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Frequenze TLC, il Governo verso il rinnovo gratis. Ma obblighi su 5G standalone e guida autonoma

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Il Governo sarebbe favorevole a concedere alle telco il rinnovo gratuito delle frequenze in scadenza del 2029 e in alternativa all'asta starebbe vagliando obblighi di investimento in nuove reti 5G standalone per il rilancio di servizi mission critical a bassa latenza come la guida autonoma e la chirurgia robotica.

La notizia in breve

  • Il Governo sarebbe propenso a concedere alle telco il rinnovo gratis delle frequenze in scadenza nel 2029.
  • In alternativa all’asta, al vaglio obblighi di investimento per le reti 5G standalone a bassissima latenza
  • Fra gli obiettivi quello di rilanciare lo sviluppo di nuovi Verticals mission ciritcal a bassissima latenza come la guida autonoma e le operazioni robotiche.  

Il Governo sarebbe sempre più propenso a rinunciare all’asta e a concedere alle telco il rinnovo gratuito delle frequenze in scadenza nel 2029, in cambio di obblighi di investimento su reti 5G standalone e tecnologie edge. Una soluzione di compromesso, al vaglio dell’Agcom e auspicata dai nostri operatori Tlc, che da tempo chiedono il rinnovo senza aste delle frequenze in scadenza. Una soluzione che risponderebbe altresì alla necessità di nuovi investimenti per il lancio dei nuovi Verticals 5G di cui si parla da anni a livello Ue ma di cui per ora non si è avuta traccia, per mancanza di investimenti.  

5G standalone, conditio sine qua non per la guida autonoma

La presenza di una infrastrutturazione 5G standalone è necessaria per l’avvento della guida autonoma, la cui fase operativa potrà partire soltanto con l’upgrade del 5G alla versione standalone. La questione diventa ancor più di attualità dopo l’intervento di venerdì scorso da parte della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen alla Italian Tech Week di Torino, con l’invito al nostro paese di fungere da apripista della guida autonoma.

Le attuali reti 5G non standalone (di fatto un upgrade del 4G) non sono in grado di sostenere la guida autonoma. Per la guida autonoma serve una rete 5G standalone con una infrastrutturazione capillare lungo le strade, in grado di garantire senza problemi una certa latenza ben precisa (bassissima) per la trasmissione dati.

Serve, inoltre, una rete di server per la gestione del servizio, che si trovi abbastanza vicino alle strade per garantire il flusso di dati e le prestazioni necessarie. Serve una rete a bassissima latenza e la distribuzione dell’edge computing deve essere abbastanza sviluppata.  

Cosa c’entra il rinnovo delle frequenze con la guida autonoma?

In primo luogo, il Governo starebbe pensando al rilancio di alcuni Verticals finiti nel dimenticatoio dopo la fase di test e l’iniziale entusiasmo pre-asta 5G. Uno fra questi, forse il più osannato e atteso, è appunto la guida autonoma, che il Governo vorrebbe (indirettamente) rilanciare con gli obblighi necessari per le telco. Il rinnovo delle frequenze e la guida autonoma sono due facce della stessa medaglia. Le due cose sono fra loro strettamente connesse, in realtà. Quali sono gli obblighi che il Governo può mettere sul piatto in alternativa all’asta frequenze?

Investimenti indiretti nei Verticals in cambio della cancellazione dall’asta

Il Governo sarebbe seriamente intenzionato a rinunciare all’ennesima asta onerosa per il rinnovo delle frequenze in scadenza nel 2029, asta considerata di fatto inopportuna viste le ristrettezze economiche degli operatori, ma in cambio di un ‘boost’ all’innovazione. Un trade off che sposta i soldi dall’asta agli investimenti in innovazione.

Frequenze, una questione di sovranità digitale

L’obiettivo sarebbe quindi quello di non frenare la capacità di investire delle telco per evitare di consegnare l’infrastrutturazione del Paese agli hyperscalers. Una mossa, quindi, disegnata per difendere la sovranità digitale del nostro paese.  

Un retro pensiero, quello dei grandi hyperscalers e dei Cloud Provider globali, sempre in cima all’agenda del Governo intenzionato a mantenere la sovranità digitale del Paese in tutti gli ambiti.

