La call

Idrogeno, bando Ue da 121 milioni di euro in scadenza a settembre

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È la seconda call europea per presentare proposte e attività correlate nell’ambito del piano di lavoro 2022 dell’impresa comune “Idrogeno pulito”. Per partecipare c’è tempo fino al 20 settembre 2022.

Nuovo invito UE a presentare progetti per l’idrogeno pulito

Il prossimo 20 settembre è in scadenza il secondo bando europeo per l’idrogeno lanciato dalla Clean Hydrogen Partnership, con una dotazione finanziaria di circa 121 milioni di euro, per lo sviluppo veloce di un’economia a zero emissioni in Europa, sostenibile, innovativa e in grado di decarbonizzare l’industria continentale e i consumi delle imprese più energivore.

Sono una quindicina in tutto le aree in cui si articola la call europea per favorire e accelerare la produzione di idrogeno pulito (o green hydrogen).

Tra i temi di applicazione troviamo la realizzazione di elettrolizzatori multi-MW per utilizzi industriali, la produzione di idrogeno verde offshore, la produzione avanzata di elettrolizzatori di nuova generazione, soluzioni mobili e fisse per il rifornimento di idrogeno compresso per imbarcazioni, soluzioni per la sicurezza dell’infrastruttura, utilizzo di nuovi materiali, processi innovativi di produzione per celle a combustibile e componenti, progettazione e sviluppo delle valli dell’idrogeno su vasta scala.

Il piano, comprese le scadenze e le dotazioni di bilancio per le attività, è disponibile nel sito internet del portale dei partecipanti unitamente alle informazioni sugli inviti e le attività connesse, e alle indicazioni destinate ai proponenti sulle modalità per la presentazione delle proposte.

Le tendenze di mercato

Entro il 2050, la domanda mondiale di questo vettore energetico potrebbe variano da 150 a 500 milioni di tonnellate ogni anno. Fondamentale però è la sua origine.

Il valore di mercato dell’idrogeno verde potrebbe passare dai 3 miliardi di dollari stimati per la fine del 2022 ai 90 miliardi di dollari circa attesi entro il 2030.

Notevole anche il tasso medio di crescita annuale, che potrebbe aggirarsi attorno al +54% (Cagr 2022-2030), secondo uno studio pubblicato da Precedence Research.

Secondo uno studio PwC, che ha preso in considerazione la traiettoria dei costi di produzione dell’idrogeno verde in tutto il mondo, fino al 2030, la domanda crescerà a un ritmo moderato e costante attraverso molte applicazioni di nicchia nei settori industriale, dei trasporti, dell’energia e dell’edilizia.

Entro la fine del decennio i costi di produzione dell’idrogeno diminuiranno di circa il 50%, per poi continuare a diminuire costantemente a un ritmo leggermente inferiore fino al 2050.

L’impegno UE

Nei giorni scorsi la Commissione europea ha approvato il nuovo progetto IPCEI Hy2Tech per lo sviluppo avanzato del settore dell’idrogeno, con 41 progetti portati avanti da 35 imprese di 15 Parsi dell’Unione, per una dotazione finanziaria complessiva di 5,4 miliardi di euro (altri 8,8 miliardi di euro si stima arriveranno dal settore privato).

L’idrogeno verde è quello prodotto dall’acqua grazie all’apporto di elettricità generata da fonti rinnovabili (solare ed eolico ad esempio), utilizzata per fornire energia agli elettrolizzatori in cui la molecola di H20 viene scissa in ossigeno e idrogeno. La produzione e lo sfruttamento dell’idrogeno verde è quindi a zero emissioni di gas serra.