Vodafone-Verizon, affare fatto. Colao la spunta: via dagli Usa per 130 mld di dollari

di Alessandra Talarico |

Il deal tra i due gruppi ha scatenato in Europa un entusiasmo che sta trascinando anche Telecom Italia che, dopo aver chiuso venerdì a +9,3%, segna rialzi superiori al 5%.

Stati Uniti


Vodafone

L’affare, finalmente, è fatto: dopo trattative più volte naufragate nel corso degli ultimi anni, Vodafone e Verizon hanno trovato la ‘quadra’, con il colosso britannico pronto a cedere il suo 45% nella joint venture americana per la ragguardevole cifra di 130 miliardi di dollari.

In base ai termini dell’accordo – che deve però ancora incassare il via libera dei rispettivi cda – la società guidata da Vittorio Colao incasserà 60 miliardi in contanti, 60 miliardi in azioni e altri 10 miliardi da transazioni minori. L’accordo include l’acquisizione da parte di Vodafone della quota del 23% di Vodafone Italia, valutata 3,5 miliardi di dollari. Vodafone controllerà dunque il 100% della divisione italiana – il nostro Paese, con i suoi 29 milioni e passa di clienti, è il secondo mercato europeo più importante per il gruppo dopo la Germania.

I due partner sono stati dati vicini al ‘divorzio’ più e più volte nel corso degli ultimi anni, ma finora non si era raggiunto un accordo sul versante economico.

La posta in gioco, del resto, è altissima per entrambe le parti: creata nel 2000, Verizon Wireless è diventata l’asset più importante del portfolio Vodafone, alla luce del calo registrato in Europa, principalmente in Italia e Spagna (Leggi articolo Key4biz). Difficile quindi cederla a ‘cuor leggero’ anche se, col denaro ottenuto dall’operazione, oltre a ridurre l’indebitamento, Vodafone potrà concludere nuove acquisizioni per rafforzarsi in Europa – soprattutto sul versante del fisso –  e remunerare cospicuamente gli azionisti: a questi ultimi andranno tutte le azioni Verizon e 23,9 miliardi di dollari in contanti quando l’operazione sarà conpletata. E ancora resterebbero parecchi miliardi da investire.

Per Verizon, invece, ottenerne il controllo significherà non dover condividere i guadagni miliardari generati dall’operatore.

Il prezzo, poi, può essere considerato una vittoria per Colao, che è riuscito ad ottenere 30 miliardi in più di quanto i soci americani sembravano disposti a mettere sul piatto inizialmente (Leggi articolo Key4biz).

Il Ceo, del resto, ha ribadito più volte di non voler svendere un asset “che garantisce valore ai nostri azionisti, che ha liquidità ed è leader del settore in un paese con una fantastica struttura di mercato”.

A fronte delle novità positive delle ultime ore relative alle trattative tra Vodafone e Verizon, c’è già chi avanza l’ipotesi di una nuova campagna acquisti dei big tlc Usa in Europa, con il colosso AT&T che potrebbe puntare proprio su Vodafone o anche su Telecom Italia. Alcuni analisti sostengono invece che con parte degli introiti provenienti dalla cessione di Verizon Wireless, Vodafone potrebbe lanciare un’offerta su Tim Brasil, la controllata carioca di Telecom Italia, innescando una forte competizione su tutta Telecom Italia o una reazione di Telefonica.

Se l’operazione sarà finalizzata, infine, le attività di consolidamento nel settore mondiale delle tlc – calcola Dealogic – raggiungerà quest’anno 303 miliardi di dollari, il valore più alto dal 2000.

Il deal tra i due gruppi – che rappresenta per altro la seconda più importante acquisizione mai effettuata dopo quella da parte di Vodafone del gruppo Mannesmann nel 1999 per circa 178 miliardi di euro – ha già scatenato in Europa un entusiasmo palpabile con l’indice del settore tlc che ha trascinato anche Telecom Italia che – dopo aver chiuso venerdì a +9,3% – viaggia in mattinata su rialzi superiori al 5%.

Anche Vodafone risente positivamente dell’annuncio: sulla Borsa di Londra, il titolo ha raggiunto il +5% a 215 sterline per azione.