Speciale HDweek

#HDweek. Emilio Pucci (e-Media Institute): ‘HD e UHD elementi cruciali nel mercato audiovisivo’

di Emilio Pucci, e-Media Institute |

L’insieme dei fattori che devono incrociarsi per far partire il mercato della UHDTV stanno ora andando a massa critica più rapidamente del previsto soprattutto su quei mercati dove la diffusione della banda larga e le offerte Internet fanno da stimolo.

Le basi tecniche della produzione, della distribuzione e del consumo dei contenuti audiovisivi sono in forte evoluzione e da pochi anni sono entrate in una fase cruciale della loro storia.

L’insieme delle trasformazioni che l’industria dell’audiovisivo tele-trasmesso (la “televisione”) aveva attraversato nel decennio della sua migrazione al digitale paiono ora ben poca cosa rispetto all’evoluzioni attualmente in corso. Di queste evoluzioni per ora osserviamo solo alcune trasformazioni iniziali: l’ascesa “scomposta” del mercato Internet-video, la crescita dei consumi da schermi alternativi al televisore, la diffusione dei televisori connettibili, gli iniziali consumi OTT-TV etc.

#HDweek è lo Speciale Key4biz dedicato all’Alta Definizione, in cinque puntate con interviste, case history, approfondimenti, dati, analisi e opinioni di esperti.
Clicca qui per leggere tutti i contributi.

Per ora, in questa fase iniziale e certamente primordiale di formazione del nuovo mercato degli Audiovisivi di Rete, l’attenzione è ancora rivolta a quei problemi che le basi tecnico-distributive pongono allo sviluppo dei consumi: banda larga ancora “poco larga” o comunque insufficiente o poco diffusa, televisori connettibili poco connessi o poco utilizzati e ancora ispirati alle logiche di una user experience destinata ad essere superata.

In pratica, è il periodo delle trasformazioni delle reti, dei sistemi d’accesso, di controllo e visione. Si tratta di aspetti che saranno superati o che comunque desteranno sempre meno interesse. Come sempre accade nelle fasi di forte innovazione tecnica, l’interesse per le caratteristiche delle basi tecniche tramite cui i servizi ci raggiungono lascerà il posto a un interesse più maturo verso il valore e la qualità di tali servizi. Il mercato della musica vede oggi un rinnovato interesse verso la qualità del suono e i modelli d’offerta e meno verso gli aspetti tecnico-distributivi. Nel caso dei servizi audiovisivi già crescono una nuova competenza e interesse verso i diversi modelli d’offerta e le modalità di consumo, verso la qualità della visione e, conseguentemente, verso il rapporto fra ciò che sarà gratuito e ciò che sarà da pagare.

Mentre si dispiega cioè il nuovo ciclo di evoluzione tecnica che riorganizza il sistema audiovisivo (nell’universo ibridato broadcast-broadband) si formano i nuovi criteri che differenziano il valore del contenuto. Le offerte audiovisive in HD e UHD costituiscono elementi importanti e cruciali di questa differenza di valore a cui si aggancia poi il prezzo dei servizi, la composizione dei pacchetti e i criteri dell’upgrade da un’offerta all’altra.

Recentemente, l’incumbent britannico BT che con la sua offerta BT Sport ha disegnato una delle iniziative più innovative –  per quanto spericolata dal punto di vista finanziario –  di integrazione fra offerta broadband e package televisivo, ha chiarito che punterà sul 4K-UHD come elemento caratterizzante e differenziante per la formazione di pacchetti d’offerta. BT, come gli altri aggregatori di offerte a pagamento da Netflix ad Amazon ai leader storici della Pay-TV, sa bene che nella competizione che si va aprendo il valore di un’offerta e dunque di una piattaforma sarà determinato da numerosi fattori fra cui ci sarà anche la qualità della visione e dunque l’Alta Definizione.

Nel mercato storico e più statico della Pay-TV l’elemento di base che creava la differenza fra l’offerta free-to-air e quella a pagamento era la finestra anticipata di sfruttamento (nel caso del film o della serie) o esclusiva (nel caso dell’evento sportivo). Un’altra caratteristica sia pur importante era costituita dalla ricchezza d’offerta (numero di canali anche specializzati) ma tale differenza si è poi andata attenuando con lo sviluppo di un sistema multicanale gratuito. Si sono aggiunte le offerte Internet di contenuti a titolo (il VoD e il SVoD) e il sistema è temporaneamente andato in stallo, o quasi in stallo, per una certa riduzione di differenza fra i due ambiti. Una riduzione contenuta da molti fattori fra cui, naturalmente, l’offerta di eventi sportivi in esclusiva (lo sport premium) ma la differenza non è più tale da dare slancio al mercato.

Nel Regno Unito BT regala ai propri abbonati alle offerte broadband quegli stessi eventi sportivi (Premiere League, Champions League etc.) che Sky farebbe pagare.  Forse fra poco BT potrebbe regalare una library di film on-demand con l’obiettivo di riconquistare quote di mercato nella difficile arena della banda larga. Nel business model di BT la televisione, che è offerta gratuitamente, in realtà è pagata già nella bolletta broadband: tutti pagano ma meno. Alcuni pagheranno di più per avere maggiore velocità di banda, più servizi e una visione più ricca.

Un altro elemento importante che stimolerà il mercato dell’UHDTV è il triple play che dovrà spingere perché i bundle appaiono sempre più ricchi e differenziati nella ricchezza. Oggi il 90% del mercato broadband UK è in mano a operatori che fanno triple play e che considerano strategiche le offerte TV.

In sintesi, nel mercato audiovisivo che si va formando si vanno arricchendo le offerte gratuite ma si arricchiscono anche quelle a pagamento. Il mix diviene più complesso e i fattori che differenziano le une dalle altre saranno numerosi.  Si va verso un mercato meno polarizzato dove anche le offerte gratuite cercano elementi che possano permettere un upgrade di una parte degli utenti a servizi più ricchi. Fra questi ci sarà certamente l’HD e soprattutto l’UHD la cui diffusione è accompagnata oggi da un aumento fino a poco tempo fa inimmaginabile della dimensione media degli schermi televisivi. L’insieme dei fattori che devono incrociarsi per far partire il mercato della UHDTV stanno ora andando a massa critica più rapidamente del previsto soprattutto su quei mercati dove la diffusione della banda larga e le offerte Internet fanno da stimolo.

UK: numero di canali HD disponibili neidiversi pacchetti d'offerta tv, e-Media Institute

UK: numero di canali HD disponibili neidiversi pacchetti d’offerta tv, e-Media Institute

 

Segui e partecipa anche tu alla discussione sui social: #HDweek