Il Report

Netflix-Pay tv, matrimonio di convenienza?

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Si moltiplicano nel mondo le partnership tra Netflix e i fornitori di pay tv. Accordi a volte necessari ma anche molto pericolosi.

Content is the king. E’ questa la formula magica per tutti gli operatori che vogliono restare forti sul mercato.

E sempre più spesso sono i fornitori di servizi di tv a pagamento a cercare l’accordo con i provider di contenuti in streaming.

Netflix, per esempio, in Italia ha stretto un accordo con Sky per la distribuzione della propria serie cult ‘House of Cards’ e con Mediaset Premium per ‘Orange is the New Black’.

Ma sono tanti altri gli operatori che nel mondo hanno scelto di puntare sulle serie tv originali di Netflix.

Ma conviene davvero allearsi col nemico?

Il nuovo Report di IHS Technology, “Netflix on pay tv: a marriage of convenience“, evidenzia come l’integrazione di Netflix ai servizi di pay tv tradizionali, come Virgin Media e BT Tv, ha avuto effetti benefici sulle performance di questi operatori.

Ovviamente non tutti gli operatori sono d’accordo sull’opportunità di una partnership con Netflix, alcuni di loro, offrono già i propri contenuti e restano dubbiosi di fronte a una simile possibilità di lungo termine.

Senza considerare poi che si corre ugualmente il rischio che il crescente numero di abbonati a Netflix, che recentemente ha completato il passaggio al cloud per reggere l’esplosione della domanda, metta sotto pressione i principali servizi concorrenti in particolare quelli che offrono bouquet di cinema o video on-demand.

Per gli analisti di IHS, Netflix è un partner più pericoloso di altri provider di prodotti a pagamento, ma questa collaborazione è spesso necessaria per gli operatori che desiderano posizionare le loro piattaforme in un ecosistema che propone contenuti tv e video.

Netflix ha stretto finora accordi con 25 operatori di tv a pagamento, una cifra destinata ad aumentare rapidamente con lo sbarco del servizio nei nuovi 130 Paesi annunciati a gennaio.