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IA, vantaggio competitivo USA sempre più esiguo sulla Cina: “Ridotto a pochi mesi”

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“Il nostro vantaggio sulla Cina non si misura più in anni, ma in mesi”, ha spiegato il senatore repubblicano Mike Rounds partecipando ad un panel del World Economic Forum, in corso a Davos. “I Governi e le imprese che abbracciano l’IA saranno avvantaggiati per sempre su chi verrà dopo”, ha aggiunto il CEO IBM, Arvind Krishna.

La corsa mondiale all’IA, si riduce il divario tra USA e Cina

La corsa mondiale alla supremazia tecnologica si fa sempre più veloce e difficile, anche per giganti dalle spalle grandi, come gli Stati Uniti. Secondo il senatore repubblicano Mike Rounds, questo vale anche per l’intelligenza artificiale (IA), dove gli americani stanno perdendo rapidamente terreno nei confronti della Cina, impegnata a recuperare il gap accumulato nel tempo.

Il nostro vantaggio sulla Cina non si misura più in anni, ma in mesi”, ha spiegato Rounds in occasione del World Economic Forum, in corso a Davos.

Lo stesso provvedimento voluto dal Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di rafforzare i controlli sulle esportazioni di chip di IA verso i mercati dell’estremo oriente, è vista proprio come una mossa strategica per mantenere ancora vivo questo vantaggio sulla Cina.

Secondo il senatore americano, per difendere la leadership sui chip di IA è fondamentale controllarne produzione e distribuzione sui mercati globali. Se il tuo rivale corre più veloce, rendi la sua corsa più difficile.

Investire in soluzioni avanzate di IA significa ottenere tanti vantaggi sui competitor

Ogni Paese con un esercito o forze armate che abbiano in dotazione tecnologie con IA integrata avranno sempre un grande vantaggio su tutti gli altri, in particolare i nemici”, ha spiegato Rounds, sottolineando in questo modo che quando si parla di intelligenza artificiale ci si riferisce sempre a un tema strategico per ogni Governo con ambizioni politiche, economiche e finanziarie.

I Governi e le imprese che abbracciano oggi l’IA saranno avvantaggiati per sempre su chi verrà dopo”, ha aggiunto il CEO IBM, Arvind Krishna, parlando allo stesso panel a cui ha partecipato il senatore americano.

L’IA aumenta la produttività, abbatte i costi, riduce gli sprechi e taglia i consumi, nessuno può farne a meno oggi, figuriamoci in futuro.

Un recente rapporto del Fondo monetario internazionale ha stimato che l’IA avrà un impatto profondo sul 40% dei posti di lavoro di tutto il mondo. Fino al 60% se parliamo di economie avanzate.

Il mercato mondiale dell’IA

Complessivamente, gli investimenti cinesi in intelligenza artificiale raggiungeranno i 38,1 miliardi di dollari (273,9 miliardi di yuan) entro il 2027, pari al 9% del totale mondiale, secondo un recente rapporto IDC.

Allargando lo sguardo su scala mondiale, i ricercatori si attendono una spesa che passerà dai 154 miliardi di dollari di fine 2023 ai 300 miliardi di dollari entro il 2026.

Gli Stati Uniti rappresenteranno la quota maggiore di questo mercato, circa il 50%, segue l’Europa occidentale, con circa un 20% e un Cagr del +30%. Chiude il podio sempre la Cina, con un tasso di crescita medio annuo del +20%.