LA Riunione

G20 di Roma, Lamorgese chiede prevenzione: vigilare su internet e predisporre scudo anti-drone

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Giorni difficili per il Viminale e le Forze dell’ordine in vista delle nuove manifestazioni di piazza contro il Green pass e per l’avvicinarsi del summit del G20 previsto nella Capitale il 30-31 ottobre. Sorvegliati speciali internet e i cieli della città.

G20 e ordine pubblico: massima attenzione a web e cieli

In vista del G20 di Roma, previsto per il 30 e 31 ottobre 2021, il ministero dell’Interno ha informato che sarà predisposto un sistema di sicurezza rafforzato sia per proteggere lo svolgimento degli incontri internazionali, sia per garantire l’ordine pubblico e prevenire disordini di piazza come quelli avvenuti sabato scorso nella Capitale e altre città italiane per le proteste contro il Green pass.

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, presiedendo al Viminale il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha sottolineato nel suo intervento “la necessità che nel prossimo e impegnativo periodo – connotato dalla prosecuzione delle manifestazioni di protesta collegate alle misure governative di contenimento della diffusione del Covid-19 e dallo svolgimento del G20 a Roma – le forze di polizia intensifichino le attività di prevenzione delle possibili cause di turbativa”.

In strada 500 agenti in più per l’ordine pubblico.

Per far questo saranno prese una serie di misure indirizzate “al rafforzamento dei dispositivi di osservazione e di vigilanza del territorio e degli obiettivi sensibili” e al “monitoraggio dei siti web e dei social network”, con il duplice obiettivo di garantire la sicurezza del vertice, quella pubblica e “a tutti la libertà di manifestare pacificamente e nel rispetto delle regole”.

Decisa anche una maggiore sorveglianza dello spazio aereo, con l’impiego di squadre di sistemi anti-drone delle Forze armate per la difesa dei cieli di Roma.

I sistemi anti-drone delle Forze armate

Quali siano questi sistemi anti-drone dell’esercito che saranno dispiegati non è stato specificato. A fine dicembre 2020, sul sito del ministero della Difesa venne pubblicato un comunicato in cui si parlava dei corsi di formazione per il potenziamento della capacità di Counter-Unmanned Aerial System Anti-drone (C-UAS).

Si trattava proprio di un sistema di difesa mobile che comprende soluzioni, tecnologie, tecniche, tattiche e procedure per l’avvistamento e l’eventuale neutralizzazione di droni, anche di piccolissime dimensioni, che sorvolano a bassa quota aree sensibili o interdette, che possono andare dagli aeroporti militari alle basi, sino ai vertici internazionali (come accadde a Genova per il G8 del 2001).

La minaccia portata da aeromobili a pilotaggio remoto è considerata sempre più concreta da Istituzioni e Forze armate e sono diverse le aziende che stanno lavorando a questo tipo di tecnologie, come l’italiana Leonardo, che ha fornito alla Royal Air Force britannica quattro sistemi C-UAS, cioè soluzioni anti drone.

La Difesa italiana si è inoltre dotata di un Centro di Eccellenza Counter Mini/Micro Aeromobili a Pilotaggio Remoto (CdE C-M/M APR), quale Polo nazionale a valenza interforze, con l’obiettivo di integrare funzionalità di studio, ricerca, sviluppo concettuale, tecnico, dottrinale, formativo e operativo, per contrastare, nella maniera più efficace possibile, la nuova minaccia rappresentata appunto dai droni.