L'intervista

Metaverso, Gianluca Polegri (Engineering) ‘Orvieto è soltanto l’inizio, possibilità di sviluppo infinite’

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Intervista a Gianluca Polegri, direttore della direzione Digital Solutions di Engineering all’interno della quale è nato il Metaverse Lab, alla presentazione del metaverso di Orvieto: ‘Realtà immersiva è al centro della customer experience. Bisogna capire quali sono i reali bisogni degli utenti’.

Parte da Orvieto il percorso di Engineering nel metaverso. La società, specializzata in soluzioni IT per la digital transformation nel settore pubblico e privato, punta molto sullo sviluppo futuro di nuove applicazioni ad hoc legate al metaverso. E l’applicazione di Orvieto è soltanto la prima di una serie di nuove applicazioni basate sulla nuova tecnologia del momento. Engineering vuole diventare il pioniere italiano del Metaverso, rivolgendosi tanto al pubblico quanto al privato. Della strategia e della vision in questo ambito abbiamo parlato con Gianluca Polegri, direttore della direzione Digital Solutions di Engineering, all’interno della quale è nato il Metaverse Lab. 

Key4biz. Cos’è il Metaverso?

Gianluca Polegri. Il termine metaverso è molto ampio e dà adito a diverse interpretazioni. Il significato teorico è stato ripreso da Marc Zuckerberg con Meta, ed è un Internet immersivo, la trasposizione delle applicazioni Internet in ambito immersivo. In realtà è un concetto che risale al 1992, che Zuckerberg ha sfruttato in modo intelligente durante la pandemia. E’ questo che ha portato alla maturazione degli utenti medi e della tecnologia.

Orvieto dallo spazio nel metaverso realizzato da Engineering

Key4biz. Cos’è il Metaverso per Engineering?

Gianluca Polegri. Noi lo stiamo vivendo come una evoluzione del mondo phygital (fisico e digitale per una nuova customer experience ndr). Il metaverso generalmente viene identificato in alcune tecnologie: la realtà virtuale, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale e la blockchain. Non tutte queste tecnologie sono in primo piano, in questo momento, per quanto riguarda il metaverso.

Key4biz. Quali sono stati i primi casi di metaverso?

Gianluca Polegri. Ci sono stati dei casi come Decentraland, The Sandbox, che ai più sono sembrate una evoluzione di Second Life. Un miglioramento di Second Life, con l’introduzione della blockchain, dell’NFT. Però lì si è scatenata un po’ una sorta di speculazione, con le criptovalute per acquistare gli spazi. Diciamo che è stato un inizio da cui evolvere assolutamente. In quei metaversi, inoltre, c’è il problema dello spazio da percorrere da parte degli avatar. Spazi che rispecchiano il mondo reale e rendono quei mondi digitali simili al mondo fisico nell’aspetto negativo dei tempi di percorrenza da un luogo all’altro. Il nostro riferimento non è questo.   

Servizi aggiuntivi nel metaverso di Orvieto realizzato da Engineering

Key4biz. Qual è il riferimento di Engineering per il metaverso?

Gianluca Polegri. Il nostro riferimento, in questa prima fase, è aggiungere in quegli ambiti che sono più pronti la componente immersiva. Quindi, noi puntiamo molto alla parte di visori per la realtà immersiva, che mette sempre al centro il discorso della customer experience. Di fatto, le tecnologie abilitanti non sono nuove: realtà virtuale, realtà aumentata, intelligenza artificiale e blockchain esistono da anni. La differenza è la customer experience, cioè bisogna saper disegnare e capire quali sono i veri fabbisogni dell’utente.

Key4biz. Ci sono degli ambiti che sono già pronti?

Gianluca Polegri. Sì, ad esempio il Retail, le Smart city, la sanità, l’industry. Un esempio, avere un’applicazione come quella che abbiamo fatto noi ad Orvieto che arricchisca la fruizione dei beni culturali per me è un’esigenza che non si sovrappone alla visita reale, ma in realtà ne dà una serie di benefici.  In primo luogo, una serie di informazioni in tempo reale che non si ottengono durante la visita reale. Da chi ha progettato un palazzo alla sua storia, idem per una cattedrale. I particolari di un catalogo o di tutto il parco oggetti di un museo.

Visita al museo nel metaverso di Orvieto realizzato da Engineering

Key4biz. In che modo la visita immersiva si distingue da una visita phygital?

Gianluca Polegri. Vedere una cosa all’interno dell’Oculus, del visore, è una sensazione completamente diversa da vedere qualcosa su un sito su pc o mobile. Al momento, per quanto riguarda il metaverso che abbiamo realizzato per Orvieto, la fruizione avviene prima della visita fisica in città, o dopo. In futuro ci saranno dei corner ad hoc per una fruizione durante la visita. A Orvieto abbiamo realizzato una preview completa di quello che si vedrà durante il tour, con approfondimenti più coinvolgenti delle solite guide web. C’è da dire che Orvieto è una customizzazione di quello che per Engineering è la città nel metaverso, il modello standard da applicare e replicare ovunque in ambito cittadino. Si tratta di un ecosistema, a cui si accede tramite un’applicazione pubblica. Una volta scaricata l’app si può entrare quando si vuole. All’interno si può interagire con altre persone che si trovano nel metaverso in contemporanea. E’ come trovarsi al museo. Se vedo un avatar ci posso parlare. All’interno ci vanno anche i negozi così come, volendo, gli sportelli per servizi pubblici al cittadino.

