Le proposte

Copyright, ok alla riforma Ue: dal 2017 contenuti online senza frontiere

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Più tutele per chi acquista online nella Ue. Nel 2016 nuove norme contro la pirateria. Novità anche per gli aggregatori di notizie.

“La nostra proposta sul copyright è ambiziosa e realistica“. Esordisce così su Twitter il Commissario Ue alla Digital Economy, Günther Oettinger, commentando la presentazione oggi a Bruxelles delle proposte che avviano la riforma sul diritto d’autore, collegata alla Strategia per il Mercato Unico Digitale.

La maggiore attesa riguardava la portabilità transfrontaliera dei contenuti nella Ue che diventerà una realtà nel 2017. Tante le novità che vanno al di là della prima bozza circolata in rete alcuni giorni fa.

Oggi la Commissione ha adottato oggi due proposte: una sulla fornitura di contenuti digitali e una sulla vendita di beni online.

Nel 2017 portabilità dei contenuti

La proposta presentata oggi premetterà ai contenuti online di viaggiare insieme agli utenti, svelato anche un piano d’azione per “svecchiare” le norme Ue sul diritto d’autore.

Attualmente agli europei che viaggiano all’interno dell’Ue accade di non poter fruire di servizi di contenuti online quali film, trasmissioni sportive, musica, eBook o giochi per accedere ai quali hanno pagato nel proprio paese di origine. La proposta di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online intende combattere tali restrizioni per consentire ai cittadini dell’Ue che si spostano in un altro Stato membro di continuare ad accedere ai contenuti digitali che hanno acquistato o per i quali hanno sottoscritto un abbonamento nel proprio paese di origine.

 

Entro giugno altre proposte

La portabilità transfrontaliera dei contenuti online dovrebbe diventare una realtà nel 2017, lo stesso anno in cui saranno abolite le tariffe di roaming nell’Unione. Trattandosi di un regolamento, una volta adottato sarà direttamente applicabile nei 28 Stati membri dell’Ue.

Oggi la Commissione ha anche delineato la sua visione sulla modernizzazione del quadro normativo dell’Ue per il diritto d’autore. Nei prossimi sei mesi queste premesse saranno tradotte in proposte legislative e iniziative politiche, tenendo conto delle osservazioni emerse da una serie di consultazioni pubbliche.

L’obiettivo generale della Commissione è fare in modo che gli europei possano accedere legalmente a un’ampia gamma di contenuti, garantendo nel contempo una migliore protezione e un’equa remunerazione degli autori e degli altri titolari di diritti.

 

Ansip: ‘Garantiremo la portabilità dei contenuti’

Andrus Ansip, Vicepresidente e Commissario responsabile per il Mercato Unico Digitale, ha dichiarato: “È nostra intenzione garantire la portabilità dei contenuti a livello transfrontaliero. Chi acquista legalmente contenuti – film, libri, partite di calcio, serie televisive – deve potervi accedere ovunque vada in Europa. Si tratta di un cambiamento reale, come l’abolizione delle tariffe di roaming. La Commissione espone oggi anche la sua visione sulla modernizzazione del regime in materia di diritto d’autore nell’Ue, spiegando quali saranno le tappe per conseguire gradualmente questo obiettivo. Il nostro intento è ampliare l’accesso ai contenuti culturali online e sostenere gli autori. Vogliamo rafforzare la ricerca e lo sviluppo in Europa utilizzando tecnologie come il text mining e il data mining. Il mercato unico digitale è il piano con cui l’Europa reclama il suo posto nell’era digitale: oggi compiamo il primo passo per realizzarlo.”

 

Oettinger: ‘La portabilità dei contenuti viaggia con la riforma del roaming’

Il Commissario Günther Oettinger ha rilanciato: “Il regolamento proposto oggi è il primo passo di un’ambiziosa riforma. Conto sui colegislatori perché entro il 2017 la portabilità diventi una realtà per i consumatori europei, che potranno così accedere ai contenuti che preferiscono anche quando si spostano nell’Ue, e senza dover pagare le tariffe di roaming, che saranno abolite entro la metà del 2017. Il nostro piano d’azione indica la strada per ulteriori riforme che saranno presentate nella prossima primavera: vogliamo per il diritto d’autore un ambiente stimolante ed equo, che premi gli investimenti nel settore creativo e in cui sia più semplice per gli europei accedere ai contenuti e utilizzarli legalmente. Anche il lavoro che stiamo svolgendo sul ruolo delle piattaforme e degli intermediari online ci aiuterà a tradurre il nostro piano in proposte concrete.”

