Reality e serie tv, le grandi manovre di Rupert Murdoch

di Raffaella Natale |

Il magnate dei media Rupert Murdoch punta a creare una joint-venture che riunirebbe sotto lo stesso ombrello Shine, Endemol e CORE Media Group. Un colosso dei reality con un turnover, secondo le stime, di circa 2 mld di euro.

Grandi manovre in casa Murdoch. Dopo l’annunciato network paneuropeo delle pay tv, il magnate australiano lavora anche sul versante dei contenuti, in particolare nella produzione di serie tv e reality.

Durante il fine settimana, la holding dei media che fa capo a Murdoch, la 21st Century Fox, ha confermato di essere in trattative per la costituzione di una joint-venture dedicata alla produzione con il fondo di private equity Apollo Global Management che, tra le altre società controlla anche Endemol, un tempo partecipata da Mediaset.

Al momento è stato firmato un accordo preliminare che, se fosse chiuso, porterebbe alla nascita di un colosso televisivo che a Shine Group, casa di produzione della 21st Century Fox (fondata dalla figlia del tycoon Elisabeth, ndr) che ha creato programmi come MasterChef, accorperebbe le due controllate di Apollo, Core Media Group, produttrice di ‘American Idol’, ed Endemol, mamma del ‘Grande Fratello’, attualmente compagnie separate.

L’operazione, se andasse a buon fine, farebbe nascere un gigante dei reality e della produzione audiovisiva.

Oggi, in termini di fatturato, il numero uno del settore è la tedesca Fremantle (Bertelsmann) con 1,5 miliardi di entrate, contro gli 1,3 miliardi di Endemol.

Secondo le stime di Natixis, la nuova società nata dalla fusione genererebbe un turnover di 2,8 miliardi di dollari (poco più di 2 mld di euro).

Un colosso per i programmi di entertainment, talk-shows e reality con i diritti per alcuni tra i format di successo nel mondo intero come ‘MasterChef’, leader negli ascolti anche in Italia dove viene trasmesso su Sky, ‘ The Voice ‘ (Shine), ‘American Idol’, ‘So you Think you Can Dance’ (CORE Media), o ancora il ‘Grande Fratello’ in tutte le sue varie declinazioni.

Presente anche nelle serie tv con ‘Broadchurch’ o ‘Bron’.

La 21st Century Fox, anche dopo l’annuncio delle operazioni nella pay tv, sembra intenzionata a dare una dimensione internazionale alle proprie attività audiovisive.

Il nuovo accordo consentirebbe di ridurre i costi attraverso una serie di sinergie e assicurerebbe per il futuro maggiori mezzi finanziari per investire e attirare nuovi talenti.

Un peso massimo nella produzione che potrebbe attrarre acquirenti o comunque permettere di trasmettere i propri programmi in più paesi in modo efficace.