 

Il museo virtuale di Orvieto nel metaverso di Engineering

Key4biz. Cosa ci sarà di particolare nel tour virtuale di Orvieto?

Gianluca Polegri. Orvieto è famosa soprattutto per il Duomo e il Pozzo di San Patrizio. Ma Orvieto ha una storia ricchissima, che parte dagli Etruschi e passa per l’epoca dei Comuni e medievale. Si tratta di informazioni che incentivano un turismo più lungo e approfondito in città, corredato anche da altri aspetti che vanno dal cibo, l’artigianato, il paesaggio ecc. In questo senso, il metaverso funziona un po’ da teaser per i turisti. Quando avremo dei device più accessibili, allora il metaverso potrà fare un salto di qualità enorme.

Key4biz. Quali altri ambiti sono già pronti per il metaverso?

Gianluca Polegri. Ad esempio la sanità. In particolare, la riabilitazione. Sfruttando dei sensori che si possono applicare a degli indumenti, che vengono indossati da un paziente, questi sensori mandano un segnale all’applicazione che riproduce l’avatar della persona che con gli occhiali può vedere anche autonomamente, o seguito da remoto live da fisioterapisti e medici ad esempio, può vedere in che modo sta facendo la fisioterapia. In questo modo avrà anche un modello da seguire non basandosi soltanto sul feedback visivo del fisioterapista. 

Visita al museo nel metaverso di Orvieto realizzato da Engineering

Key4biz. Quali possono essere i committenti?

Gianluca Polegri. Comuni, aziende un po’ tutti coloro che sono interessati ad aprire un nuovo canale di comunicazione con utenti e cittadini a seconda dei servizi particolari da erogare.

Key4biz. Chi è Anna, l’avatar che incontra le persone che entrano nel metaverso di Orvieto?

Gianluca Polegri. Anna è la mascotte scelta dal Comune di Orvieto. Il riferimento è ad Anna Marchesini, la nota attrice orvietana prematuramente mancata qualche anno fa, già presente nella segnaletica stradale cittadina. L’avatar è una guida, dà le istruzioni iniziali per il tour. Ma il concetto è creare un avatar in grado di dialogare con gli utenti in real time nel metaverso. L’avatar può essere manovrato da un utente vero tramite Oculus, oppure può diventare un chatbot, che tramite intelligenza artificiale si comporta come tale.

Anna, l’avatar del metaverso di Orvieto realizzato da Engineering in memoria di Anna Marchesini, l’attrice orvietana prematuramente scomparsa.

Key4biz. Le possibilità di applicazione sono infinite.

Gianluca Polegri. Sì, cambia soltanto l’ambito e la customer experience. Bisogna capire qual è il modo migliore per dialogare con i cittadini o i consumatori, questa è una nuova branca che non ha nulla a che vedere con il web e con il mobile. Vanno raccolti i feedback, come si è fatto in passato con il web e con il mobile. Nel metaverso siamo molto più esposti e per questo va adeguata anche tutta la parte di regolazione e di controllo di quello che avverrà in questi ambienti da parte del regolatore, Agcom in primis.

Museo Etrusco nel tour virtuale del metaverso di orvieto realizzato da Engineering

Key4biz. Può citare anche altri potenziali ambiti di applicazione?

Gianluca Polegri. Si va dalle utilities, ai trasporti, alla pubblica amministrazione locale. Ci sarà da parte di Engineering una serie di eventi da qui a fine anno per mostrare le nostre soluzioni. Il nostro obiettivo è stabilizzare quello che stiamo facendo ad esempio anche con l’integrazione dello Spid per i servizi digitali della PA rafforzati con la blockchain. Le criptovalute invece saranno destinate a tutta la parte economica.

L’eLearning è un altro ambito importante di applicazione, con l’aula virtuale e ancor più con i training immersivi. Si tratta di riprodurre all’interno dell’ambiente virtuale ad esempio la manutenzione di un macchinario, tramite digital twin in cui l’istruttore fa ripetere le operazioni al discente, evitando inizialmente delle manovre pericolose.

Tour virtuale, una tappa nel metaverso di Orvieto realizzato da Engineering

Key4biz. A proposito dell’NFT, cosa si può dire?

Gianluca Polegri. L’NFT è una tecnologia legata alla blockchain e che quindi ha un significato molto preciso in questo contesto. Al momento la blockchain non è in prima fila nella realizzazione del metaverso per il mercato consumer. Noi nell’ambito del progetto di Orvieto abbiamo pensato di fare un regalo attinente al metaverso. Regalare la carta di identità di Orvieto nel metaverso tramite NFT. Rendendo i visitatori cittadini virtuali di orvieto, da un lato vengono fidelizzati. Ma l’NFT nella blockchain un valore ce l’ha e rimane. In questo momento è visto ancora come un gadget, ma in futuro le potenzialità sono molto maggiori.