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L’Europa dell’energia. Starace (Enel): ‘Servono regole certe’

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"Nella UE servono regole certe." Lo ha detto Francesco Starace, ad di Enel, a fronte del documento in collaborazione con la European House Ambrosetti, riguardo l'implementazioni di politiche energetiche e rinnovabili a livello europeo.

Il settore energetico europeo ha tre sfide principali da affrontare che sono: l’attuazione di una governance europea più integrata, lo sviluppo di tecnologie digitali e la creazione di una struttura di mercato a prova di futuro.

Questo è quanto emerso dal “Building the European Energy Union. Proposals and policy recommendations to power European competitiveness”, un report condotto dalla European House Ambrosetti in collaborazione con Enel.

“Enel è da sempre in prima linea nel sostenere la tabella di marcia europea in materia di energia e clima, in particolare la piena integrazione dei mercati dell’energia nell’Unione come uno strumento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi europei in modo efficiente e sostenibile”, fa sapere l’ad di EnelFrancesco Starace. “Le sfide attuali che ci attendono includono la creazione di un quadro normativo stabile e coerente che fornisce certezze agli investitori, al fine di sviluppare un mercato integrato con segnali di prezzo di lungo termine. Inoltre, vi è la necessità di migliorare le interconnessioni tra i paesi, lo sviluppo di reti intelligenti per quanto possibile, e investire nella digitalizzazione della rete, in cui l’Italia è esempio leader a livello mondiale ” conclude Starace.

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Questo report  è un vero e proprio contributo a quello che è il dibattito all’interno della comunità imprenditoriale sulle proposte lanciate dalla Commissione Europea lo scorso febbraio e ambisce, tramite l’implementazione di specifiche politiche, a creare un sistema sostenibile, competitivo e più sicuro.

Come lo studio evidenzia, infatti, gli ultimi sforzi della Commissione Europea e gli Stati membri hanno portato a una progressiva riduzione della quota di generazione di energia da fonti convenzionali a favore delle energie rinnovabili e di risorse con basse emissioni di CO2 (a partire dal 1990, le emissioni di gas serra sono diminuite del 18%, mentre la quota di energia da fonti rinnovabili ha raggiunto il 15% ndr.). l’UE è quindi sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi energetici e climatici.

Ad ogni modo, bisogna tenere conto anche una serie di problemi ancora irrisolti nella Comunita Europea come la forte dipendenza energetica in materia di petrolio e gas naturale, il mal funzionamento del mercato interno dell’energia, con un ‘imbalance’ tra prezzi al dettaglio e costi, la difficoltà di accesso a finanziamenti per le inizitive di efficienza energetica e la mancanza di un quadro energetico adeguato competitivo e rinnovabile.

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