Droni e media, prove di matrimonio negli Usa

di Paolo Anastasio |

La CNN ha siglato un accordo con il Georgia Institute of Technology per studiare le possibili applicazioni dei droni al settore media. L’obiettivo è fornire una bozza di regole alla Federal Aviation Authority per regolare il settore nel 2015.

Stati Uniti


Droni e media

Droni e giornalismo, un matrimonio che s’ha da fare. La pensa così la CNN, il network televisivo statunitense, che ha siglato un accordo di collaborazione con il Georgia Institute of Technology per studiare le modalità migliori per la raccolta di notizie con l’ausilio dei robot volanti. Una collaborazione il cui obiettivo è fornire le basi per le nuove regole che la FAA (Federal Aviation Authority) americana vuole emanare entro settembre del 2015 per normare il capitolo dei droni nel settore media.

 

“La nostra speranza è che con un lavoro di cooperazione insieme con il Georgia Institute of Technology sia possibile integrare in maniera sicura la nuova tecnologia nel settore dei media, il che sarebbe un vantaggio per la CNN ma anche per tutti i media in generale, ha detto David Vigilante, senior vice president legal di CNN. La collaborazione partirà in estate.

 

L’uso dei droni in ambito giornalistico spazia dalla registrazione video di catastrofi naturali alla ricerca di abusi edilizi sul territorio.C’è da dire che la FAA ad oggi è stata molto severa nel limitare l’utilizzo dei droni a scopi giornalistici, tanto che per ottenere il via libera al loro uso bisogna fare richiesta 60-90 giorni prima della data prefissata, segnalando nel dettaglio l’area e lo scopo del sorvolo.

 

Ad oggi, i video tramite droni trasmessi dai notiziari sono stati realizzati per lo più da comuni cittadini, che inviano i loro contributi ai network tv. Una modalità che non piace ai media Usa, che sono riluttanti nell’utilizzo dei video tramite drone per le incertezze legali ad essi connessi.