Dibattito

Limiti elettromagnetici, ok emendamento per alzarli. Ma l’iter è complesso

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Approvato emendamento della maggioranza al Ddl Concorrenza in Commissione IX al Senato per innalzare i limiti elettromagnetici da 6 a 15 v/m. Ma l'iter parlamentare è ancora lungo. Proteste dell'opposizione di Legambiente e consumatori.

Approvato questa mattina in IX Commissione del Senato un emendamento della maggioranza al Ddl Concorrenza che prevede l’innalzamento dei limiti elettromagnetici da 6 v/m a 15 v/m. L’emendamento, a firma di Pogliese, Amidei, Fellucchi e Maffoni, è stato votato fra le proteste dell’opposizione. Esulta il ministro del Made in Italy Adolfo Urso. L’approvazione definitiva è complessa e prevede l’accordo in questo senso di Ministero della salute e del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e delle varie componenti in gioco. Ci sono poi i decreti attuativi che vanno approvati e l’iter parlamentare del disegno di legge, che deve passare alla Camera e superare tutti i passaggi e le “nebbie” dell’iter parlamentare. Si tratta di un percorso normativo di estrema complessità, tanto più che le modalità di misurazione delle emissioni in Italia (una media sulle 24 ore) sono diverse dal resto d’Europa, dove la media è calcolata ogni 6 minuti. 

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Resta da capire, poi, perché si sia deciso di innalzare i limiti proprio a 15 v/m e non, ad esempio, a 23 v/m, limite circolato nel recente passato (seppur senza una base scientifica chiara) quando una proposta di innalzamento è stata cancellata in zona Cesarini. Il nuovo limite di 15 v/m sarebbe un compromesso al ribasso fra le parti in causa, una commissione competente formata fra gli altri da esponenti del Mimit, Ministero della salute e Ministero dell’ambiente. Infine, fra una cosa e l’altra il Dl Concorrenza potrebbe arrivare al rush finale non prima del prossimo anno. Ci vorrà quindi ancora tempo.

Detto questo, oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, esulta su X.

Urso: innalzamento limiti elettromagnetici svolta per sviluppo

“Con l’approvazione dell’emendamento al Ddl Concorrenza che consente l’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, finalmente l’Italia si muove nella direzione europea, recuperando ritardi decennali. Nel nostro Paese il limite di emissione per i campi elettromagnetici era fermo a 6 V/m, risultando il più basso tra quelli dell’Ue, tanto da frenare lo sviluppo delle reti 5G nelle aree urbane”. E’ quanto ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in merito all’approvazione dell’emendamento al Ddl Concorrenza, in IX Commissione del Senato, che consente l’innalzamento dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità relativi ai campi elettromagnetici.

“Questa misura – ha aggiunto – rappresenta una svolta importante per lo sviluppo del Paese: migliorerà infatti la connettività mobile sul territorio, garantendo una qualità di servizi superiore per i cittadini e consentirà alle imprese di diventare più competitive”. “Questa misura è il frutto di un confronto nel merito che abbiamo avuto con tutti gli attori interessati: ha prevalso il buon senso”, ha concluso il ministro.

Di tenore opposto la reazione del co-portavoce di Europa Verde, deputato Avs, Angelo Bonelli.

Ddl Concorrenza: Bonelli ‘Su limiti elettromagnetici Governo inchinato alle telco’

“La maggioranza del governo Meloni ha approvato oggi una norma con cui si aumentano i limiti elettromagnetici. Si passerà da 6V/m a 15V/m. Il Governo si è inchinato alle pressioni del mondo delle Telco, dimenticando i rischi di esposizione, a cui andrà incontro la popolazione”.

Così su Twitter il co-portavoce di Europa Verde, deputato Avs, Angelo Bonelli.

