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L’ora più buia per Mark Zuckerberg

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In passato, Meta (Facebook) era un gigante in grado di fagocitare o cancellare i concorrenti più minacciosi che comparivano all’orizzonte. Ma l’avvento di TikTok, le nuove regole privacy stabilite da Apple e Google hanno cambiato il panorama, accelerando il declino di Facebook e mandando in crisi anche Instagram.

Meta (Facebook) è in una crisi profonda. Nel suo incontro settimanale con i dipendenti, Mark Zuckerberg, ha previsto che l’azienda sarà probabilmente più piccola nel 2023.

Il CEO ha confermato ai propri dipendenti che la società congelerà le assunzioni e ridurrà i budget per molti team, mossa che porterà a licenziamenti nei settori più deboli. Nessun numero preciso, ma una decina di giorni fa i media Usa avevano preannunciato che l’obiettivo di Zuckerberg è ridurre i costi di almeno il 10% nei prossimi mesi, in risposta alla crescita stagnante e all’intensa concorrenza e mentre ormai punta tutto sul metaverso.

“Per i primi 18 anni di vita dell’azienda siamo cresciuti rapidamente ogni anno, ma di recente il nostro fatturato è stato per la prima volta piatto o leggermente in calo”, ha osservato Zuckerberg. “Speravo che a questo punto l’economia si fosse stabilizzata, ma da quello che vediamo non sembra ancora che sia così, quindi vogliamo pianificare in modo un pò conservativo”, ha aggiunto.

Meta: tre i motivi della frenata

Quest’anno Meta ha mostrato i primi segni di rallentamento dopo uno sviluppo impetuoso. A febbraio la società di Zuckerberg ha annunciato la sua prima perdita trimestrale di utenti attivi giornalieri. A luglio invece ha registrato il suo primo calo trimestrale dei ricavi (pari all’1%: 28,8 miliardi di dollari) e dei profitti (-36%: 6,69 miliardi di dollari). Tre i motivi della frenata.

La privacy di Apple

Da inizio anno aziende come Apple e Google hanno iniziato a includere modifiche alla privacy che stanno davvero ostacolando il modello di business di Meta, basato sul tracciamento del maggior numero possibile di dati personali per vendere merce grazie a questa micro targetizzazione estrema.

Le misure sulla privacy di Apple e Google che consentono agli utenti di bloccare i tracker di Meta stanno chiaramente paralizzando le entrate dell’azienda, ma questi tracker erano anche già responsabili dell’abbandono da parte di molti utenti, che hanno voltato le spalle alla piattaforma.

Gli investitori sono spaventati da un aggiornamento della politica sulla privacy di Apple lo scorso anno che ha reso più difficile per le aziende tecnologiche tenere traccia degli utenti attraverso le app, con un impatto sulle vendite di annunci di Meta. Meta ha registrato il suo primo calo trimestrale delle entrate a luglio, un calo dell’1%, a 28,8 miliardi di dollari.

“Facebook ricava la maggior parte dei suoi soldi dalla pubblicità e ora non ha più quei dati”, afferma a Forbes Mark Zgutowicz, analista presso la società di ricerca e investimento Benchmark. “Tutti questi segnali di dati sono scomparsi, il che significa sostanzialmente che gli inserzionisti hanno difficoltà a capire se una campagna ha avuto successo o meno”.

Il problema TikTok

Ad aggravare il problema per Meta, TikTok sta attirando gli inserzionisti, insieme alla redditizia Gen Z e agli utenti millennial. A febbraio, Meta ha annunciato la sua prima perdita trimestrale di utenti attivi giornalieri. Un recente rapporto interno ha mostrato che il clone TikTok di Meta, Instagram Reels, sta lottando per competere, secondo un rapporto del Wall Street Journal.

Il metaverso di Meta

In circostanze normali, un leggero calo delle entrate potrebbe essere gestibile, ma Meta sta anche investendo molto nella realtà virtuale e nel metaverso, che sta trascinando al ribasso l’utile operativo. Nel 2021, la divisione metaverse dell’azienda, Meta Reality Labs, ha perso 10 miliardi di dollari. Mentre il metaverso è tutto ciò di cui Zuckerberg vuole parlare, gli investitori finora sono meno entusiasti. “È un investimento a coda lunga e, per ora, è una specie di risucchio di denaro”, afferma Zgutowicz.

Zuckerberg perde posizioni nella classifica delle persone più ricche al mondo

Mark Zuckerberg ha perso 76,8 miliardi di dollari da settembre 2021. Più della metà della sua fortuna. Scende quindi alla numero 3 nella lista Forbes 400 delle persone più ricche degli Stati Uniti al numero 11. Vale 57,7 miliardi di dollari nell’elenco di quest’anno, che ha utilizzato i prezzi delle azioni dal 2 settembre, Zuck segue l’erede di Walmart Jim Walton, l’ex sindaco di New York City Michael Bloomberg e altri magnati della tecnologia come l’ex CEO di Microsoft Steve Ballmer e i fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page. Nessuno in America ha perso tanti soldi nell’ultimo anno come Zuckerberg.

La causa della perdita è dovuta anche al prezzo delle azioni di Meta (ex Facebook), che sono uscite dalla top 10. Le azioni sono crollate del 57% da Forbes 400 dello scorso anno, che utilizzava i prezzi delle azioni dal 3 settembre 2021. Le azioni tecnologiche sono generalmente in crisi con la flessione del mercato, ma la caduta di Meta supera sia il Nasdaq (-9,8%) che l’S&P 500 (-13,5%), così come il calo del 14% di Microsoft, il calo del 25% della società madre di Google Alphabet e il calo del 27% di Amazon.

L’uscita di scena di Sheryl Sandberg dopo 14 anni: la donna più potente del settore tecnologico

La COO di Facebook Sheryl Sandberg ha lasciato Meta lo scorso giugno, dopo ben 14 anni di lavoro presso l’azienda di Mark Zuckerberg. Riconosciuta come “la donna più potente del settore tecnologico”, pur senza aver fondato o essere stata amministratrice delegata di nessun colosso digitale, l’uscita di scena del fidatissimo braccio destro di Mark Zuckerberg ha lasciato una crisi profonda all’interno di Menlo Park.

Il suo addio a Facebook è legato a un logoramento del rapporto con Zuckerberg dal 2016 con lo scandalo di Cambridge Analytica. E adesso, che cosa la attende? Visti i suoi inizi nel mondo delle istituzioni, la sua propensione alla filantropia e il fatto che già in passato si sia parlato di lei come possibile ministro del Tesoro statunitense, qualcuno ha ventilato la possibilità di un suo ingresso in politica.

Niente di sicuro, ma se una ex manager di Facebook diventa ministro del tesoro, le battaglie contro lo strapotere delle big del tech diventano quasi impossibili.