Elettronica di consumo, case connesse in rete, efficienza energetica, automobili a guida automatica e in grado di comunicare tra loro, le smart cities e le smart grid, sono solo alcuni esempi delle possibili applicazioni dell’Internet delle cose a partire dall’integrazione della rete mobile.
Le interconnessioni tra dispositivi e smart objects creati dalle piattaforme dell’Internet of Things (IoT) stanno crescendo in maniera esponenziale. Alla fine di quest’anno Gartner stima in 8,3 miliardi gli oggetti connessi in rete (6,4 miliardi nel 2016) e per il 2020 ne sono attesi più di 20 miliardi in tutto il mondo.
Il 4G oggi e soprattutto il 5G domani, garantiranno reti sempre più estese e stabili, in grado di far dialogare tra loro macchine e uomini e di far crescere l’industria 4.0 (in molti preferiscono a Internet of Things il concetto di Internet of Everythings).
Gli operatori mobili, secondo un nuovo studio GSMA, otterranno dai servizi mobile IoT ricavi pari a 1.800 miliardi di dollari nel 2026, soprattutto grazie al lancio commerciale delle reti a bassa potenza ed ampio raggio (Low Power Wide Area – LPWA).
Gartner indica in 862 milioni le connessioni mobile IoT attive già nel 2022, di cui il 56% LPWA.
Il mercato LPWA potrebbe generare ricavi per 5 miliardi di dollari nel 2025, si legge in un recente studio Strategy Analytics, e opportunità di guadagni per gli operatori mobili superiori ai 13 miliardi di dollari.
Si tratta delle reti dell’Internet delle cose, caratterizzate da basse velocità, massima efficienza energetica, basso impatto ambientale e durata maggiore delle batterie anche superiore a 10 anni (i dispositivi sono in grado di capire quando attivarsi e quando mettersi in stand by in maniera autonoma).
Lo studio, basato sui dati prodotti dallo “IoT Forecast Database Research” di Machina Research, ha coinvolto 12 tra i più grandi operatori mobili al mondo, tra cui Vodafone, Deutsche Telekom, AT&T, China Mobile, China Telecom, Verizon, e prende in esame 15 tra i più diffusi servizi mobile IoT (su piattaforme Narrowband Internet of Things – NB-IoT e Long Term Evolution – Machine-Type Communications – LTE-M).
Andando settore per settore, la domotica è l’area più attiva secondo GSMA e nel 2026 porterà ricavi per 441 miliardi di dollari. Seguono consumer electronics (376 miliardi), connected cars (273 miliardi), energy (128 miliardi) e smart cities (78 miliardi di dollari).