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Pa, pronto il Ddl per introdurre le impronte digitali anti-furbetti

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Il Disegno di legge ribattezzato ‘Concretezza’ sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva. Per frenare gli episodi di assenteismo nella Pa si ricorrerà a sistemi di rilevazione biometrica (impronte digitali, mappa del volto, riconoscimento vocale) e di videosorveglianza. Sarà poi un decreto attuativo del ministero, sentito il Garante Privacy, a spiegare nel concreto l’applicazione.

La ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno è fermamente convinta che l’assenteismo nella Pa si può combattere con le nuove tecnologie. Così in due mesi, dopo averlo annunciato a fine giugno, Bongiorno ha già scritto il disegno di legge ‘Concretezza’ che prevede l’introduzione di sistemi di rilevazione biometrica (impronte digitali, mappa del volto, riconoscimento vocale) e di videosorveglianza contro i furbetti del cartellino. Il testo, letto in anteprima dal Sole24Ore, contiene la novità nell’articolo 2: “l’orario di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche è rilevato tramite sistemi di identificazione biometrica”. Sarà poi un decreto attuativo del ministero, sentito il Garante Privacy, a spiegare nel concreto l’applicazione.

Il provvedimento ha fatto e farà discutere, ma va sottolineato subito che è a prova di privacy, come ha già detto in Parlamento la ministra Bongiorno: “i sistemi di rilevazione biometrica sono compatibili con la legge sulla Privacy”, perché, come nel caso dell’ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona in provincia di Salerno, il Garante Privacy ha dato il suo ok alle impronte digitali contro gli assenteisti, anche se vincolato a una serie di condizioni.

Key4biz ha intervistato Giuseppe Longo, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona nel Salernitano, che da circa due anni proprio grazie alle impronte digitali ha sconfitto i ‘timbratori seriali’. Anni fa l’ospedale è stato al centro di uno scandalo, di rilevanza nazionale, a causa dei furbetti del cartellino: “Da quasi 2 anni i dipendenti marcano la presenza con le impronte digitali e il badge. Il bilancio è più che positivo perché tuteliamo la privacy del personale e garantiamo le prestazioni ai pazienti’.

Qui l’intervista completa: