#vorticidigitali. Facebook è morto, viva Facebook

di di Andrea Boscaro (Founder and Associate at The Vortex) |

Dopo i nuovi cambiamenti all’algoritmo, occorre guardare Facebook non come l'ambiente per rilanciare i contenuti del sito, ma come il luogo dove sviluppare al meglio la relazione con i propri utenti.

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vortici digitali

#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Per tutti coloro che gestiscono pagine Facebook, dicembre è stato il mese del panico: il cambiamento di algoritmo che ha avuto luogo lo scorso agosto e che abbiamo raccontato in un precedente Vortice Digitale  ha vissuto una nuova mutazione che solo nella seconda parte del mese ha potuto essere compresa meglio. Non c’è da sorprendersi: tante volte Facebook ha introdotto improvvisamente dei cambiamenti per poi perfezionarsi in un secondo momento e, in qualche caso – il pulsante “Want” e la frammentazione della Bacheca in più bacheche, per esempio – tali novità non hanno mai visto la luce.

 

Da ricerche condotte successivamente a bruschi cali di traffico riscontrati da moltissime pagine a dicembre è infatti emerso che il social network di Menlo Park sta introducendo un “quality score” per ciascuna pagina influenzando in tale modo la capacità dei post di quest’ultima di essere visualizzati all’interno delle homepage dei propri liker: da questo si comprende lo smarrimento di molti gestori di Pagine e gli interrogativi che sono emersi a seguito di questo nuovo cambiamento di algoritmo.

 

Tale “punteggio” verrebbe attribuito sulla base dell’origine dei contenuti che la Pagina posta e dell’esclusività della sorgente a cui essa attinge: questo fattore penalizza pertanto chi si limita a ripostare semplicemente contenuti del sito o eccede nella pubblicazione di “meme”, gattini compresi.

 

Per recuperare il terreno perduto e affrontare questa nuova direzione che Facebook ha preso, è importare usare tool gratuiti come Edgerankchecker e Fanpagekarma così da avere una fotografia approfondita dei temi e delle tipologie di contenuti che hanno ottenuto maggiori riscontri sulla Pagina dai nostri post e della nostra tempestività nella gestione e nell’animazione delle conversazioni sulla Pagina. Fatto questo, è corretto:

 

– postare in modo meno assiduo ricordando il minor peso che nell’algoritmo ha oggi il “time decay”;

– rispondere ai commenti dei liker più velocemente;

– lavorare per alimentare e rendere costante la conversazione (affinity e story bumping sono sempre molto importanti);

– concentrarsi sui temi che producono più interazione;

– differenziare l’origine dei contenuti linkati;

– non linkare sempre risorse esterne.

 

Se da un lato è evidente l’intento di Facebook di incentivare i gestori delle Pagine ad acquistare pubblicità sulla piattaforma per veicolare i propri post, è altrettanto chiaro come occorra guardare Facebook non come l’ambiente per rilanciare i contenuti del sito, ma come il luogo dove sviluppare al meglio la relazione con i propri utenti, a latere del sito stesso.