PA digitale

‘PA: investire nel digitale per guardare al futuro’. Intervista ad Alessandro Canzian (Vodafone Italia)

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Alessandro Canzian, Responsabile Marketing & Sales Corporate di Vodafone Italia: ‘Le amministrazioni hanno bisogno di risparmiare tempo e denaro, migliorando i processi, e tutti gli amministratori sono consapevoli che oggi è il digitale lo strumento per farlo’.

Le priorità dei Comuni italiani nel processo di digitalizzazione della PA. Le difficoltà e le strategie adottate dagli amministratori pubblici del nostro paese per mettere in atto piani e progetti digitali per la semplificazione dei processi interni e il miglioramento del rapporto con i cittadini. Ne abbiamo parlato con Alessandro Canzian, Responsabile Marketing & Sales Corporate di Vodafone Italia, che ci offre un punto di vista privilegiato, anche prendendo spunto dai recenti hackaton organizzati con Anci su temi centrali come sicurezza e legalità, difesa e valorizzazione del territorio, cultura, sport ed eventi, assistenza alle fasce deboli e accesso ai servizi sanitari, anagrafici e tributari.

 

 

Key4biz.  Dall’osservatorio di Vodafone Italia, quali sono le priorità dei Comuni italiani nel processo di digitalizzazione? Quale il ruolo di Vodafone?

Alessandro Canzian. La risposta, che arriva dalle nostre persone che si occupano di PA sul territorio e dai numerosi incontri che abbiamo fatto in tutta Italia con diverse amministrazioni, è spesso legata all’efficienza e all’utilizzo delle risorse. Le amministrazioni hanno bisogno di risparmiare tempo e denaro, migliorando i processi, e tutti gli amministratori sono consapevoli che oggi è il digitale lo strumento per farlo. Sono molti coloro che hanno cominciato questo processo con piccoli progetti, che permettono, ad esempio, di eliminare l’utilizzo della carta e ridurre le file agli sportelli dell’Anagrafe e agli Urp (Ufficio relazioni con il pubblico).

L’attenzione di Vodafone per il mondo della PA si è rafforzata molto negli ultimi tempi, anche grazie alla vittoria della gara per i servizi SPC (Sistema pubblico di connettività). Ci abbiamo creduto fin dall’inizio e ora siamo partner per i servizi di connettività dati, per enti centrali e ministeri tra cui quello del Lavoro e l’INAIL. Abbiamo investito molto in termini finanziari e di competenze per garantire l’infrastruttura di accesso, e ci consideriamo a tutti gli effetti degli abilitatori del digitale per il mondo della PA.

 

Key4biz. Come procedono i Comuni per introdurre soluzioni digitali? 

Alessandro Canzian. Partono dal sito web e dall’accesso da mobile per i cittadini, per arrivare a soluzioni di big data per l’analisi dei flussi turistici. Diverse amministrazioni hanno realizzato applicazioni mobili per interagire meglio con i cittadini, ad esempio il Comune di Milano, con la nostra collaborazione, ne ha realizzata una che rispondeva ad una forte esigenza in corrispondenza dell’Expo: monitorare gli enormi flussi di persone in città. Finito l’Expo, l’applicazione, che ha avuto un grande successo, è evoluta in “Visit Milano”, per promuovere la città e migliorare l’esperienza di cittadini e turisti, attraverso la convergenza dei principali contenuti informativi e multimediali del Portale del Turismo e dell’Amministrazione, geolocalizzati e costantemente aggiornati. Questo è un esempio di evoluzione virtuosa di un progetto che si sviluppa per rilasci successivi, prassi comune nel mercato digitale.

Key4biz. Il digitale quindi è visto anche come uno strumento di risparmio dai Comuni.

Alessandro Canzian. Sì, i Comuni sono consapevoli del ruolo del digitale in ottica di risparmio. Talmente consapevoli che non chiedono più nemmeno super sconti sulle commesse, per evitare il dannoso fenomeno delle gare al massimo ribasso che rischia peraltro di danneggiare il mercato. L’efficienza operativa e l’interazione con il cittadino sono fattori accolti positivamente dalle amministrazioni, anche grazie alla delega alle smart city, che è ormai diffusa un po’ dappertutto.

 

Key4biz. I fondi per le smart city ci sono. La Commissione europea ha stanziato 192 milioni di euro a 21 progetti di smart city, a valere sui programmi “Pon Metro” e “Pon Governance”. A beneficiare dei fondi europei 14 città: Milano, Torino, Genova, Venezia, Bologna, Roma, Reggio Calabria, Napoli, Bari, Cagliari, Palermo, Messina, Catania. Tuttavia non sempre il nostro paese riesce a sfruttare i fondi europei e i progetti restano al palo. Perché?

 

Alessandro Canzian.  E’ vero, i fondi legati ai PON Metro e Governance porteranno grande disponibilità a fine 2017 inizio 2018. Si tratta di grandi cifre di denaro, che possono trasformare la PA, ma solo se si saprà cogliere questa opportunità.

