L'accordo

Google, pace fatta con Fieg sulle news: 12 milioni e profilazione dei lettori agli editori

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Annunciato l’accordo tra Google e gli editori italiani. Contenuti valorizzati attraverso revenue share.

Sotterrata l’ascia di guerra tra gli editori italiani e Google. Dopo anni di querelle, durante i quali a più riprese la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) ha chiesto nuove norme che introducessero il pagamento delle royalties a chi produce contenuti da parte di coloro che li utilizzano per generare traffico e ricavi pubblicitari, adesso si è raggiunto un accordo.

Dalle pagine di Key4biz, più volte Maurizio Costa, presidente Fieg, aveva chiesto un confronto con Google che non era mai arrivato.

Giusto ad aprile Fieg ha puntato il dito contro il Ddl Editoria, sostenendo: “Non prevede norme di contrasto alla sistematica violazione del diritto d’autore online e all’utilizzo dei contenuti editoriali da parte degli OTT”.

Lo scorso anno, per tentare di dirimere le controversie con gli editori, Google ha lanciato la Digital News Initiative: progetto in collaborazione con gli editori europei per puntare al giornalismo digitale.

La notizia di oggi è l’accordo tra Google e Fieg. Obiettivo: promuovere un approccio innovativo per la stampa italiana nell’era di internet.

Maurizio Costa, presidente Fieg, ha dichiarato: “Si tratta di un accordo quadro che consente ai nostri associati, interessati a sfruttare le condizioni offerte, di ottenere significativi vantaggi, per un valore complessivo, stimato in caso di adesione di una parte rilevante degli editori Fieg, di circa 40 milioni di euro al terzo anno.”

Per Costa si tratta di “un’intesa che facilita ulteriori prospettive di crescita per le aziende editoriali italiane, rafforzando la tutela e la valorizzazione dei loro prodotti e la loro capacità di sviluppare forme di comunicazione multimediale.”

 

“Oggi è un buon giorno per l’innovazione e la collaborazione”, ha commentato Carlo D’Asaro Biondo, presidente Strategic Relations EMEA di Google.

L’innovazione – ha indicato D’Asaro Biondo – nasce dalla collaborazione e la partnership strategica tra Google e Fieg dimostra che quando si condividono obiettivi e valori, ne deriva innovazione come risultato; innovazione volta ad accelerare la digitalizzazione degli editori Fieg mettendo a loro disposizione le nostre competenze e i nostri strumenti.”

“In sostanza – ha concluso D’Asaro Biondo – la Fieg e Google hanno fatto causa comune su diverse aree dell’online, dallo sviluppo di nuove modalità di interazione con gli utenti al raggiungimento di audience più grandi, fino alla protezione dei contenuti.”

Punti qualificanti dell’accordo sono:

  • Il riconoscimento dell’importanza del diritto d’autore e la valorizzazione dei contenuti editoriali con l’utilizzo, attraverso revenue share, della soluzione di distribuzione mobile Google Play Newsstand e della piattaforma video YouTube;
  • Il riconoscimento dell’importanza per gli editori di disporre ed utilizzare informazioni di valore strategico sul percorso degli utenti che navigano sui loro prodotti digitali, attraverso l’uso avanzato degli strumenti Google Analytics.

L’accordo di collaborazione potrà andare a vantaggio degli editori associati Fieg e si concentrerà su quattro aree strategiche: mobile e video, analytics, strumenti di tutela del diritto d’autore e formazione.

L’accordo prevede anche un investimento di base di 12 milioni di euro da parte di Google nel triennio che verrà realizzato in collaborazione con gli editori associati Fieg, i quali avranno accesso a strumenti e formazione su diverse aree strategiche, in particolare:

  • Distribuzione dei contenuti su dispositivi mobili attraverso Google Play Newsstand
  • Utilizzo avanzato degli strumenti Google Analytics
  • Sviluppo di una nuova strategia video attraverso YouTube
  • Azione congiunta per la protezione dei contenuti online, a tutela del copyright dell’editore, attraverso gli strumenti messi a disposizione da Google
  • Creazione di un Digital Lab@FIEG, per trasferimento e condivisione di know how.

La questione di introdurre una tassa per gli aggregatori di notizie online, in primis il servizio Google News, è tuttora aperta anche a livello Ue.

Le ultime proposte della Commissione Ue sulla portabilità dei contenuti e sul commercio elettronico transfrontaliero, hanno acceso il dibattito in vista della prossima riforma del copyright che dovrebbe essere ormai pronta.

Anche le nuove misure Ue hanno, infatti, lasciato insoddisfatti gli editori al punto che qualcuno ha già parlato di riapertura del caso Google News che ha determinato duri scontri in Europa, specie in Germania, dove sono stati adottati provvedimenti ad hoc anche se poi gli editori per non perdere traffico internet sono rimasti sulla piattaforma, e in Spagna dove, dopo l’approvazione di una controversa legge, la web company ha poi deciso di oscurare il servizio.

In altri Paesi Ue si sono trovate soluzioni diverse e molti governi hanno accettato di buon grado l’impegno di Google che ha istituito un Fondo per sostenere l’editoria digitale.