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Internet of things, la Germania punta su uno standard ‘anti-OTT’

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L'industria ICT tedesca serra i ranghi: allo studio standard nazionali, alternativi a quelli made in USA,  per lo sviluppo del nuovo mercato dell'internet delle cose.

Le maggiori compagnie tlc in Germania hanno formato un’alleanza affinché possano essere competitive sul mercato dell’ Internet of Things al pari delle rivali americane OTT.

L’alleanza sarà formata dalla Deutsche Telekom e la SAP SE che inizieranno da subito a lavorare su nuovi software per dispositivi IoT sia in modo da aprirsi la strada in questo settore emergente sia per farsi carico della protezione dati dei propri utenti.

Questa è la dichiarazione d’intenti, riportata dal Wall Street Journal, da parte della cancelliera tedesca Angela Merkel alla conferenza CeBIT tenutasi a Hannover.

Nel mirino dei tedeschi, che nel settore industriale rappresentano le fondamenta dell’economia europea, c’è la volontà di emergere nel mercato IoT non permettendo alle compagnie americane quali Google e Facebook un monopolio incontrastato che potrebbe eventualmente ottenebrare i profitti per una larga fetta di mercato europea.

A monte di questa rivalsa nazionalista-europeista capitanata dalla Merkel, ci sono due ragioni. Da una parte, le sempre più certe stime di crescita per il mercato IoT che prevedono 55 miliardi di oggetti online entro il 2020. Una cifra da capogiro che spiegherebbe quindi la volontà della Germania a non mollare la presa in questo settore bensì sfidare le big americane fino ad ora intoccate.

Dall’altra, il caso Snowden e le intercettazioni illegali da parte dell’NSA hanno creato un divario tra Europa e USA anche in termini di privacy e protezione dati. Già  dallo scorso anno, infatti, il Governo tedesco aveva avviato trattative con Deutsche Telekom per la creazione di un internet tedesco in modo da poter proteggere meglio i propri cittadini.

Dal momento che, l’Industrial Internet Consortium, l’Open Interconnected Consortium e AllSeenAlliance -che sono i maggiori leader nel standardizzazione M2M nonché attori principali nel settore in questione – sono stati fondati da AT&T, Cisco, IBM, Intel e General Electric, tutte compagnie americane.

Sembrerebbero quindi lecite le parole di Angela Merkel –al forum del CeBIT- che descrive la situazione della Germania come in un momento in cui la concorrenza è ai massimi picchi nonchè su scala globale e, proprio per questo, il settore dell’industria manifatturiera deve compiere una transizione di successo nell’ambito della digitalizzazione.