L’autorità di regolamentazione britannica Ofcom ha pubblicato una bozza di proposta per autorizzare la connessione di telefoni cellulari e reti ai satelliti per le comunicazioni direct-to-device. Il piano prevede di aggiornare le licenze degli operatori di telefonia mobile per consentire i servizi, nonché di introdurre un’esenzione per la connessione dei dispositivi mobili allo spettro satellitare.
L’obiettivo ulteriore è modificare le norme esistenti per rendere legale per gli utenti connettere smartphone standard tramite satellite.
“L’attivazione dei servizi D2D satellitari nel Regno Unito potrebbe migliorare la connettività per consumatori e aziende, in particolare nelle aree remote, aumentare la resilienza e l’accesso ai servizi di emergenza; sostenere gli investimenti e l’innovazione, poiché il D2D potrebbe sbloccare nuovi utilizzi dei dispositivi IoT; e aprire nuove opportunità per gli operatori di reti mobili (MNO) di utilizzare più intensamente le loro quote di spettro concesse in licenza”, si legge nella bozza di proposta dell’Ofcom.
Se la modifica sarà approvata, il Regno Unito diventerà il primo Paese in Europa ad autorizzare la nuova forma di comunicazioni mobili satellitari che negli Usa hanno già attirato gli appetiti di SpaceX, l’azienda satellitare di Elon Musk.
Copertura satellitare dove non prende il cellulare
Ciò significa, in soldoni, che presto nel Regno Unito potrebbero essere offerti servizi che consentiranno agli smartphone standard di effettuare chiamate, inviare messaggi e connettersi a Internet quando non c’è copertura da parte delle antenne di telefonia mobile a terra, contribuendo a collegare le zone più rurali e difficili da raggiungere del Regno Unito.
L’annuncio fa seguito a una consultazione pubblica tenutasi all’inizio di quest’anno, in cui Ofcom ha proposto diversi approcci per autorizzare la tecnologia direct-to-device per gli smartphone. Una nuova consultazione chiede contributi sulle condizioni incluse nelle licenze MNO modificate e sull’esenzione per i dispositivi mobili. I commenti possono essere inviati fino al 10 ottobre.
Modifica alle licenze sotto i 3 Ghz
Dopo aver ricevuto una ventina o più di risposte alla sua consultazione da operatori satellitari, operatori di rete mobile, produttori di kit e altri, Ofcom ha deciso di modificare le condizioni delle licenze per lo spettro inferiore a 3 GHz – la sua linea d’azione preferita, anziché creare nuove licenze o seguire un modello di esenzione dalle licenze – e ora sta definendo i dettagli più precisi.
A tal fine, sta ora invitando gli operatori di rete mobile a presentare richieste di variazione delle licenze, avviando contemporaneamente un’altra consultazione sulle condizioni di tali variazioni, nonché sulla sua intenzione di creare un’esenzione per consentire ai telefoni cellulari e ad altri dispositivi abilitati alle SIM di connettersi ai servizi direct-to-device. Anche in questo caso, la rapidità sembra essere essenziale; le parti interessate hanno tempo fino al 10 ottobre per rispondere. “A seconda delle risposte e delle tempistiche delle richieste di variazione delle licenze, la nostra ambizione è quella di facilitare l’introduzione dei servizi D2D nel Regno Unito all’inizio del 2026”, ha affermato Ofcom in una nota.
E in Italia?
Lo stesso modello potrebbe interessare anche in Italia?
Vedremo. Di certo, la legge quadro da poco varata per regolare lo Spazio contiene due articoli, il 25 e il 26, che prevedono la sperimentazione di nuove frequenze per il satellite.
Ma al di là di questo, il passaggio è senz’altro auspicabile perché in questo modo gli operatori non vengono scavalcati, come accade con Starlink. In altre parole, con il modello britannico il cliente è e resta sempre dell’operatore. Occorre considerare che le zone rurali senza copertura in Italia sono poche.
Sembra interessante per servizi prioritari ad alto valore aggiunto e senza problemi di latenza. Molto interessante quindi in potenza anche in Italia.
Scarica la consultazione dell’Ofcom in Pdf
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