I dati

Netflix, 4 milioni di abbonati in più in Europa ma sull’Italia non si sbottona

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Nel quarto trimestre il servizio di video streaming ha totalizzato 4 milioni di nuovi clienti in Europa. Nessun dato preciso sull’Italia dove si prevede di abbonare 8 milioni di famiglie.

A tre mesi dallo sbarco di Netflix in Italia, il 22 ottobre, l’azienda americana si dice “molto felice dei risultati raggiunti”.

Così ha dichiarato Joris Evers, Vicepresident di Netflix e capo della comunicazione per Europe, Middle East and Africa, senza tuttavia fornire dati precisi sugli abbonati per Paese al servizio di video streaming.

Il gruppo ha presentato gli ultimi dati trimestrali, annunciando di aver raggiunto la soglia dei 75 milioni di clienti su scala globale, mentre in Europa gli utenti salgono di 4 milioni tra i quali ci sono anche gli italiani.

L’obiettivo di Netflix quando è arrivato nel nostro Paese era di far abbonare almeno 8 milioni di famiglie italiane ma nel tempo. Negli USA ci sono voluti almeno sette anni.

Si procede quindi a piccoli passi. Il servizio poi in Italia continua a essere considerato di nicchia. Tra l’altro l’offerta dei competitor è molto forte. Da Sky online a Infinity di Mediaset, passando per TimVision di Telecom Italia, Chili Tv, Google Play, sono ormai tanti i servizi che in Italia offrono contenuti in streaming.

Per il trimestre in corso Netflix si attende di aggiungere 6,1 milioni di abbonati globali, ma ha anticipato che il risultato operativo registrerà una crescita “modesta” a causa dell’aumento degli investimenti all’estero.

La società prevede, infatti, di sbarcare in altri 130 Paesi portando così la propria presenza in 190 Stati tra i quali India, Pakistan, Russia, Turchia, Bulgaria, Sud Africa, Israele e Corea del Sud. Sta anche trattando con la Cina dove però, come ha commentato il Ceo Reed Hastings, si procede a rilento: “Stiamo lavorando, ci sono incertezze”.

A tutto questo bisogna aggiungere anche i 5 miliardi di dollari di investimenti che l’azienda intende realizzare nel 2016 per le produzioni originali, raddoppiando anche quelle per famiglie e bambini.

Ma veniamo ai dati del quarto trimestre e dell’intero anno.

Negli ultimi tre mesi del 2015, il servizio ha aggiunto 5,59 milioni di nuovi abbonati, contro i 4,33 milioni dello stesso periodo del 2014. Le stime erano per 5,15 milioni. Negli Usa ha aggiunto 1,56 milioni di persone e 4,04 milioni nel resto del mondo.

Netflix ha registrato 1,82 miliardi di dollari di ricavi, +22,8% rispetto ai 1,49 miliardi dello stesso periodo del 2014. Misurati sull’intero 2015 la società ha realizzato revenues per 6,78 miliardi di dollari, in crescita del 23,16%.

La maggior parte dei profitti sono stati realizzati negli Stati Uniti, visto che il mercato internazionale nel quarto trimestre del 2015 ha avuto un margine negativo di 108,8 milioni di euro, contribuendo al risultato finale sul fronte internazionale negativo per oltre 333 milioni. Complessivamente i profitti della società sono arrivati a 112,6 milioni di dollari per l’intero 2015, scesi comunque dai 266,8 del 2014, per via degli investimenti consistenti che Netflix continua a realizzare per essere presente su un numero sempre maggiore di Paesi e per offrire ai propri clienti contenuti originali che gli permettono di sbaragliare la concorrenza.

Per bilanciare l’aumento dei costi, Netflix ha aumentato i prezzi del servizio e questo potrebbe aver pesato sul rallentamento della crescita negli Stati Uniti.

Netflix porta a casa un altro importante risultato come migliore performer del listino tecnologico Nasdaq nel 2015.

Inizialmente Wall Street ha accolto positivamente i conti di Netflix, con i titoli che, nelle contrattazioni after hours, sono volati del 7%, dopo aver visto il loro valore raddoppiare negli ultimi 12 mesi. Dopo poco però il titolo è andato al ribasso, sula scia del cattivo andamento della Borsa per via dell’ondata di vendite che si è abbattuta sui mercati con il crollo del petrolio.