Consolidamento

Iliad-Vodafone Italia, uno scossone alla industry delle Tlc italiane

di |

Vodafone respinge le avances di Iliad ma in futuro le cose potrebbero cambiare su basi diverse. Di certo la vicenda ha smosso non poco le acque nelle Tlc italiane.

L’attacco di Iliad a Vodafone Italia si è chiuso ieri con il rifiuto della compagnia Tlc britannica alle avances dell’operatore low cost francese. L’offerta di 11,25 miliardi di euro di Iliad è stata giudicata troppo bassa e così Vodafone ha deciso di rispedirla al mittente.

A sua volta, Iliad ha replicato che non intende rilanciare e che andrà avanti con la sua strategia stand-alone.

Per un matrimonio bisogna essere in due.  

Leggi anche: Iliad, sul piatto 11 miliardi ma Vodafone Italia rifiuta: offerta troppo bassa

E quindi? Tutto finito?

Al contrario, per quanto l’esito del blitz di Iliad non sia andato a buon fine, il solo fatto che vi sia stato un tentativo del genere ha prodotto un vero e proprio terremoto nella industry italiana delle Tlc.

L’idea che vi possano essere d’ora in avanti dei cambiamenti strutturali del settore non è più un tabù. Anzi.

Oltre a Tim, che si trova alla vigilia di possibili cambiamenti strutturali fra scorporo della rete e nuovo piano strategico che potrebbe portare alla tanto discussa fusione (graduale, per step successivi) con Open Fiber, anche gli altri player non stanno con le mani in mano.

Se per il momento Vodafone ha detto no al take over da parte di Iliad, non è escluso a priori che in futuro le cose possano cambiare, magari sulla base di accordi meno perentori. Ad esempio, una joint venture paritaria con la low cost francese potrebbe rappresentare un compromesso percorribile. Chissà.

L’FT rilancia

Secondo la Lex Column del Financial Times di oggi, Vodafone “dovrebbe considerare di negoziare, anche se potrebbe farlo a malincuore”.

Resta poi sul tavolo il tema della riduzione del mercato da 4 a 3 operatori. Un processo che secondo il quotidiano londinese “stabilizzerebbe i prezzi”. “Un collegamento porterebbe anche risparmi sul marketing e sull’amministrazione. In tre anni questi benefici annuali potrebbero essere di circa 500 milioni di euro al lordo delle imposte” e “capitalizzati, al netto delle imposte, i benefici dovrebbero superare i 2,5 miliardi di euro”.

Vedremo se in futuro se ne potrà riparlare

Tanto più che Vodafone non esclude tout court la strada del consolidamento, anche se a medio termine guarda a una crescita organica e ribadisce di “continuare a perseguire pragmaticamente diverse opportunità di consolidamento che accrescano il valore dei principali mercati europei, inclusa l’Italia”.

Quel che sembra è che ormai il mercato sia pronto per un consolidamento che potrebbe contribuire a stabilizzare i prezzi e a semplificare le cose in vista degli ingenti investimenti dei prossimi anni in fibra e 5G.