Digital services act

Hate speech e contenuti illegali, Commissione Ue verso multe fino a 50 milioni per i social media

di |

La Commissione Ue sposa il modello tedesco ed è pronta ad introdurre nel Digital Services Act sanzioni fino a 50 milioni di euro per le piattaforme che non rimuoveranno contenuti d’odio e illegali.

Il Digital Services Act in arrivo a dicembre coprirà un ampio spettro di temi caldi dell’economia digitale, dalla necessità di moderare e gestire i contenuti pubblicati sulle piattaforme, all’advertising alla trasparenza degli algoritmi. La Commissione Ue introdurrà un regime sanzionatorio per le piattaforme che a più riprese violeranno i nuovi obblighi sulla gestione di contenuti illegali online nel quadro del Digital Service Act. Lo scrive Euractiv citando una fonte ufficiale vicina al dossier.

Modello tedesco

Questa mossa avvicinerebbe la Ue a determinate misure già prese nel blocco, tra cui il Network Enforcement Act tedesco, che introduce multe fino a 50 milioni di euro per errori sistemici nella rimozione di contenuti illegali online e hate speech entro 24 ore dalla segnalazione.

Euractiv è stato informato che alcune piattaforme, definite in base a criteri oggettivi, saranno soggette a nuovi obblighi per dimostrare come hanno affrontato la diffusione di contenuti illegali online e il successo delle loro pratiche nel farlo.

“Gli obblighi di mezzi e risultati saranno applicati a determinate piattaforme in base alle quali dovranno gestire contenuti illegali”, ha affermato il funzionario della Commissione. “Multe e sanzioni arriverebbero dopo il ripetuto mancato rispetto di tali obblighi”.

Restano le esenzioni per l’e-commerce

Le esenzioni di responsabilità per l’e-commerce restano in vigore
Tuttavia, secondo la fonte resteranno in vigore le esenzioni di responsabilità per l’hosting di contenuti da parte di intermediari online, come definite nella direttiva sul commercio elettronico del 2000.
Le norme attuali consentono ai service provider l’esonero dalla responsabilità per l’hosting di contenuti illegali online, qualora tali società rimuovano o disabilitino l’accesso a questo materiale il più rapidamente possibile una volta che ne vengono a conoscenza.

Ma anche se le piattaforme non saranno ritenute legalmente responsabili per l’hosting di contenuti illegali, potrebbero incorrere in pesanti sanzioni nel caso in cui si scoprisse che hanno registrato un fallimento sistematico nel trattare tale materiale.

Digital Services Act in arrivo il 2 dicembre

In generale, il Digital Services Act introdurrà nuove regole in settori che vanno dalla moderazione dei contenuti alla pubblicità online e alla trasparenza degli algoritmi.

Sarà presentato dalla Commissione il 2 dicembre, insieme al “Digital Markets Act”, che introdurrà un elenco di pratiche vietate ex ante dai gatekeeper digitali, nonché uno strumento di indagine di mercato che potrebbe essere utilizzato per esaminare come determinati mercati sono inclini al fallimento.

In un’intervista rilasciata il 3 novembre a La Stampa, il commissario per il mercato interno Thierry Breton ha parlato della possibilità di introdurre multe per l’hosting di contenuti illegali online e ha osservato che l’organismo di vigilanza nello Stato membro interessato sarebbe responsabile della distribuzione la multa.

Tuttavia, resta inteso che l’idea di centralizzare l’organismo di emissione delle sanzioni non è stata accantonata dall’esecutivo dell’UE, con alcuni favorevoli all’idea di far imporre alla Commissione le sanzioni necessarie.