Sono due i fattori che possono rallentare l’utilizzo dei fondi. Il primo, riguarda la complessità tecnica del diritto amministrativo, per cui i Comuni devono ricorrere a consulenti specializzati per accedere ai finanziamenti. Ma se un grande comune o una città metropolitana può permettersi consulenti di alto livello, lo stesso non vale per i piccoli comuni. Inoltre, per accedere ad un grande finanziamento, ad esempio per l’innovazione della gestione dei rifiuti, bisogna dimostrare un grande beneficio, che non è sempre così semplice evidenziare nei bilanci dei comuni. L’esperienza insegna però che progetti di questo tipo hanno un ritorno sull’investimento spesso inferiore ai 12 mesi e una connotazione strategica di lungo periodo che può incidere significativamente nell’efficienza delle amministrazioni. Ecco, noi come Vodafone abbiamo l’obiettivo di supportare la PA anche in queste valutazioni, offrendo una consulenza end to end in tutte le fasi del progetto.

 

Key4biz. La copertura di rete è ancora un problema per i Comuni?

Alessandro Canzian. L’infrastruttura di rete in passato è stato sempre un convitato di pietra nel processo di digitalizzazione della PA, e per molti Comuni è stato un alibi per non procedere con i progetti. Oggi questo alibi oggi non regge più, visto che sono davvero la minoranza i luoghi dove non si può partire con progetti digitali per una totale mancanza di reti.

L’aspetto positivo è che c’è molta consapevolezza e infatti, durante i diversi incontri a porte chiuse che abbiamo avuto sul territorio con gli amministratori locali, né la carenza di infrastrutture né l’assenza di linee guida e standard nazionali sono stati mai sollevati come elementi frenanti. Anzi, le amministrazioni sono desiderose di guardare al futuro, di sconfiggere l’immobilismo che ha contraddistinto gli anni passati, e sanno che per farlo devono necessariamente agire, seppur ognuno con i propri tempi e risorse.

 

Key4biz. Si parla molto di riuso di software e soluzioni digitali, i Comuni sfruttano questa leva?

Alessandro Canzian. Sì, anche se ci sono ancora diversi esempi di Comuni che hanno realizzato soluzioni digitali simili tra loro ma in modalità differenti. Anche questa è una via percorribile, altrimenti si rischia che anche il tema del riuso diventi un alibi.

 

 

Key4biz. Qualche esempio di applicazioni realizzate da diversi Comuni?

Alessandro Canzian.  Ad esempio, l’archiviazione documentale sostitutiva per i tributi comunali, la raccolta dei contratti di acqua e gas e dei rifiuti. Altri esempi virtuosi riguardano il coinvolgimento dei cittadini nella segnalazione tramite foto da smartphone di danni stradali, tombini rotti, buche, doppie file. Un workflow che semplifica l’intervento dei tecnici e la documentazione dei danni, e che consente di abbattere il ricorso alla carta.

Key4biz. La burocrazia resta un problema per il digitale?

Alessandro Canzian. E’ importante che gli amministratori abbiano l’attitudine a superare i vincoli stringenti dei diversi codici, che pur avendo fini nobili come quello degli appalti, purtroppo contengono norme che frenano la realizzazione dei progetti.

 

Key4biz. Mancano competenze digitali nella PA?

Alessandro Canzian. Sicuramente servirebbero più sviluppatori. Da un paio d’anni ci siamo resi conto che serve una maggior informazione per i giovani amministratori, per creare un background digitale. Per questo organizziamo gli “Hackday”, degli hackaton per realizzare dei prototipi tecnologici nell’arco di una giornata. Questa formula permette di apprendere in maniera attiva, lavorando in gruppo, come si può sviluppare un’offerta di servizio pubblico partendo dai bisogni espressi dai cittadini e dalle esperienze quotidiane di governo locale. Durante la giornata i partecipanti sono supportati da sviluppatori, esperti di materia amministrativa locale e co-creazione, che forniscono le competenze metodologiche e gli strumenti tecnologici, necessari per ideare soluzioni scalabili e replicabili nella propria realtà locale.

Nell’ultimo hackday organizzato con Anci a Milano, ad esempio, sono state realizzate diverse applicazioni come “Appagato”, per consentire di notificare le scadenze di multe e tributi via smartphone, con la successiva distribuzione automatica degli incassi. “Padova in centro” è un altro prototipo di applicazione, destinata ai turisti, sulla falsariga di Visit Milano. Un’altra amministrazione ha realizzato una soluzione per il riciclo dei rifiuti, si chiama “Circle Waste”, per indicare ai cittadini dove gettare i rifiuti della differenziata, con un meccanismo premiante tramite voucher.

Key4biz. Cosa pensa dello Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale)?

Alessandro Canzian. E’ uno strumento fondamentale, Comuni e in-house hanno già identificato il sistema come l’accesso unico ai servizi digitali della PA. Diventerà il sistema di accesso europeo ai servizi, in questa fase è importante che ci sia il sostegno delle aziende per la sua diffusione.