Contenuti illegali

Germania, multa da 2 milioni a Facebook per aver violato la legge sulla trasparenza

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L'ufficio Federale di Giustizia Tedesco (BfJ) ha multato Facebook per non aver elencato tutte le denunce riguardanti i contenuti illegali presenti all'interno della piattaforma nel suo rapporto sulla trasparenza per il primo semestre del 2018.

Dopo la multa di 1 milione di euro da parte dell’autorità Garante per la protezione dei dati personali italiana, arriva un’altra tegola per l’azienda di Mark Zuckerberg.

Oggi l’Ufficio Federale di Giustizia Tedesco (BfJ) ha imposto una multa di 2 milioni di euro (2,3 milioni di dollari) a Facebook per non aver elencato tutte le denunce riguardanti i contenuti illegali presenti all’interno della piattaforma nel suo rapporto sulla trasparenza per il primo semestre del 2018.

Secondo l’Ufficio Federale il rapporto incompleto è incompatibile con il Network Enforcement Act (NetzDG), dove secondo la legge, Facebook deve presentare un rapporto ogni sei mesi in tedesco su come gestisce i reclami relativi a contenuti illegali. Inoltre il social network deve pubblicare questo rapporto nella Gazzetta federale e sulla propria homepage.

Il Bundesamt für Justiz ha dichiarato che “il Rapporto sulla trasparenza di Facebook per il 2018 di luglio è stato giudicato inadeguato in termini di diversi requisiti statutari di informazione in quanto elenca solo una piccola parte dei reclami relativi a contenuti illegali”. Inoltre, Facebook è accusato di aver fatto un rapporto errato riguardo al feedback ricevuto sui reclami.

Il rapporto contiene solo una minima parte delle denunce di informazioni illegali e crea un’immagine distorta della scala dei contenuti illegali sulla piattaforma e il modo in cui Facebook si occupa di esso“, ha fatto sapere l’ufficio tramite una nota.

Nel 2018, Facebook ha dichiarato di aver ricevuto 1048 reclami relativi a contenuti illegali sulla sua piattaforma durante la seconda metà di dell’anno. Al contrario, i report sulla trasparenza di Twitter, YouTube e Google hanno riportato oltre 250mila reclami.