le ipotesi

Italtel, Stefano Pileri: ‘Azienda strategica per l’Italia. Sì a ingresso dello Stato’

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La società è alla ricerca di un nuovo azionista, potrebbe trattarsi dell’indiana Tech Mahindra.  Ma l'azienda è aperta anche all'ingresso dello Stato attraverso FSI o CDP.

Italtel è pronta per un eventuale ingresso dello Stato nell’azionariato per un periodo ‘ponte’ atto a rafforzare l’azienda, che ha dinnanzi a sé importanti prospettive di business ma è frenata da un debito importante.

Lo ha affermato al CorrierEconomia l’amministratore delegato Stefano Pileri, sottolineando che l’iniezione di capitale pubblico, in questo momento “sarebbe una buona cosa”.

La società è alla ricerca di nuovi investitori, pronti a raccogliere la sfida. Secondo le ipotesi di stampa potrebbe trattarsi di un rafforzamento della presenza già importante di Cisco, già partner di Italtel, o dell’indiana Tech Mahindra.

“Auspichiamo che Mahindra possa fare un passo in più – ha detto Pileri al CorrierEconomia – Ma anche che ci sia la volontà di un investimento pubblico di lungo periodo, magari attraverso il Fondo strategico, perché Italtel è strategica per l’Italia”.

Proprio qualche giorno fa Italtel ha presentato un primo schema di cooperazione con l’indiana Tech Mahindra sul terreno della Ricerca e Sviluppo, un livello di collaborazione che forse potrebbe rappresentare un modo per conoscersi meglio in vista di coinvolgimenti maggiori?

Nel 2015, l’azienda conta di tornare in utile, allora l’intervento dello Stato potrebbe concretizzarsi attraverso il Fondo Strategico Italiano. Un altro strumento da vagliare, riferisce sempre l’inserto economico del Corriere della Sera, sarebbe quindi il fondo di turnaround pubblico-privato che il governo pensa di costituire con banche e CDP.

Nel 2013, la società ha registrato un fatturato pari a 374,2 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto ai 331,4 milioni di euro del 2012. Quest’anno il giro d’affari dovrebbe essere di 420 milioni e le perdite dovrebbero dimezzarsi rispetto ai 32 milioni del 2013.