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Facebook ti spia sempre con il ‘Like’ anche se non iscritto e dopo il logout

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Facebook traccia anche i dati degli utenti quando non sono connessi al social e addirittura di quelli che non hanno un account? A queste domande del Congresso Zuckerberg è andato in difficoltà: ‘lo facciamo per motivi di sicurezza’. La piattaforma spia sempre tutti durante la navigazione sul web attraverso il pulsante ‘Mi Piace’.

Mark Zuckerberg non ha avuto il coraggio di ammetterlo candidamente in diretta mondiale durante la seconda audizione al Congresso Usa. “Agli americani non piace essere spiati, voi state raccogliendo informazioni anche su persone che nemmeno hanno un account Facebook: sì o no?”, ha domandato la democratica Kathy Castor. Il ceo di Facebook è andato in difficoltà, non ha risposto né ‘Sì’ né ‘No’, a fatica ha provato ad elaborare una risposta alla domanda diretta “Non credo che quello sia ciò che tracciamo…La gente sceglie di condividere dati, questo è il modo primario in cui Facebook funziona”, ha detto. Le parole non hanno soddisfatto la deputata Castor che l’ha incalzato con altre domande sempre legate al tracciamento totale degli utenti, sia che abbiano effettuato il ‘logout’ dal social network sia non iscritti alla piattaforma. Il botta e (non) risposta tra Castor e Zuckerberg è finito solo grazie al cronometro, che ha posto fine all’intervento della deputata e salvato il fondatore di Facebook. Che, invece, ha risposto sullo stesso tema al deputato Ben Lujan, rappresentante del New Mexico: “in generale, raccogliamo informazioni su persone non iscritte a Facebook per motivi di sicurezza”. La risposta ha mandato su tutte le furie il deputato che ha esclamato: “Mi sorprende che non se ne sia parlato molto oggi. Lei dice che ognuno controlla i propri dati. Ma voi raccogliete dati su persone che non sono iscritte e che non hanno firmato nessun accordo sulla privacy. Dobbiamo risolvere quest’altro grave problema di privacy”, ha concluso Lujan.

Zuckerberg ha spiegato perché vengono raccolti i dati anche dei non iscritti al social: per evitare che qualcuno non iscritto a Facebook si metta a raccogliere tutti i dati disponibili pubblicamente su quanti invece sono iscritti, “dobbiamo sapere quando qualcuno sta cercando di accedere ripetutamente ai nostri servizi”. Identificandoli, diventa possibile fermare l’attività, questa è la versione data dal 33enne Ceo.

 

Ma la risposta precisa alle domande rivolta durante l’audizione di mercoledì scorso dalla commissione per il commercio e l’energia della Camera si trova direttamente su Facebook, precisamente qui, nella sezione ‘Centro Assistenza’. La pagina in questione inizia così:

  • Quali informazioni riceve Facebook quando visito un sito in cui è presente il pulsante Mi piace?

 

“Se non sei connesso su Facebook oppure non hai un account Facebook”, si legge, “e visiti un sito Web con il pulsante Mi piace o un altro plug-in social, il tuo browser ci invia un numero di informazioni più limitato. Ad esempio, dal momento che non sei connesso su Facebook, avrai meno cookie di qualcuno che invece ha effettuato l’accesso. Come altri siti su Internet, riceviamo informazioni relative alla pagina Web che stai visitando, la data e l’ora e altre informazioni riguardanti il browser. Registriamo queste informazioni per migliorare i nostri prodotti”.

Ecco il dato di fatto. Facebook ci spia sempre. Anche quando non siamo sul social network e lo fa esclusivamente per profilare più utenti possibili, che diventano bersaglio da colpire con le inserzioni pubblicate a pagamento dal social network. Pubblicità che la piattaforma riesce a mostrare “all’interno e all’esterno di Facebook…attraverso i cookie, come indicato dalla nostra Normativa sui dati…”.

Quindi in Italia Facebook non possiede solo i dati dei 33 milioni di iscritti, ma molti di più perché conosce anche i profili “ombra”. In barba alla privacy di chi non ha nemmeno un account sul social network.

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