Data economy

Lepida, inaugurato il data center di Parma. Nel mondo un mercato da 100 miliardi di dollari nel 2023

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Gianluca Mazzini (Lepida): "Grazie al nuovo data center di Parma, direttamente connesso a quello di Ravenna abbiamo la possibilità di gestire Business Continuity e Disaster Recovery per le pubbliche amministrazioni emiliano-romagnole".

I data center e le loro infrastrutture crescono a livello globale al crescere del flusso dei dati e all’aumentare del numero di device attivamente connessi in rete. Un’economia digitale necessita di data center e sistemi di data storage avanzati. Il mercato dei data center ad alta scalabilità potrebbe raggiungere e superare i 100 miliardi di dollari nel 2023, con una crescita di valore dell’80% circa rispetto al dato del 2016 (20,2 miliardi di dollari).

Stesso discorso per il mercato mondiale dei data center server, che per il 2021 è stimato da Technavio attorno ai 56 miliardi di dollari, o per il segmento dei sistemi di raffreddamento delle strutture, che su calcoli Research and Markets nel 2024 sorpasserà i 20 miliardi di valore.

Molto positivo anche il trend dei data center ad alta sostenibilità ambientale, i green data center, che potrebbe toccare i 76 miliardi di dollari di valore secondo Markets and Markets.

A proposito di volume di dati generati, secondo IDC, entro il 2025 in tutto il mondo verranno generati dati di ogni tipo per un volume di 180 zettabyte. La conseguenza è un aumento degli investimenti in data storage, che arriveranno a 30 miliardi di dollari nel 2020.

Nel panorama italiano c’è Lepida che in Emilia Romagna gestisce i data center di Ravenna e Parma (quello di Ferrara è in fase di completamento), con il Comune di Parma che ha appena terminato la migrazione dei suoi sistemi informatici nel data center regionale presso il DUC B della città emiliana.

L’inaugurazione è avvenuta oggi alla presenza dell’Assessore della Regione Emilia Romagna ai Trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e Agenda digitale, Raffaele Donini, il sindaco del Comune di Parma, Federico Pizzarotti, dell’Assessore del Comune con delega al Servizio informatica e Innovazione tecnologica, Ines Seletti, del Direttore Generale di LepidaSpA, Gianluca Mazzini, e dell’Amministratore Delegato di BT Enìa, Alessandro Dall’Olio.

I data center regionali sono punti integranti della Rete Lepida, ne estendono le funzionalità e sono un complemento alla rete in banda ultra larga che la società in house della Regione ha realizzato e sta realizzando sul territorio regionale.

Quello di Parma è, quindi, un POP della Rete Lepida, che aggiunge all’infrastruttura digitale nuovi strumenti per la digitalizzazione del territorio.

Il DataCenter di Parma è il risultato della ottima sinergia e collaborazione fra le istituzioni pubbliche e i privati del territorio per garantire una conservazione dei dati delle PA e delle aziende al sicuro e al riparo da possibili problematiche che si riscontrano con i troppi CED ancora conservati nei sottoscala e scantinati dei piccoli e grandi Comuni”, ha dichiarato Donini.

Le infrastrutture tecnologiche come il DataCenter rappresentano vere e proprie autostrade del futuro che integrano dati e informazioni utili per l’ente, i cittadini, le imprese e la società nel suo complesso. Con questa operazione Parma dimostra di essere un esempio virtuoso di innovazione e tecnologia, un passo avanti per tutta la città e la Regione”, ha commentato Pizzarottti.

Grazie al nuovo DataCenter di Parma, direttamente connesso a quello di Ravenna – ha aggiunto Gianluca Mazzini – abbiamo la possibilità di gestire Business Continuity e Disaster Recovery per le pubbliche amministrazioni emiliano-romagnole, realizzando un elemento importante federato coerentemente con il disegno dei Poli Strategici Nazionali a disposizione anche di altri territori nazionali”.

Presso il data center parmense convergeranno gran parte dei CED (Centro Elaborazione Dati) di proprietà dei singoli Enti, consentendo il miglioramento dell’efficienza complessiva in termini di sicurezza, utilizzo delle risorse economiche e risparmio energetico.

Per quanto riguarda il data center di Parma, in una nota Lepida ha spiegato che “La migrazione è avvenuta secondo un modello ormai consolidato, che ha limitato i disservizi a poche ore”.

Grazie alla capillarità della Rete Lepida, infatti, è stato possibile “prolungare” le singole reti locali usate dai sistemi IT del Comune, estendendole dal precedente sito alla nuova farm nel DataCenter Regionale di Parma”.

L’operazione, precisa l’azienda, “è particolarmente rilevante da un punto di vista strategico se si considera che il Comune di Parma è il primo Comune capoluogo a utilizzare servizi IaaS erogati dai DataCenter Regionali per la totalità dei propri sistemi informatici”.

Oggi è possibile offrire in cloud gran parte della rete ed è possibile trasferirvi un intero data center virtuale. IaaS è l’acronimo inglese di “Infrastructure as a Service” ed indica il processo di esternalizzazione delle risorse di un’azienda. Il cliente gestiste storage, reti e risorse di calcolo in modalità distribuita e virtuale, visionando in tempo reale i dati a partire da un unico cruscotto centralizzato.

La migrazione del Comune di Parma nel data center Lepida rientra nel piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione, varato dall’Agenzia per l’Italia digitale, che prevede la migrazione di tutti i CED delle PA nel cloud governativo previsto dagli SPC Cloud (servizi cloud inerenti al Sistema Pubblico di Connettività) o nei Poli Strategici Nazionali.