Il quadro

Metaverso e Web 4.0, i piani della Commissione Ue

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La Commissione Ue ha annunciato i suoi piani per il metaverso, confermando l’implementazione dei nuovi standard e della governance dei mondi virtuali.

La Commissione Ue ha annunciato i suoi piani per il metaverso, confermando l’implementazione dei nuovi standard e della governance dei mondi virtuali.

Ma se da un lato non sono state presentate nuove leggi ad hoc al riguardo, i politici europei riconoscono già la portata economica ed etica di questa tecnologia e tenteranno di posizionare la Ue come leader del Web 4.0.     

Previsioni, mondi virtuali a 800 miliardi nel 2030

La Commissione prevede che i mondi virtuali, realizzati anche tramite blockchain e criptovalute, potrebbero raggiungere un valore complessivo di 800 miliardi di euro entro il 2030.

Per garantire la competitività dell’Europa, saranno stanziati dei finanziamenti, anche se gli importi precisi devono ancora essere determinati.

Nell’ambito del programma di finanziamento della scienza Horizon Europe, circa 200 milioni di euro potrebbero essere dedicati alla creazione di un partenariato per i mondi virtuali. Ulteriori investimenti possono provenire da fondi regionali dell’Ue.

Metaverso cruciale

L’interesse della politica per il metaverso è in crescita nella Ue. I leader di tutto e 27 gli Stati membri hanno indicato il Web 4.0 come una delle tecnologie cruciali per mantenere la competitività, insieme a Intelligenza Artificiale, quantum computing e le reti internet 6G.

Alcuni nodi da sciogliere

Axel Voss, membro del Parlamento europeo dal 2009 diventato coordinatore del gruppo del Partito Popolare Europeo nella Commissione giuridica del Parlamento europeo nel 2017, ha sollevato alcune riserve di carattere legale e normativo. In primo luogo, è necessario decidere uno status legale per gli avatar; proteggere i copyright e i brevetti; affrontare il crimine virtuale con gli strumenti giusti.

Voss difende l’idea di aggiornare leggi esistenti, come il GDPR, per mettere in riga il metaverso e allinearlo ad altre tecnologie esistenti, mettendo in evidenza la necessità di un’azione e cooperazione proattiva per evitare di ripetere gli errori del passato.