l'allarme rientrato

Fibra ottica: pace fatta tra industria e Governo

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Rientra l’allarme sui possibili veti del MIT al decreto che recepisce la Direttiva Ue volta a ridurre i costi di scavo per le reti in fibra ottica.

È scoppiata la pace tra l’industria tlc e il Governo in merito al decreto sulla fibra ottica che aveva provocato venerdì la levata di scudi dell’associazione Assotelecomunicazioni–Asstel.

Ora è la stessa associazione che annuncia il rientrato allarme, spiegando che contrariamente a quanto si era temuto venerdì scorso, il decreto approderà integro in Gazzetta ufficiale, senza veti di sorta, fornendo al settore italiano delle tlc “una normativa che, recependo le esigenze di semplificazione avanzate da anni da Asstel, interviene concretamente per favorire nel nostro Paese lo sviluppo della rete fissa a banda ultralarga”, ha sottolineato la presidente Assotelecomunicazioni – Asstel Dina Ravera.

Il decreto al centro del contendere è quello che recepisce la Direttiva Ue 61, emanata a maggio 2014 con l’obiettivo di ridurre il costo delle opere di ingegneria civile necessarie al passaggio delle reti ad alta velocità stabilendo una serie di obblighi in capo ai gestori di infrastrutture fisiche per accrescere l’efficienza d’uso delle infrastrutture esistenti e abbattere i costi e gli ostacoli nell’esecuzione di nuove opere di ingegneria civile.

Il timore dell’associazione era che una serie di veti da parte del MiT avrebbero potuto allungare ulteriormente i tempi di emanazione del decreto.

Ma così, evidentemente non sarà. Il decreto, a giudizio di Assotelecomunicazioni–Asstel, andrà finalmente ad apportare le migliorie da tempo richieste dalle aziende di settore, semplificando procedure, permessi e processo di regolazione tecnica e introducendo quello che può essere considerato “un cambiamento radicale rispetto al passato”

La banda ultralarga, infatti, viene considerata come un “fondamentale fattore di arricchimento per il territorio, come risorsa di sviluppo e di attrattività degli investimenti” e il suo sviluppo sarà finalmente guidato da “un quadro normativo chiaro, snello e maggiormente capace di accompagnare l’evoluzione delle tecnologie digitali”.

“Sono certa – ha sottolineato Ravera – che queste norme avranno un forte impatto di accelerazione dei piani di investimento già in atto da parte degli operatori che, grazie alle semplificazioni introdotte e alla riduzione dei costi edili di messa in opera, potranno dirottare maggiori risorse direttamente sullo sviluppo delle strutture tecnologiche”. 

Il decreto sulla fibra ottica, del resto era stato già difeso dal sottosegretario allo sviluppo economico con delega alle Tlc Antonello Giacomelli secondo cui la misura approvata dall’ultimo Consiglio dei Ministri avrà come risultato quello di “attivare investimenti” e fare “recuperare un ritardo imbarazzante che ha frenato il nostro sviluppo e ci ha fatto apparire come un mercato poco interessante”.