Il piano d’azione della Commissione per il diritto d’autore si fonda su quattro pilastri:

  1. Un più ampio accesso ai contenuti in tutta l’UE

Le norme sulla portabilità dei contenuti presentate oggi sono un primo passo verso il miglioramento dell’accesso alle opere culturali. Per citare solo alcuni esempi, gli utenti francesi del servizio online MyTF1 per film e serie non possono noleggiare un nuovo film se sono in viaggio di lavoro nel Regno Unito; gli abbonati olandesi a Netflix che si recano in Germania possono accedere solo ai film che il servizio offre ai consumatori tedeschi, mentre in Polonia non possono usufruire di Netflix perché il servizio in tale paese non è disponibile. Tutto ciò cambierà. Gli utenti potranno fruire dei contenuti online ai quali hanno accesso nel proprio paese – musica, film e giochi – anche quando viaggiano nell’UE, senza alcuna differenza.

La Commissione intende migliorare la distribuzione transfrontaliera dei programmi televisivi e radiofonici online (tramite la revisione della direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo) e facilitare la concessione di licenze per l’accesso transfrontaliero ai contenuti. Darà inoltre nuova vita alle opere fuori commercio.

  1. Eccezioni alle norme sul diritto d’autore

La Commissione ha intenzione di intervenire sul fronte delle principali eccezioni al diritto d’autore per rendere le norme Ue più semplici.

  1. Un mercato più equo

La Commissione valuterà se l’utilizzo online delle opere protette dal diritto d’autore, risultato degli investimenti di autori e industrie creative, è adeguatamente autorizzato e remunerato tramite licenze. In altre parole, vaglierà se i benefici derivanti dall’utilizzo online delle opere sono equamente ripartiti. In tale contesto la Commissione esaminerà il ruolo dei servizi di aggregazione delle notizie. L’approccio adottato sarà proporzionato: non c’è alcuna intenzione di “tassare” i collegamenti ipertestuali; in altre parole, agli utenti non verrà chiesto di pagare per condividere un collegamento ipertestuale a contenuti protetti dal diritto d’autore. La Commissione valuterà inoltre la necessità di soluzioni a livello Ue per rafforzare la certezza giuridica, aumentare la trasparenza e garantire un maggiore equilibrio nel sistema che disciplina la remunerazione degli autori e degli interpreti ed esecutori, tenendo conto delle competenze dell’Unione e di quelle nazionali. I risultati della consultazione pubblica in corso sulle piattaforme e gli intermediari online contribuirà a questa riflessione generale.

  1. Lotta contro la pirateria

Una più ampia disponibilità dei contenuti aiuterà a combattere la pirateria, se si considera che il 22% degli europei ritiene che i download illegali siano accettabili in assenza di alternative legali nel proprio paese. La Commissione andrà oltre facendo in modo che le norme in materia di diritto d’autore siano applicate correttamente in tutta l’Ue nel quadro del suo approccio globale inteso a meglio garantire il rispetto di tutti i tipi di diritti di proprietà intellettuale.

Nel 2016 lavorerà su un quadro europeo per “seguire la traccia del denaro” e tagliare i flussi finanziari verso le imprese che traggono profitti dalla pirateria. Saranno coinvolte tutte le parti interessate (titolari di diritti, fornitori di pubblicità e di servizi di pagamento, associazioni di consumatori, ecc.) con l’obiettivo di trovare un accordo entro la primavera del 2016. La Commissione intende migliorare le norme Ue sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e, come primo passo in questa direzione, ha avviato oggi una consultazione pubblica sulla valutazione e la modernizzazione del quadro normativo esistente. Intende inoltre rendere più efficiente la rimozione di contenuti illegali da parte degli intermediari online.

 

Maggiori tutele per chi scarica film o musica

Per quanto riguarda le due proposte volte a tutelare maggiormente i consumatori che fanno acquisti online in tutta la Ue, presentate sempre oggi, Ansip ha sottolineato: “Quando si scarica un film o della musica, devono funzionare. Se ciò non avviene, bisogna poter risolvere il contratto ed essere rimborsati. Le proposte odierne apporteranno maggiori diritti ai consumatori per quanto riguarda l’ambiente online, consentendo loro di godere in piena fiducia dei prodotti e dei servizi provenienti da altri paesi dell’Ue. Le imprese, soprattutto le più piccole, possono crescere operando oltre frontiera con costi minori, contando su un insieme comune di norme europee invece che su un patchwork di leggi nazionali. Ora il Mercato Unico Digitale è in fase di realizzazione e migliorerà la vita quotidiana delle persone, in cui il digitale è onnipresente.”

