minimi di cybersecurity, come evitare l’utilizzo di password uguali per diversi servizi e quelle memorizzate in chiaro), bisogna garantire tempi più rapidi di comunicazione e assicurarsi soprattutto la piena certezza di mittente/destinatario, dell’avvenuto invio e della ricezione, con consegna del messaggio con relativa documentazione allegata.

La Pec ha inoltre valore legale uguale alle raccomandate postali con ricevuta di ritorno.

In sostanza, l’utilizzo della posta elettronica certificata è consigliato a docenti e non docenti per dialogare con le istituzioni scolastiche e per inviare comunicazioni importanti, riservate e sensibili alla singola scuola, o dirigente scolastico, presidenza e segreteria, compresi gli uffici del ministero dell’Istruzione.

Uno strumento più efficace ed economico

Il mondo della scuola rappresenta uno dei numerosi ambiti in cui la Pec è diventata uno strumento di uso quotidiano per moltissime comunicazioni che necessitano un valore legale”, ha spiegato a Key4biz Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba.

E’ indubbia l’utilità di poter inviare documenti o scambiare comunicazioni Pec tra dirigenti, istituti, insegnanti, ma anche in attività quali ad esempio la convocazione o candidature per supplenze, la messa a disposizione dei docenti, le gare per contratti di fornitura pubblica”, ha aggiunto il Direttore.

In questi e molti altri casi – ha precisato Sposato – la PEC continua ad essere l’alternativa valida a metodi più dispendiosi come la raccomandata A/R o decisamente molto più time-consuming come la consegna a mano”. 

C’è anche un vantaggio economico evidente, perché l’attivazione della Pec può costare come una raccomandata A/R, in alcuni casi anche meno, per poi inviare quanti messaggi si vogliono, equivalenti ad altrettante raccomandate, ma senza spendere niente di più.

Pec e comunicazioni istituzionali

In caso si voglia comunicare un’irregolarità in una graduatoria, dando valore legale all’atto, ad esempio, ogni docente potrà inviare una Pec all’Ufficio scolastico regionale (Usr) competente.

Dal 1° gennaio 2014, si legge sul Magazine di Aruba, “non è più formalmente possibile scrivere alle PEC ministeriali da indirizzi di posta elettronica NON certificata”.

Il contenuto di tale disposizione è riportato esplicitamente nei siti internet istituzionali di molti Usr di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Veneto, nonché di molti uffici della Pubblica Amministrazione.

Molti potranno dire, ma la posta elettronica ordinaria è gratuita, perché dover spendere dei soldi per un servizio che altri non pagano? Quale sarebbe il vantaggio della Pec sulla Peo? La differenza sta nelle garanzie al mittente: la scuola a cui si è scritto, sommerse da centinaia, se non migliaia di email, potrebbe sempre dichiarare si essersela persa la email, di non averla ricevuta e il mittente non avrebbe prove a suo favore.