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Michelangelo-Infinito, dal 27 settembre al cinema il film-evento prodotto da Sky

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Arriva in sala, distribuito da Lucky Red, Michelangelo-Infinito, il nuovo film d’arte prodotto da Sky con Magnitudo Film. Nei cinema in Italia dal 27 settembre al 3 ottobre.

Arriva in sala, distribuito da Lucky Red, Michelangelo-Infinito, il nuovo film d’arte prodotto da Sky con Magnitudo Film. Dai creatori di Caravaggio – l’Anima e il Sangue e di Raffaello – il Principe delle Arti, un ritratto avvincente e di forte impatto emotivo e visivo dell’uomo e dell’artista Michelangelo, genio indiscusso dell’arte universale,  di pari passo con il racconto cinematografico della sua vasta produzione artistica, tra scultura, pittura e disegni, con spettacolari riprese in ultra definizione (4K HDR) e da punti di vista inediti ed esclusivi, cui si aggiungono ricostruzioni storiche sorprendenti attraverso evoluti e sofisticati effetti digitali. Un film-evento senza precedenti in cui lo spettacolo del cinema incontra l’emozione dell’arte, nei cinema in Italia dal 27 settembre al 3 ottobre.  Dopo il debutto italiano, il film sarà distribuito nei cinema del mondo con True Colours.

Ad interpretare Michelangelo Buonarroti è Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, I Miserabili, Maltese – Il Romanzo del Commissario, Raffaello – il Principe delle Arti). Genio assoluto dell’arte universale, uomo schivo e inquieto, capace di forti contrasti e passioni, autore di opere immortali ed ‘infinite’. Tutta la forza e la potenza della personalità di Michelangelo sono state delineate nel film in modo fedele attraverso le centinaia di Lettere e Rime che l’artista ci ha lasciato, e trovano eco nella cruda, spigolosa immensità della natura in cui è inserito il limbo da cui si svolge la narrazione di Michelangelo: un’imponente Cava di Marmo di Carrara, dove le fonti documentano che Michelangelo si recò a scegliere personalmente il marmo per i suoi capolavori: quella materia che, a detta dello stesso artista, “già conteneva in potenza la figura”.

In questo ambiente materico, un limbo ‘congelato’ nel tempo presente, attraverso un fluire di ricordi, il personaggio di Michelangelo rievoca gli snodi principali della sua vita lunga, vivida e inquieta, i suoi tormenti più intimi, le passioni amorose, la ricerca della fede, le sue considerazioni su vita, morte ed arte. Il film ripercorre così la storia di Michelangelo e dei suoi capolavori immortali, partendo dai luoghi in cui tutto ebbe inizio, con l’aggiunta di una curiosa coincidenza: il 28 agosto del 1498 Michelangelo firmava il contratto per la Pietà Vaticana per la cui realizzazione si recò alle Cave di Carrara; nello stesso giorno, il 28 agosto 2017, sono iniziate le riprese di Michelangelo – Infinito sul set di quelle stesse cave di Marmo di Carrara (oggi Cava Calacata Borghini).

Il racconto della dimensione storico-artistica è affidato a Giorgio Vasari, narratore qualificato e familiare della vita e delle opere del Buonarroti, che ebbe la fortuna di conoscere personalmente, che è interpretato da Ivano Marescotti (Johnny Stecchino, Raccontami, Hannibal, Cado dalle nubi, A casa tutti bene). Pittore, architetto e rinomato storico dell’arte, autore delle Vite de’ più eccellenti Pittori, Scultori ed Architettori, Vasari accoglie lo spettatore all’interno di un grande teatro ellittico in legno che ricalca il modello dei teatri anatomici del XVI secolo (in particolare il teatro anatomico di Padova) in uso presso alcune università. Una scelta che deriva dal desiderio di fornire l’idea di una biblioteca della conoscenza. Dal suo limbo, Vasari ci guida con passione ed autorevolezza, calore e famigliarità, negli snodi del racconto, attraverso monologhi teatrali rivolti allo spettatore, in una lingua alta, raffinata, calda, avvolgente, adattata in italiano moderno dal suo Le Vite.

Michelangelo – Infinito definisce un nuovo genere cinematografico, compiendo un decisivo passo in avanti nella trasformazione dei film d’arte Sky da documentari cinematografici a film ‘documentati’ (o film di ‘autorevole finzione’) che portano a compimento il dialogo tra mondo del cinema e mondo dell’arte.

La costruzione narrativa è innovativa e strutturata su quattro livelli: un limbo concettuale, quello delle suggestive ed imponenti cave di Marmo di Carrara, in cui Michelangelo (Enrico Lo Verso) rievoca gli snodi principali della sua vita e i suoi tormenti più intimi; un limbo storico, quello di Giorgio Vasari (Ivano Marescotti), narratore qualificato e familiare della vita e delle opere del Buonarroti; le scene di ricostruzione storica della vita di Michelangelo, in cui lo ritroviamo ragazzo presso i Giardini di San Marco, o scorgiamo la realizzazione del David attraverso la struttura da lui progettata per nasconderlo alla vista, o a scegliere il marmo alle cave di Carrara o ancora alle prese con la realizzazione degli affreschi della Volta della Cappella Sistina e del Giudizio Universale; il cuore pulsante del film: il racconto delle opere immortali ed infinite dell’artista. Un’esperienza di pura poesia, che lascerà senza fiato.

La regia è di Emanuele Imbucci. Il soggetto e la direzione artistica sono di Cosetta Lagani. Sceneggiatura: Sara Mosetti, Emanuele Imbucci e Tommaso Strinati. Consulenza scientifica: Vincenzo Farinella.

Il film si è avvalso della collaborazione dei Musei Vaticani e di Vatican Media, con il Riconoscimento del MIBAC – Direzione Generale Cinema, in collaborazione con il Consiglio Regionale della Toscana e con il Patrocinio del Comune di Firenze e del Comune di Carrara. Media partner RTL 102.5.

Con ‘Michelangelo’ c’è davvero qualcosa di nuovo per cui più che di documentari possiamo parlare di film ‘documentati’, film di ‘autorevole finzione’”. Una definizione, quest’ultima, che suscita curiosità e che rinnova le categorie utilizzate fino ad ora nel campo del documentario ha dichiarato Dario Edoardo Viganò, assessore del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede.

Secondo Viganò il film permette di compiere una vera e propria transizione. “Siamo passati dal classico docufilm, che coniuga ricostruzioni storiche e approfondimenti delle opere mediante storici ed esperti d’arte contemporanei, al film di finzione. In ‘Michelangelo. Infinito’, infatti, non viene meno l’approfondimento, l’autorevolezza e il rigore filologico, ma tutto si amalgama e rimane sempre nel racconto di finzione”.