Cosa chiedere agli operatori al posto dell’asta?     

Fra gli obblighi al vaglio del Governo, quello di garantire investimenti (da quantificare) in nuove reti con latenza massima di 5 millisecondi, che di fatto è come chiedere di porre le basi per nuovi Verticals 5G standalone che hanno bisogno di prestazioni di rete garantite, come la guida autonoma.

Si tratterebbe di una decisione auspicabile anche a livello Ue, dove peraltro i Governi degli Stati membri sono tutti alle prese con lo stesso genere di decisioni e scelte strategiche fra il mantenimento di uno sviluppo che spinga il sovranismo e l’autonomia digitale e la cessione di sovranità agli hyperscalers extra Ue. Ma per non consegnare il dominio digitale agli hyperscalers servono investimenti. Il modello tedesco è una strada da tener presente.

Quali sono i servizi mission critical?

Oltre alla guida autonoma e alle operazioni da remoto, i servizi mission-critical con requisiti di bassa latenza (inferiore a 5 ms) includono chirurgia robotica, controllo industriale in tempo reale, monitoraggio remoto di infrastrutture critiche, gestione del traffico aereo e della rete elettrica, telemedicina avanzata e realtà aumentata/virtuale per addestramento critico. 

Servizi mission-critical con bassa latenza: 

  • Chirurgia robotica: Permette ai chirurghi di controllare bracci robotici con precisione estrema, richiedendo feedback tattile e risposta istantanea per operare a distanza o per assistere in interventi complessi.
  • Controllo industriale in tempo reale: Automazione di fabbriche e processi produttivi che richiedono decisioni immediate e sincronizzazione di macchinari per garantire sicurezza ed efficienza.
  • Monitoraggio di infrastrutture critiche: Rilevamento e intervento immediato su guasti in reti elettriche, gasdotti o altri impianti essenziali, prevenendo interruzioni.
  • Gestione del traffico aereo e ferroviario: Controllo del traffico, segnalazione e gestione dei convogli in modo sincronizzato per garantire la sicurezza e prevenire incidenti.
  • Telco e rete elettrica: La capacità di monitorare, controllare e bilanciare le reti elettriche e le comunicazioni in tempo reale è fondamentale per la stabilità.
  • Telemedicina avanzata: Monitoraggio di pazienti con condizioni critiche, teleconsulti con diagnosi e intervento in tempo reale, soprattutto in situazioni d’emergenza.
  • Realtà aumentata (AR) e virtuale (VR) per addestramento: Formazione di personale per operazioni complesse o pericolose (es. soccorso, manutenzione industriale) richiede interazioni realistiche e immediate.

FAQ: Rinnovo frequenze alle telco e obblighi 5G

Quali obblighi verrebbero richiesti alle telco?
Gli obblighi in valutazione riguardano principalmente:

  • Sviluppo di reti 5G standalone (indipendenti dal 4G) con bassissima latenza
  • Realizzazione di infrastrutture di Edge Computing per servizi evoluti

A cosa servono queste tecnologie?
Servono per abilitare nuovi servizi e mercati cosiddetti mission critical, come:

  • Guida autonoma
  • Robotica avanzata e operazioni da remoto
  • Applicazioni industriali e sanitarie in tempo reale

Cos’è il 5G standalone e perché è importante?
È una versione del 5G che non si appoggia più al 4G per il core di rete. Consente latenze molto più basse, capacità più elevate e servizi dedicati alle imprese e ai settori industriali.

Che ruolo ha l’Edge Computing?
L’Edge permette di avvicinare l’elaborazione dei dati all’utente o al dispositivo, riducendo ulteriormente la latenza e abilitando applicazioni in tempo reale.

Chi beneficerà di questa scelta?
Oltre alle telco, i benefici potrebbero riguardare:

  • Settori industriali ad alta automazione
  • Automotive e mobilità connessa
  • Sanità, logistica, manifattura, smart city
  • Start-up e imprese che operano nei “verticals” tecnologici

La decisione è definitiva?
No, si tratta di un orientamento in fase di valutazione. I dettagli sugli obblighi e sulle condizioni sono ancora da definire.

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