L’emendamento approvato in Commissione al Senato

Pd, M5S e AVS contrari ‘Blitz inaccettabile’

“Riteniamo inaccettabile il blitz con cui la maggioranza ha dato l’ok all’emendamento Pogliese che alza le soglie dei campi elettromagnetici per lo sviluppo della rete 5G”. Così in una nota i componenti di M5s, Pd e Avs in commissione Industria, commercio e agricoltura del Senato.

“Innalzare i limiti dagli attuali 6 V/m a 15V/m – su una media calcolata su 24 ore – senza un dettagliato approfondimento è un serio pericolo per la salute dei cittadini. Tutto questo per accontentare le industrie straniere del settore telecomunicazioni -proseguono-. Due mesi fa, un pool di scienziati aveva già elencato i potenziali rischi di un eventuale innalzamento con una nota pubblica. Inoltre tale scelta costituisce un vero e proprio boomerang per lo sviluppo digitale nazionale e l’imprenditoria italiana”.

“Chiediamo l’immediato ritiro dell’emendamento, da riconsiderarsi solo ed esclusivamente dopo una più accurata indagine. I partiti di maggioranza evitino di calpestare il diritto alla salute degli italiani”, concludono le opposizioni.

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Legambiente: “Il Governo si appresta a scegliere la strada più facile a danno della popolazione”

Grazie all’emendamento 4.0.9, a firma del Senatore Pogliese di Fratelli d’Italia, il nostro Paese si appresta a cancellare una delle normative più cautelative in tema di campi elettromagnetici “al fine di potenziare la rete mobile e garantire a utenti e imprese l’offerta di servizi di connettività di elevata qualità, senza pregiudizio per la salute pubblica”.

“Eppure – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente – come ribadito da anni attraverso lettere alle Commissioni e ai parlamentari di tutte le forze politiche, petizioni e incontri pubblici non esiste nessuna ragione tecnica per innalzare i limiti elettromagnetici che secondo quanto proposto dalla maggioranza verranno portati da 6 a 15 V/m, tra l’altro senza alcun riferimento scientifico e senza fare un passo indietro sulle tecniche di misurazione. Siamo, infatti, l’unico Paese in Europa che misura i campi sulla media delle 24 ore invece che sulla media dei 6 minuti.  Si tratta di una scelta insensata che accontenta le richieste di parte dell’industria del settore, ma che può costituire un vero boomerang per lo sviluppo digitale nazionale oltre che potenzialmente pericolosa per la salute della popolazione, considerando che le ultime ricerche mettono ben in evidenza come gli attuali 6 V/m siano cautelativi”.

Chiesto tavolo di confronto

Al Governo e al Parlamento torniamo a ribadire l’importanza di aprire un tavolo di lavoro e di confronto per ragionare sulle possibili strategie da mettere in campo, per raggiungere gli auspicabili e fondamentali obiettivi di digitalizzazione del Paese, mettendo in primo piano la salute dei cittadini. Con questo innalzamento dei limiti rischiamo di aumentare il livello di allarme e conflitto sul territorio rispetto alla necessaria realizzazione delle infrastrutture per la nuova rete, a tutto svantaggio dell’obiettivo condiviso di superare il divario digitale che contraddistingue diverse aree del Paese”.

“Il Governo si appresta a scegliere la strada più facile a danno della popolazione – aggiunge Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – Gli operatori TLC, all’atto di presentare ad Arpa un progetto ai fini del nulla osta radioelettrico, non dichiarano mai il valore effettivo che produrrà quell’impianto, ma la potenza massima che consente di non sforare il limite in vigore, in modo di accaparrarsi tutta la capacità trasmissiva, evitando che la concorrenza possa utilizzarla”.

Codacons pronto a battaglia legale: Governo baratta la salute dei cittadini con gli interessi delle imprese

Infine, critico anche il Codacons. “Il Codacons si schiera nettamente contro l’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici approvato oggi da un emendamento al Ddl concorrenza, e giudica gravissimo il comportamento del Governo che
dovrebbe tutelare con ogni mezzo possibile la salute umana. Come associazione ambientalista da sempre combattiamo il problema”.