L'iniziativa

Idrogeno verde, l’Ue investe 2,5 miliardi per decarbonizzare l’industria pesante

di |

Il nuovo impianto sorgerà in Svezia grazie al sostegno di EIT InnoEnergy e del Centro europeo per l’idrogeno verde. Obiettivo creare 10.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030, per una produzione “fossil-free” di 5 milioni di tonnellate annue di acciaio di alta qualità.

Gli obiettivi di neutralità climatica per il 2050 e di riduzione del 55% delle emissioni di diossido di carbonio entro il 2030 sono strettamente legati all’introduzione di nuove fonti di energia pulita e a nuovi carburanti ad impatto ambientale zero.

Idrogeno verde e decarbonizzazione

L’idrogeno verde (o green hydrogen) è il candidato principale per potenziare il mix energetico ad altissimi livelli di sostenibilità ambientale necessario alla transizione energetica dell’economia e dell’industria degli Stati dell’Unione europea (Ue).

Soprattutto a livello di industria pesante (che è estremamente energivora), l’elettrificazione da sola non è in grado di alimentare i grandi impianti di produzione e trasformazione, quindi è necessario sfruttare un nuovo “carburante”, individuato nell’idrogeno verde.

Acciaio “fossil-free” dalla Svezia

L’EIT InnoEnergy, una delle tre Comunità della Conoscenza e dell’Innovazione create dall’Istituto Europeo di Tecnologia, con focus specifico sull’energia sostenibile, ha lanciato una nuova iniziativa denominata “H2 Green Steel Initiative” per l’avvio della produzione di acciaio a zero emissioni inquinanti in Svezia.

Saranno investiti 2,5 miliardi di euro e creati più di 10.000 posti di lavoro entro il 2030, per una produzione di 5 milioni di tonnellate annue di acciaio di alta qualità.

Un acciaio che sarà prodotto a livello industriale impiegando idrogeno verde e fonti energetiche rinnovabili (fossil-free manufacturing).

L’intero progetto, coordinato dall’EIT, è supportato dallo European Green Hydrogen Acceleration Center (EGHAC), che ha lo scopo di favorire, promuovere e realizzare una concreta catena del valore industriale basata sull’idrogeno verde e le tecnologie pulite, nonché un’economia dell’idrogeno europea da 100 miliardi di euro entro il 2025.

L’idrogeno pulito saudita

Nei giorni passati anche l’Arabia Saudita ha annunciato un piano da 5 miliardi di dollari per la realizzazione di un mega impianto di generazione dell’idrogeno verde, completamente alimentato dal sole e dal vento, da completare ed avviare entro il 2025 nella futura smart city di Neom.

Obiettivo primario del regno saudita è raggiungere subito la soglia critica di produzione pari a 650 tonnellate di idrogeno verde al giorno (che basterebbero ad alimentare più di 20 mila autobus cittadini), per un costo di produzione tra i più bassi al mondo, stimato attorno a 1,5 dollari al kg.

Secondo recenti stime Reports and Data, il mercato mondiale dell’idrogeno verde ha raggiunto nel 2020 il valore complessivo di 894 milioni di dollari, ma con stime più che positive per il futuro e la possibilità di superare i 2,5 miliardi di dollari di valore entro il 2028.