Per la Ue, le due proposte affrontano, infatti, i principali ostacoli al commercio elettronico transfrontaliero tra i Paesi membri: la frammentazione giuridica nel settore del diritto contrattuale dei consumatori, che genera alti costi per le imprese – soprattutto per le PMI – e scarsa fiducia dei consumatori quando acquistano online da un altro paese.

L’eCommerce è in crescita, sottolinea la Commissione Ue, precisando però che il suo pieno potenziale rimane inutilizzato sia per le imprese che per i consumatori europei: solo il 12% dei venditori al dettaglio dell’Ue vende online a consumatori di altri paesi dell’Ue, mentre sono tre volte più numerosi (il 37%) quelli che operano nel proprio paese. Analogamente, solo il 15% dei consumatori acquista online da un altro Stato membro dell’Ue, mentre quelli che fanno acquisti online nel proprio paese sono tre volte tanti (44%).

Contenuti online, bisogna eliminare le barriere giuridiche

Secondo Vĕra Jourová, Commissario Ue per la Giustizia, “Internet ha eliminato le barriere tecnologiche al Mercato Unico Digitale: con le proposte relative ai contratti nel settore digitale vogliamo eliminare le barriere giuridiche. Armonizzando i diritti contrattuali in tutta l’Ue si faciliterà la fornitura sia di contenuti digitali che di beni in tutta Europa. I consumatori beneficeranno di norme semplici e più moderne, e le imprese avranno maggiore certezza del diritto e modalità più facili e meno onerose per espandere le loro attività. Ciò a sua volta comporterà una maggiore scelta a prezzi competitivi per i consumatori.”

 

I vantaggi per le PMI

Eliminare gli ostacoli dovuti alle differenze in materia di diritto contrattuale dovrebbe giovare all’economia europea nel suo complesso. Secondo le previsioni, oltre 122 mila imprese dell’Ue potrebbero iniziare a vendere a consumatori di altri Stati membri, e il numero totale dei consumatori che acquistano online da altri paesi dell’Ue potrebbe arrivare fino a 70 milioni. Ciò contribuirà ad aprire nuovi mercati, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), intensificherà la concorrenza e stimolerà la crescita economica: i consumi nell’Ue dovrebbero aumentare di 18 miliardi di euro grazie all’abbassamento dei prezzi al consumo e il PIL dell’Ue dovrebbe crescere di 4 miliardi di euro rispetto al livello attuale.

Per i consumatori più scelta e prezzi competitivi

Ai consumatori sarà garantito un livello più elevato di tutela e una più ampia scelta di prodotti a prezzi più competitivi:

  • Inversione dell’onere della prova: ad esempio, se un consumatore italiano scopre, oggi, che un prodotto acquistato online più di 6 mesi fa è difettoso e chiede al venditore di ripararlo o sostituirlo, può essere tenuto a dimostrare che il difetto esisteva al momento della consegna. In base alle nuove norme proposte, durante l’intero periodo di garanzia di due anni i consumatori saranno in grado di chiedere un rimedio senza dover dimostrare che il difetto esisteva al momento della consegna.
  • Diritti chiari e specifici per il contenuto digitale: ad esempio, un consumatore che scarica un gioco che in quel momento non funziona correttamente può, allo stato attuale, ricevere come risarcimento soltanto uno sconto per scaricare altri giochi in futuro. Con la proposta di direttiva, i consumatori saranno in grado di chiedere che tali problemi siano risolti e, se ciò non è possibile o non avviene correttamente, potranno ottenere una riduzione del prezzo o risolvere il contratto ed essere rimborsati integralmente.

Le imprese saranno in grado di fornire contenuti digitali e vendere beni online a consumatori di tutta l’UE sulla base del medesimo corpus di norme contrattuali:

  • La certezza del diritto e un ambiente favorevole alle imprese: oggi le imprese sono costrette ad adeguarsi alle norme di diritto contrattuale degli Stati membri in cui vendono, con dispendio di tempo e denaro. Con la normativa proposta, le imprese non dovranno più far fronte a questa frammentazione: potranno fornire contenuti digitali e vendere beni online a consumatori di tutti gli Stati membri sulla base del medesimo corpus di norme fondamentali di diritto contrattuale.
  • Risparmi per le imprese: le imprese sono oggi costrette a sostenere un ulteriore costo una tantum pari a 9 mila euro per adeguarsi al diritto contrattuale nazionale di ogni nuovo Stato membro in cui desiderano vendere. Con le nuove norme valide in tutta l’Ue, un’impresa potrebbe risparmiare fino a 243 000 euro se desidera operare in tutti gli altri 27 paesi dell’Ue.