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#HDweek. Fabio Caressa e Beppe Bergomi (Sky Sport): ‘Per il calcio in tv sogniamo 8K e droni’

di Redazione col supporto di Sat Café, il Digital Magazine di Eutelsat Italia |

L’alta definizione ha rivoluzionato il calcio in tv, dicono Fabio Caressa e Beppe Bergomi di Sky Sport. Per il futuro? Si punta all’8K e ai droni.

Come è cambiato il calcio in tv con l’avvento dell’alta definizione? Ne parlano Fabio Caressa, direttore di Sky Sport 24 HD, e Beppe Bergomi, storico difensore che ha 18 anni vinse i mondiali di calcio e oggi opinionista “tecnico” per Sky Sport.

Il canale Sky Sport 24 HD in questi anni ha introdotto diverse novità, basate sull’alta definizione; tra l’altro lo scorso agosto Sky ha aumentato il bit-rate di trasmissione per incrementare la resa qualitativa delle immagini HD ed il risultato è stato la nascita di Sky Sport Plus HD sul canale 204, dedicato al meglio del calcio europeo.

#HDweek è lo Speciale Key4biz dedicato all’Alta Definizione, in cinque puntate con interviste, case history, approfondimenti, dati, analisi e opinioni di esperti.
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Ma torniamo a Caressa e Bergomi.

Secondo il primo, “l’HD ha rivoluzionato il modo di vedere il calcio in TV e rivoluzionerà ancora il modo di lavorare sul calcio. Parlo di rivoluzione perché televisori più grandi e immagini più nitide permettono una riconoscibilità del giocatore più immediata rispetto alle abitudini che avevamo prima”.

Tutto questo comporta dei mutamenti anche nell’approccio di chi fa calcio in televisione, come spiega ancora il direttore e celebre commentatore: “Il telecronista, invece di andare sul dopo, cioè sul dire chi ha preso il pallone, deve cercare e di andare sul prima facendo capire alle persone a casa lo sviluppo possibile del gioco. Perché quello che manca a casa è la visione d’insieme, la visione del campo totale. Invece, sul particolare e sui giocatori ormai hai una visione molto precisa”.

Caressa, che ha abbracciato totalmente la strategia di casa Sky su innovazione e alta definizione, è proteso verso i prossimi step tecnologici: “Credo moltissimo nel 4K che offre una brillantezza di colore e una nitidezza d’immagine rendendo il televisore una vera e propria finestra sul mondo precisissima. Questo standard porterà un’altra rivoluzione importante. E poi si sta già provando l’8K”.

Per il futuro del calcio in tv il direttore di Sky Sport HD ha un sogno: “Mi piacerebbe vedere una forte utilizzazione dei droni, superando le regole che adesso ne limitano l’impiego. E vederli con telecamere 4K e 8K per dare una visione quasi soggettiva della realtà”.

 

Anche Beppe Bergomi è divenuto un gran sostenitore dell’HD, per il calcio e non solo.

Io sono a casa, ho l’HD ed è bellissimo perché vedo tutto alla perfezione. Tante volte, invece, mi trovo a casa di altri che non hanno l’HD. Ed è allora che scatta lo stupore. Faccio un passo indietro e dico: ‘ma una volta lo guardavo così il calcio!’. In queste occasioni capisci nel profondo qual è la differenza”.

Bergomi ha finito di giocare nel 99 quando l’HD non c’era. “Nel frattempo ho visto un bel po’ di evoluzione. Da commentatore avere tutte queste situazioni è un vantaggio clamoroso”.

Ne è passato di tempo dalla finale di Spagna ’82, quando un giovanissimo Beppe (aveva 18 anni) giocò come titolare nello storico match vinto contro la Germania Ovest. Con l’HD come sarebbe stata quella mitica finale? “Penso all’urlo di Tardelli o ad altre situazioni: vederle in HD sarebbe stato sicuramente molto meglio. Rivedendola penso anche a quelli che dicono che una volta eravamo lenti in campo. Non era affatto così. Rispetto al calcio di oggi è vero che c’era qualche pausa. Ma è stata molto intensa, fallosa e a tratti anche nervosa. C’era dell’agonismo e c’era anche un buon ritmo”.

E nel 2034 come vedremo le partite in tv? “Faccio fatica a pensarci perché a tecnologia è talmente avanti che la realtà supera qualsiasi tipo di immaginazione. Però mi piacerebbe vedere un calcio in TV dove si punta soprattutto sulla partita importante, sull’evento, dando il massimo”.

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