Editoria e Google, in Francia attivato il Fondo per l’innovazione digitale della stampa

di Raffaella Natale |

La costituzione del Fondo fa parte dell’accordo siglato da governo e Google per risolvere il contenzioso con gli editori. Al Fondo da 60 mln di euro avranno accesso i giornali online e i pure player.

Francia


Google France

E’ nato in Francia il Fondo per l’innovazione digitale della stampa (FINP), con un capitale di 60 milioni di euro stanziati da Google per tre anni.

I progetti possono essere presentati a partire da oggi sul sito del Fondo, gestito dalla compagnia americana e dall’Associazione della stampa di informazione politica e generale (AIPG).

La costituzione del Fondo è parte dall’accordo firmato lo scorso febbraio dal presidente Francois Hollande e dal presidente di Google Erich Schmidt (Leggi Articolo Key4biz),  per mettere fine al contenzioso tra la web company e gli editori francesi che chiedevano il pagamento delle royalties per gli articoli indicizzati dal motore di ricerca, sui quali l’azienda fa lauti guadagni grazie alla pubblicità.

Una querelle che si era accesa al punto che Google aveva minacciato di cancellare i giornali francesi dalle ricerche se il governo avesse imposto il pagamento di una tassa assimilabile al diritto d’autore.

 

L’accesso al Fondo è aperto a tutti gli editori di siti web di informazione politica e generale e anche ai pure player presenti esclusivamente online.

I progetti, depositati prima del 10 ottobre, saranno già esaminati il 17 ottobre dal consiglio d’amministrazione del FINP (composto da rappresentanti di Google, dell’editoria, ma anche da personalità indipendenti). E si continuerà fino alla fine del 2013.

 

Google e AIPG spiegano che per essere presi in considerazione i progetti dovranno essere stati lanciati prima dell’1° gennaio 2013 e riguardare ovviamente l’innovazione digitale (obiettivi tecnologici, di monetizzazione o sviluppo dell’audience).

 

“Il Cda sceglierà i progetti e il finanziamento sulla base di criteri che comprendono in particolare l’innovazione, il business plan, il potenziale impatto del progetto, nuovi servizi per i lettori e la produzione originale di contenuti editoriali e giornalistici”.

 

In Italia, invece, si cerca ancora una soluzione. Il Sottosegretario all’Editoria Giovanni Legnini ha più volte ribadito che il governo punta a favorire intese tra gli editori e i motori di ricerca, sulla scia di quanto avvenuto in altri paesi come Francia o Belgio (Leggi Articolo Key4biz).

Tra le linee guida della sua attività quella di “iniziative volte a favorire un’intesa tra editori e motori di ricerca, ovvero in mancanza, un intervento normativo che preveda la costituzione di un fondo per finanziare i progetti di innovazione dell’editoria italiana, alimentato principalmente dalla contribuzione dei motori di ricerca“.

 

Google Italia si è detta favorevole a una collaborazione con gli editori, ma al momento tutto tace.

Intanto la FIEG ha inviato nei mesi scorsi una Lettera aperta al Governo, chiedono regole chiare che garantiscano un livello adeguato di protezione e remunerazione dei contenuti editoriali.

 

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, che ha indirizzato a Governo e Parlamento una segnalazione (Leggi Articolo Key4biz) per mettere all’ordine del giorno “una disciplina che contempli strumenti idonei a incoraggiare su internet forme di cooperazione virtuosa tra i produttori di contenuti editoriali e i fornitori di servizi innovativi che riproducono ed elaborano i contenuti protetti dai diritti di proprietà intellettuale”.