Emilia-Romagna

Infrastrutture di rete, dalla sostituzione delle IRU alle nuove tratte

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Nel corso del 2023 sono state avviate 4 importanti sostituzioni su lunghe tratte riuscendo ad ottenere da Enti pubblici territoriali e nazionali (in particolare ANAS) le autorizzazioni necessarie per gli interventi su strade.

L’acquisizione di tratte in IRU (Indefeasible Right of Use) ovvero un diritto d’uso irrevocabile per un lungo periodo – tipicamente 15 anni – di una tratta di una infrastruttura in fibra ottica di un operatore di telecomunicazione consente di estendere in tempi rapidi la propria infrastruttura per raggiungere nuovi punti da servire.

Tuttavia non essendo di proprietà, qualsiasi intervento – ad esempio un taglio fibra o l’impatto idrogeologico sulla tratta che ospita l’infrastruttura – può essere svolto solo dal proprietario dell’infrastruttura stessa, rendendo difficile assicurare piena continuità dei servizi attesi. Per tale ragione da qualche anno è stata definita una strategia che prevede di sostituire gli IRU in scadenza con infrastrutture realizzate da Lepida e di sua proprietà.

Nel corso del 2023 sono state avviate 4 importanti sostituzioni su lunghe tratte riuscendo ad ottenere da Enti pubblici territoriali e nazionali (in particolare ANAS) le autorizzazioni necessarie per gli interventi su strade e attraversamenti di loro competenza.

La prima tratta completata in fase di collaudo è la Collecchio-Fornovo di Taro per una lunghezza di circa 15 km e un investimento di circa 650 mila euro mentre sono in corso attività di sostituzione di IRU tra Pavullo nel Frignano (completata una prima importante parte), Lama Mocogno e Polinago per una lunghezza complessiva di 50 km con un investimento complessivo sulle 3 tratte di circa 2,1 milioni di euro.

Al via anche le 2 tratte da Zola Predosa verso Calderino e verso Monte San Pietro per una lunghezza di 4,5 km e un investimento di circa 200 mila euro e la tratta Monteombraro-Guiglia per una lunghezza di 11 km e un investimento di circa 600 mila euro.

Grazie a questi interventi si rafforza la presenza di infrastrutture di proprietà Lepida in tratte dell’Appennino strategiche per il collegamento di edifici pubblici, di Aree industriali e in generale per la disponibilità di un’infrastruttura al servizio del territorio.